Serie televisive tedesche impazzano dappertutto monopolizzando la tv pubblica che si dimostra così completamente assoggettata al made in Germany. Insomma laddove non è riuscita la cancelliera tedesca Angela Merkel, è riuscito l’universo televisivo del suo paese.
Il palinsesto di Rai 1 è stato perennemente pieno di film tv e di miniserie tedesche ed il trend ha contaminato anche Rai 3. Basti pensare, ad esempio, a “Una strada verso il domani – Ku’damm 56“. In piena calura agostana Rai 1 ha trasmesso alle 14:00 del pomeriggio, una serie di film tv dedicati all’estate nelle principali capitali europee sempre di produzione tedesca e in prima visione italiana.
Perché questo amore dell’Italia verso la fiction made in Germany?
Innanzitutto le pellicole scelte si adattano al clima estivo e sono fondamentalmente basate sui sentimenti. Commedie romantiche, amori che nascono da una sceneggiatura flebile e didascalica ma pur sempre intrisa di sentimentalismo buonista, hanno catturato l’attenzione del pubblico sotto il solleone. Contribuiscono poi le ambientazioni e gli scorci panoramici molto suggestivi per cui la vicenda raccontata appare immersa in una sorta di idilliaco paesaggio bucolico.
Poco importa che le trame siano fragili, quasi infantili e soprattutto prevedibili. Il pubblico attende fiducioso l’happy ending che arriva puntuale come in una bella favola. E, proprio come un fairy tale, spesso viene aggiunta una spruzzatina di fantasy per rendere più accattivante la vicenda. E’ accaduto con il film tv Cecilia Ahern:il ponte delle speranze ospitato nel pomeriggio agostano dalla prima rete.
Ma non c’è solo sentimento e romanticismo nella patria della Merkel. L’altra faccia della medaglia è rappresentata da pellicole thriller e poliziesche con commissari, ispettori e detective che si ritrovano ad indagare su casi di cronaca nera, omicidi, stupri, violenze. Anche questo aspetto della serialità made in Germany ha ottenuto un buon riscontro di pubblico in Italia. Lo testimoniano esempi come Derrick e Il commissario Rex. L’estate 2017 ha proposto innumerevoli film tv del genere, spesso ispirati a storie realmente accadute. Basti pensare a In nome di mio figlio, tv movie trasmesso a giugno da Rai 3 con Tobias Moretti primo interprete della serie Il commissario Rex.
Purtroppo, pellicole che affrontano argomenti delicati come l’omicidio di bambini e la violenza sulle donne, sono state trasmesse in fascia protetta, il day time pomeridiano o la stessa prima serata. Spesso si riportano alla luce eventi del passato sui quali non è mai stata cercata la verità. E’ accaduto, ad esempio, nella serie Colpevoli, legal drama sempre di produzione tedesca che Rai 1 ha trasmesso lo scorso luglio in seconda serata. La messa in onda di queste pellicole richiama un po’ i cold case statunitensi che rischiano di essere surclassati dalla concorrenza della tv tedesca.
Ma ci sarà mai un’estate in cui la tv pubblica di casa nostra sarà autosufficiente per riempire i palinsesti estivi?