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La fiction parte nel raccontare la storia un giovane Giorgio Boris Giuliano avviato ad una importante carriera nel settore dell’imprenditoria internazionale. Ma ad un certo punto interviene una profonda crisi esistenziale. Boris avverte il bisogno di giustizia e dignità e decide di consacrarsi a questi ideali. Torna nella sua Sicilia come commissario di polizia e si fa assegnare alla Squadra mobile di Palermo.
Intanto Boris Giuliano si è sposato: ha una giovane moglie ancora iscritta all’università che cerca di proteggere perché si rende conto dei pericoli del suo lavoro. Sono gli anni in cui la mafia si è inserita nella società civile senza che nulla possa far pensare ad una marcia indietro. Cosa nostra si è inserita nelle pieghe dello Stato.
Il poliziotto si fa subito apprezzare perché non accetta compromessi, seleziona le persone da frequentare, i posti dove recarsi. Ma soprattutto cerca di passare tutti al setaccio dell’onestà, imprenditori e politici. In un database riesce a inserire tutte le notizie possibili sulla società siciliana.
In questo lavoro mette una carica di ottimismo e di allegria che cattura tutti coloro che sono accanto a lui.
I colleghi ed i superiori gli riconoscono qualità di leadership per cui molto presto, riesce a mettere insieme una squadra di lavoro che passerà alla storia come la squadra dei giusti.
Molto presto la mafia gli da un forte segnale: una strage consumata in un cantiere edile da un gruppetto di killer vestiti da poliziotti. Sono i corleonesi che cominciano a far sentire la propria voce e lanciano un messaggio a Boris Giuliano. Il poliziotto lo capisce subito e si rende conto che l’atmosfera si sta facendo molto pericolosa.
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Quando scompare il giornalista Mauro De Mauro Boris capisce che è il momento di agire per districare i nodi che uniscono crimine e politica. Non si uccide un giornalista senza che i colletti bianchi della mafia ne siano a conoscenza. Con grande senso di responsabilità il poliziotto riesce ad individuare uno dei potenti che gestisce tutti gli affari sporchi della zona.
Lo annuncia in una conferenza stampa perché una delle sue caratteristiche era di tenere sempre aperte le porte ai giornalisti. Questo super potente viene chiamato Mister X. Ma improvvisamente l’indagine gli viene tolta di mano.
Il questore è furioso, però capisce benissimo che la politica sta proteggendo se stessa e certo non i suoi servitori. Poco dopo il giudice Scaglione muore assassinato.
Si conclude così la prima puntata della miniserie. La seconda andrà in onda martedì 24 maggio.