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La serie è stata presentata alla II edizione del Filming Italy Sardegna Festival.
Caccia al ladro: il film di Hitchcock
Il capolavoro hitchcokiano del 1955 aveva come protagonisti due icone del cinema Cary Grant e Grace Kelly, rispettivamente nella parte di John Robie e Frances Stevens. Lui è un famoso ladro di gioielli, non più in attività dopo essere stato scarcerato durante la guerra; lei interpreta la figlia di una signora benestante (vedova di un petroliere) a cui vengono rubati dei gioielli. Questo evento, che viene etichettato con la firma de “Il Gatto”, porta John a mettersi sulle tracce di colui che utilizza il suo vecchio soprannome per compiere dei furti.
In questa ricerca Frances si rivelerà una complice, dopo aver sospettato di lui. La differenza tra il film e la serie è innanzitutto il periodo storico: il primo, infatti, fa riferimento anche alla Resistenza in Francia (terminata la guerra, gli ex detenuti hanno ottenuto definitivamente la libertà in riconoscimento dei servizi resi alla Francia) ed è ambientato negli anni di uscita dell’opera; la serie ha ovviamente dei salti temporali per farci vedere le origini de “Il Gatto”, ma parte ai giorni nostri. Inoltre, anche in questo caso viene mostrata la Costa Azzurra, ma solo marginalmente, quasi a voler omaggiare l’originale; sono altre le città che fanno da sfondo alla vicenda.
Caccia al ladro: trama della serie
Robles, gallerista sudamericano, dopo aver lasciato Buenos Aires, trova la felicità a Barcellona con Lola, un ispettore di polizia con cui si sposa. I due sono pronti per la luna di miele, partono, ma a funestare l’atmosfera giunge una tremenda notizia da Buenos Aires e la coppia è costretta a cancellare il viaggio. Román – il vecchio zio di Juan – è stato arrestato. Juan e sua madre decidono di partire subito per l’Argentina, mentendo però a Lola e dicendole che si tratta di un problema salute dello zio. Bugie, misteriose coincidenze e rivelazioni inaspettate celano un grande segreto che si paleserà agli spettatori – e non solo – alla fine del primo episodio. Tanto altro, però, ci sarà ancora da sviluppare per sciogliere i nodi.
Caccia al ladro: cast
A dar volto ai due protagonisti l’attore argentino Pablo Echarri e l’attrice spagnola Alexandra Jiménez. Ad affiancarli Luis Machín (Gabriel Pietro), il celebre attore Roberto Carnaghi nei panni dello zio affetto da Alzheimer (Román Robles), Daniel Fanego (Victor Nolden), Agustin Sullivan (Antonio Lescano), Cecilia Rossetto (Luisa Botinelli, la madre di Juan Robles), Mónica Antonópulos (Cecilia Sosa), Verónica Pelaccini (Soledad Ochoa) e Hernán Jiménez (Mariano Jara).
Dietro la macchina da presa, invece, tra i registi troviamo Pablo Vazquez.
Si tratta di una coraggiosa co-produzione internazionale prodotta da Viacom International Studios.
Caccia al ladro | messa in onda
Dopo l’anteprima al festival in Sardegna e la proiezione di primo e secondo episodio per il pubblico milanese all’interno di “Fuoricinema Fuoriserie”, l’intera serie, in 10 episodi, sarà trasmessa in prima visione assoluta su Paramount Network (canale 27 del dtt) ogni mercoledì a partire dal 31 luglio alle ore 21.10 (sono previsti due episodi a serata).
Caccia al ladro | la testimonianza dello showrunner
Lo showrunner Javier Olivares. (tra i suoi lavori anche “Isabel”) ha dichiarato:
«Non è stato facile la sfida di adattare Hitchcock. L’ho fatto con umiltà ma anche con orgoglio. Caccia al Ladro è una serie pop dal linguaggio contemporaneo proprio come era il film del maestro. Mi auguro che il pubblico italiano che sarà il primo al mondo a vederla, ne apprezzerà lo sforzo», ha raccontato lo showrunner.
«Uno dei segreti», ha continuato, «sta nell’approccio: il dramma si scrive al ritmo della commedia. Quando mi hanno proposto questo progetto internazionale ne sono stato lusingato. Hitchcock poi è stato ed è un regista di culto. Nella serie ovviamente la storia è dilatata e ampliata dovendo coprire i vari episodi; ma ci sono elementi in comune come il falso colpevole e il dubbio che si instilla quanto si conosce chi si ha accanto».
E conclude aggiungendo: «credo che l’autore sia essenziale per la creatività artistica. Si tende a divinizzare il regista, ma lo showrunner deve tenere le redini e il controllo di tutto».