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Si chiama La stagione della caccia il secondo tv movie della serie C’era una volta Vigata in onda oggi, in replica, su Rai 4.
Il tv movie è tratto dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri pubblicato nel 1992 dall’editore Sellerio che avrebbe editato successivamente tutti i libri dello scrittore siciliano.
Noi vi abbiamo già anticipato le principali notizie sulla pellicola. Adesso vi sveliamo tutte le curiosità sulla trama e sulla realizzazione delle riprese.
Innanzitutto La stagione della caccia è la prima opera di Camilleri ed ebbe un successo immediato e clamoroso sia di pubblico che di critica.
La stagione della caccia – dove è stato girato
Le riprese sono state effettuate in Sicilia, in particolare a Scicli. Una delle location è stata il Palazzo Mormino-Màssari che si trova proprio sulla piazza principale di Scicli. Si tratta di un edificio nobiliare molto bello e sontuoso che è stato utilizzato come il Palazzo Peluso. I Peluso sono la famiglia nobile protagonista della vicenda raccontata da Camilleri.
La piazza è quella di Ispica, il porto è quello di Marzamemi, la piazza dove vediamo il marchese anziano è la piazza di Scicli, Piazza Busacca, mentre la Basilica è sempre ad Ispica.
Chi è il regista?
Il regista è Roan Johnson ha già firmato la serie di Sky I delitti del BarLume. Nato a Londra da padre inglese e mamma materana, ha trascorso la sua infanzia e adolescenza a Pisa e poi a Roma. Johnson ha studiato al centro sperimentale di cinematografia dove come docente di sceneggiatura ha avuto Francesco Bruni, che firma la sceneggiatura della Stagione della caccia con Camilleri e Leonardo Marini.
Il regista ha svelato che per girare il tv movie ha ascoltato, tra i tanti consigli che gli erano stati dati, uno in particolare: “Pensa come se i Peluso fossero i Sopranos del diciannovesimo secolo e tu fossi il James Gandolfini di Vigata”.
Sul suo incontro con Camilleri svela: “Per me è stato come andare da un veggente, varcando la soglia del suo salotto traboccante di libri mi è sembrato di entrare nell’antro della Sibilla. Sembrava un rituale pagano, ognuno sulla sedia assegnata dallo scrittore, che mi sembrava uno sciamano”.
Camilleri, però, ha imposto il suo pensiero sul tv movie. Ha solo accettato qualche semplificazione sul testo, ricco di intrecci e personaggi. Ma è stato inflessibile per un finale diverso, contenente la speranza di un nuovo amore e quindi più a lieto fine. Johnson e Bruni lo avevano proposto ma lo scrittore scrittore non ha voluto saperne.
La stagione della caccia – I Peluso e la trama
I nobili Peluso da Torre Venerina, signori di Vigata, sono guidati dal patriarca, il marchese Filippo Pelluso (Tommaso Ragno). Un giorno arriva in paese il fascinoso farmacista Alfonso “Fofò” La Matina interpretato da Francesco Scianna. E’ figlio di un contadino esperto in erbe medicamentose. Appena giunto a Vigata, i componenti della famiglia Peluso cominciano misteriosamente a morire, uno dopo l’altro, come ne I dieci piccoli indiani di Agatha Christie. Chi morso da una vipera, chi di crepacuore, chi avvelenato.
Gli attori
Francesco Scianna, il protagonista, ha raccontato di essere rimasto colpito sin da subito dal romanzo e di essersi ispirato a Charlie Chaplin per interpretare Alfonso Fofò La Matina, con l’intento di dare al personaggio quella vis comica, che è la cifra vincente della scrittura di Andrea Camilleri.
Donatella Finocchiaro ha spiegato: «Finalmente sono una donna di Camilleri. Questo libro è un capolavoro di scrittura magistralmente adattato, diretto e anche ben interpretato dai burattini che siamo noi, ma i personaggi erano cesellati alla perfezione. Nel film c’è l’emozione, il dramma, la morte e anche tanta comicità. Con Tommaso Ragno non mi sono trattenuta dalla risate, anche noi attori siamo rimasti ‘vittime’ di questa storia!».