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Rai 1 trasmette questa sera La mossa del cavallo – C’era una volta Vigata. Si tratta di una fiction tratta da un romanzo di Andrea Camilleri che non fa riferimento al Commissario Montalbano. “La mossa del cavallo – C’era una volta Vigata” è ispirato fedelmente all’omonimo romanzo del creatore di Salvo Montalbano. La fiction è una produzione Palomar che già trasmette la serie sul commissario di Vigata.
La mossa del cavallo – C’era una volta Vigata – il cast
Protagonista principale è Michele Riondino che è stato interprete de “Il giovane Montalbano“. La regia è di Gianluca Maria Tavarelli che ha già firmato tutte le due stagioni sulle avventure del commissario di Vigata in età giovanile.
Tra gli attori che recitano nella fiction ci sono, oltre a Michele Riondino, Ester Pantano, Antonio Pandolfo, Giovanni Carta, Giancarlo Ratti, Maurizio Pugliesi, Coco Gulotta, Domenico Cantamore e Giuseppe Schillaci.
La serie è ambientata alla fine del 1800 e racconta la storia di un quarantenne trasferitosi dalla Sicilia a Genova.
E’ andata in onda per la prima volta il 26 febbraio 2018 sempre su Rai 1,
La mossa del cavallo – C’era una volta Vigata – la trama
La vicenda raccontata da Andrea Camilleri si svolge a Montelusa nel 1877. Ricordiamo che Montelusa è un piccolo centro immaginario che viene spesso citato anche nella serie “Il commissario Montalbano“.
Giovanni Bovara (Michele Riondino) è diventato il nuovo ispettore capo dei mulini. Il suo compito è di far rispettare la tassa sul macinato, una delle imposte più odiate dell’epoca.
Bovara è siciliano ma si è trasferito in Liguria da quando era piccolo. La sua famiglia è vissuta a Genova e lui ha assimilato una educazione culturale ispirata ai canoni di una Italia libera dalle imposizioni della malavita organizzata. Insomma nel suo modo di comportarsi e di gestire la propria attività non sono previste le dinamiche mafiose che regolano invece la Sicilia. Purtroppo però molto presto dovrà confrontarsi proprio con questa realtà.
Il suo ruolo lo porta un giorno a scoprire un sistema molto ingegnoso attraverso il quale i mugnai riescono ad evadere la tassa sul macinato. Molto presto scopre l’esistenza di un mulino clandestino ubicato nella proprietà di un ricco agricoltore della zona, che è anche l’uomo più potente della città.
Il finale del film
Questa rivelazione gli procura una serie di guai. Comincia cioè ad entrare in un sistema dominato dalla criminalità organizzata che mai avrebbe pensato potesse esistere a Genova. I suoi dubbi diventano certezze quando scopre che proprio nella zona del mulino clandestino è stato ucciso il parroco della città.
L’ispettore si trova così invischiato in una faccenda molto più grande di lui nel quale iniziano a farsi strada depistaggi e giochi di potere. I suoi avversari fanno di tutto per eliminarlo. Ma lui oramai ha imparato la lezione e riesce a parare i colpi utilizzando la stessa tecnica dei suoi nemici. In questo modo riuscirà a salvare la propria vita. Rimane però il dubbio se la giustizia riuscirà a trionfare.