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Nadia Toffa fa il suo ingresso in studio con il solito fare spigliato. La tramissione entra presto nel vivo: il primo ad essere invitato nel programma è stato il ct della nazionale Antonio Conte, che però ha rifiutato.
Ha invece accettato Giuseppe Civati, a cui la Toffa fa subito notare di aver impegato ben due anni a lasciare il partito. La iena gli ricorda di aver definito Renzi un “imbonitore”, così come della prima spaccatura tra lui e Renzi quando l’attuale premier si recò ad Arcore per parlare con Berlusconi.
Le domande posta dagli utenti in rete, oltre a Renzi e alle dimissioni di Marino, vertono anche sui diritti civili: “io sono per i matrimoni egualitari”, dice, “se un bambino vive con quella coppia, non capisco dov’è il problema”. Parlando poi dei benefit, la Toffa chiede direttamente quanti soldi guadagni Civati: 12mila euro al mese, a cui vanno detratti 3mila da rendicontare. Riguardo la lista Falciani invece, risponde che i 5mila euro del conto del padre erano legali.
Infine, una domanda sulla legalizzazione delle droghe leggere: procedere significherebbe risparmiare molte risorse, cosa di cui gioverebbeero i cittadini.
Con la seconda ospite si parla di vaccini. Si tratta di Alice Pignatti, una mamma che chiede pubblicamente l’obbligatorietà dei vaccini nelle scuole. Per alimentare il dibattito, uno degli inviati ha realizzato un’intervista telefonica al Ministro della Salute Lorenzin: la Lorenzin ha spiegato che quello del vaccino che fa male è un falso mito nato da una ricerca degli anni ’60, realizzata da un medico che venne radiato dall’ordine.
La tesi secondo cui per star bene basti un’alimentazione che riduca al minimo la carne, sostenuta tra i vip da Red Ronnie, viene smentita da due esperti in studio. Susanna Esposito, Direttrice dell’ Unità Pediatrica del Policlinico di Milano, precisa che il legame con l’autismo è una leggenda metropolitana, smentita da tutti gli studi: l’autore, come avrebbe poi ammesso, aveva utilizzato determinati dati sulla base di un conflitto d’interessi. Per l’ esperto di nano-patologie Stefano Montanari invece, lo Stato avrebbe insabbiato le carte che suffragavano la tesi. Tra Montanari e la Esposito, evidentemente supportata dalla Toffa, i toni si infiammano, fino all’immancabile “io l’ho fatta parlare”. adesso Open Space ha davvero il riconoscimento di talk show doc.
Si prosegue con un quartetto di giovanissime web star: Favij, Federico Clapis, Leonardo Decarli e Zoda, ragazzi da milioni di clic su You Tube. I ragazzi sono protagonisti di un film in uscita al cinema che uscirà il 22 ottobre. Il gap generazionale è ampio, tanto che i ragazzi non hanno la pià pallida idea di chi sia Ambra Angiolini, il cui passato è simile al loro, avendo ottenuto un grandissimo successo di pubblico da adolescente. A parlare del fenomeno, il talent scout per eccellenza: Claudio Cecchetto.
Il prossimo argomento è l’utilizzo di sostanze stupefacenti. Oltre all’immancabile Carlo Giovanardi, Giorgia Benusiglio, una ragazza che ha rischiato la morte dopo aver assunto mezza pasticca di ecstasy. al talk si aggiunge anche Giuseppe Civati, a favore invece della legalizzazione delle droghe leggere; come noto invece, Giovanardi è per l’equiparazione di droghe leggere e pesanti.
Civati, in segno di protesta, porta con sé in tasca uno spinello; Giovanardi gli risponde che è un esempio diseducativo.
Dopo il break pubblicitario, in studio entra un ragazzo, Andrea, che vuole rimanere anonimo. Cappuccio in testa, spalle alla telecamera, racconta la sua esperienza alla Toffa: in una serata, è riuscito ad assumere anche dieci pasticche. Il ragazzo ha provato molti tipi di droghe, tutte tranne l’eroina. dopo anni di assunzione, dice che solo ora inizia a sentirne gli effetti, perché avverte sbalzi di umore.
