C’è grande attesa per vedere come sarà l’esordio di Roberto Mancini sulla panchina azzurra. All’ex allenatore di Zenit San Pietroburgo e Inter è affidato il non semplice compito di riportare la nostra nazionale ai livelli che merita, dopo la clamorosa eliminazione dai play-off mondiali con la Svezia che ci è costata la partecipazione a Russia 2018. Il debutto del Mancio è con una squadra che invece prenderà parte alla prossima rassegna iridata, l’Arabia Saudita.
Quella con i “Figli del deserto” sarà il primo di tre incontri amichevoli che l’Italia disputerà nei prossimi giorni: dopo la partita di stasera, il prossimo 1° giugno a Nizza gli azzurri affronteranno la Francia, mentre il 4 si giocherà a Torino contro l’Olanda.
Tre occasioni, dunque, per provare a fare gruppo e iniziare a ricostruire l’identità di una nazionale che nei convocati ritrova qualche vecchia conoscenza e anche volti nuovi. Il ritorno eccellente è quello di Mario Balotelli, assente in azzurro dal 26 giugno 2014 quando l’Italia, impegnata nella fase a gironi del mondiale brasiliano, diede addio alla qualificazione agli ottavi perdendo 1-0 contro l’Uruguay. Torna dopo 4 anni anche Domenico Criscito, terzino in questa stagione alle dipendenze di Mancini proprio allo Zenit. Cinque i debuttanti: Mandragora (al Crotone in prestito dalla Juventus), Baselli (Torino), Berardi (Sassuolo), Caldara (Atalanta, ma dalla prossima stagione in forza alla Juventus) e l’oriundo Emerson, difensore del Chelsea.
Italia ed Arabia Saudita non si sono mai affrontate nel corso della loro storia: quella di stasera, dunque, sarà il primo confronto tra le due selezioni. La nazionale in maglia verde potrà verificare, in un test impegnativo per le qualità del suo organico, il grado di preparazione in vista dell’appuntamento iridato che sta per partire.
I sauditi tornano al Mondiale 12 anni dopo l’ultima partecipazione: in quel caso, a Germania 2006, il loro percorso si concluse al primo turno, finendo all’ultimo posto, con un punto, in un girone composto da Spagna, Ucraina e Tunisia. Il miglior risultato in un campionato del mondo risale al 1994: allora, la nazionale araba raggiunse gli ottavi di finale dove fu eliminata dalla Svezia per 3-1. Ora si riprova a inseguire il sogno di superare la fase a gironi, grazie anche all’esperienza del ct spagnolo Pizzi che nel 2016 riuscì a vincere con il Cile la Coppa America, bissando il successo ottenuto un anno prima dal collega Jorge Sampaoli, ora alla guida dell’Argentina.
Italia-Arabia Saudita | probabili formazioni
Roberto Mancini dovrebbe esordire nel suo nuovo ruolo da ct schierando questa formazione, organizzata in un 4-3-3: Donnarumma; Zappacosta, Bonucci, Romagnoli, Criscito; Florenzi, Jorginho, Cristante; Politano, Balotelli, Insigne.
Modulo speculare quello scelto dagli arabi, che dovrebbero presentarsi con questi 11: Al Mosailem; Al Mowalad, Omar Hawsawi, Osama Hawsawi, Al Shahrani; Al Jassim, Al Faraj, Al Muwallad; Al Dawsari, Al Sahlawi, Bahebri.