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La New York Symphony è il traguardo che tutti i musicisti d’America vorrebbero raggiungere, è la migliore orchestra sinfonica del Paese e nessuno può dire nulla in contrario. Questa è anche l’orchestra diretta, ormai da troppi anni, dal famoso e rispettato Thomas Pembridge (Malcom McDowell, A Clockwork Orange) che l’ha sempre trattata come una bambola di porcellana e che ormai ha fatto il suo tempo.
Ma nessuna orchestra è completa senza un direttore ed ecco quindi arrivare Rodrigo De Souza (Gael García Bernal, La Mala Educación), l’enfant prodige della musica classica moderna. Un tipo bizzarro, bohémien e affascinante al punto giusto, insomma il tipico esempio di quello che le nostre nonne chiamerebbero “un peperino”. Grazie proprio a questo suo essere sopra le righe introduce nel suo staff la giovane Hailey Rutledge (Lola Kirke, Gone Girl), oboista di talento ma ancora acerba, diventerà una figura importante per il Maestro.
Una scena della serie
Nonostante sia Rodrigo considerato il nuovo genio sinfonico da tutti è però odiato, ma più semplicemente solo invidiato, da Thomas che non prende bene la sua uscita di scena a favore di questo giovane e ammirato, ma tremendamente eccentrico, Maestro. L’opposizione tra i due non è però il centro della storia, il fulcro di tutto è la musica e la sua forza espressiva. La colonna sonora di questa serie è uno dei muri portanti che compongono ogni episodio, completandone immagini e dialoghi. È la cornice alle vite degli altri musicisti e personaggi che popolano quella giungla del titolo che è la città e il mondo in cui si muovono.
Se non lo avete già seguito, dovete assolutamente recuperare Mozart in The Jungle perché altrimenti vi perderete la serie che grazie al giusto mix di umorismo, di cruda realtà artistica e di note stonate vi farà ridere sopra e sotto i baffi. Gustatevi i siparietti tra Rodrigo e Hailey, scoprite quanta cattiveria e rigidità si possa incontrare in un mondo che si dichiara votato all’arte ma che in realtà non ha voglia di mettersi in gioco.
Io ho amato follemente questa serie spensierata ma riflessiva, i suoi momenti puramente ilari e quelli più seri, ho adorato scoprire musiche che ignoravo e che mi sono trovata ad apprezzare più di quanto potessi pensare. Vedrete storie di musicisti amici e nemici, di passioni e di speranze, di concerti spontanei e obbligati, di atteggiamenti e abitudini poco legali, di generosità disinteressata e di necessario egoismo.
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Amazon è riuscita a prendere un libro best seller e trasformarlo in una serie godibile da tutti senza però trasformala nell’ennesimo prodotto standardizzato per il grande pubblico. La presenza di Roman Coppola, Jason Schwartzman, Alex Timbers e Paul Weitz è probabilmente quella ciliegina sulla torta che si nota e di cui tutti noi siamo più che felici.
Aspettando la seconda stagione, già confermata e che sembra sia in fase di pre-produzione, lasciatevi trasportare dalle melodie che percorrono ogni episodio di questa serie. Se poi al termine delle dieci puntate non sarete anche voi innamorati di Rodrigo e della sua artistica follia allora riguardatela in lingua originale, così sì che non potrete che adorarla.