Un responsabile del laboratorio indagini chimiche e merceologiche della Polizia, illustra alcuni tipi di droghe e i loro relativi effetti, dall’lsd alla metanfetamina. Andrea interviene dicendo che l’sd è la sua preferita: gli fa sembrare il lampadario un ragno.
Una degli inviati, Denise, ha raggiunto J-Ax: secondo lui, la soluzione alle droghe è “rendere meno noiosa la società”.
Ma la nocività delle droghe è dovuta anche al fatto che non sono pure: un inviato del programma, Niccolò, ne ha procurato alcune dosi, e le sottopne al test per verificarne la purezza. Su tre tipi diversi, solo la coacina reagisce in maniera adeguata.
Prima di passare al prossimo tema, vediamo l’invito a Salvini che, purtroppo, ha accettato. Domenica prossima a Open Space ci sarà anche lui, per l’ennesima volta in tv.
Benedetta e Carlotta sono due assistenti ausiliarie in un asilo, e hanno la sindrome di Down. Il motivo per cui sono in studio, è il caso della mamma che ha ritirato la sua bambina dall’asilo dopo aver scoperto che una delle assistenti era Down. Carlotta e Benedetta spiegano che essere Down significa avere bisogno di più tempo, e che la mamma avrebbe prima dovuto verificare che tipo di persona fosse quell’assistente.
Congendate le due ragazze, si parla de “la grande magrezza” a partire dalle proteste della modella Agnes Hedengard. Con la complicità di una modella, Claudia, si è potuto verificare quali siano le misure richieste dalla agenzie per sfilare a Milano: ormai le classiche 90-60-90 sono superate, e soprattutto diminuite. Prendono parte al dibattito il manager di top model Michael Giannini, il medico estetico Dario Tartaglini e lo stilista Tom Rebl.
In particolare Tartaglini, sottolinea come Claudia sia già sottopeso: spingendosi oltre, il sottopeso, per ora “normale”, sarebbe ad uno stadio ben peggiore. Rivela inoltre che molte modelle sono ad andate da lui chiedendo micriinterventi di chirurgia estetica; il medico però si è rifiutato, perché in quel caso era una causa esterna a spingere alla decisione, non un’esigenza personale.
A mezzanotte e mezza, Alex Schwazer. A Pechino, dichiara, non era dopato, ma impreparato alal vittoria: all’indomani si era trovato smarrito. Quando ha deciso di dparsi, è perché ormai non aveva più paura di niente: la prima siringa è stata in Germania, nel bagno dell’appartamento della Costner. La ragazza c’entra poco nella storia, si è trovata coinvolta senza saperne niente.
Schwazer sostiene che, secondo lui, molti sportivi, dopo una squalifica, ritornino a doparsi; se ci fosse una squalifica definitiva invece, gli atleti non avrebbero nemmeno bisogno di doparsi perché saprebbero che si può andare avanti solo con le proprie forze.
L’atleta ricorda i viaggi in Turchia per procurarsi le sostanze, di essersi commiserato da solo quando si è reso conto di aver scelto l’albergo non perché vicino al mare o particolarmente bello, ma in quanto vicino alle farmacie del centro. Il ragazzo ora, vuole tornare a marciare per dimostrare di essere forte anche senza doping: è dispobile a controlli 24 ore su 24.
La puntata si conclude qui, dopo un estenuante tour de force durato fino all’una di notte
Nel 2011 mi hanno ritirato la patente per guida in stato stupefacente..sono risultata negativa all esame delle urine ( rimane 7 giorni ) ma positiva al sangue ( 28 giorni)..avevo fumato L ultima canna 15 giorni prima.. Da 5 anni continuano a sottopormi all esame del capello, spendendo di tasca mia 300 euro, trattandomi come una tossico dipendente..L esame del capello non è mai positivo, non ne faccio più uso..ma intanto mi hanno rovinato la vita !!