«La longevità è un desiderio di tutti naturalmente, ma anche un timore di tutti. Perché tutti vogliamo diventare vecchi ma vivere bene da vecchi. Il mio segreto è quello di avere soprattutto attività cerebrale sempre molto attiva. Penso che la lunghezza della nostra vita sia la lunghezza del nostro cervello. Se il nostro cervello funziona, tutto il resto è secondario», esordisce il professore.
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Sul legame tra alimentazione e longevità, spiega: «L’alimentazione è un tema importante perché ha due caratteri: uno quantitativo e uno qualitativo. Quantitativo vuol dire che bisogna mangiare poco, è il fondamento del benessere. Digiunare periodicamente. Tutti i Paesi digiunano: gli Islamici fanno Ramadan per un mese, da noi si digiunava il venerdì e alla Quaresima. Ogni religione saggiamente aveva introdotto il digiuno. E quando si fa chemioterapia, per esempio, danneggia le cellule tumorali, ma se c’è digiuno le altre sono più protette, non rispondono ai danni della chemioterapia». Spiega poi sulla qualità dell’alimentazione: «La qualità, invece, è molto più delicata perché abbiamo una varietà enorme di cibi davanti a noi. Adesso con Expo abbiamo una specie di trionfo dell’alimentazione. Bisogna mangiare cose semplici, non bisogna mangiare carne, bisogna mangiare molte verdure, molta frutta, un limitato numero di yogurt e latticini».
E perché non bisognerebbe mangiare carne? «Non abbiamo dati sperimentali sulle persone, però abbiamo dei dati epidemiologici», puntualizza Veronesi. «Cioè se guardiamo la cartina geografica vediamo che i Paesi dove si mangia carne hanno più tumori. La carne aumenta il rischio di tumori intestinali, per gli altri tumori non c’è differenza. Le proteine sono necessarie soprattutto nel periodo di sviluppo, ma di proteine negli alimenti ce ne sono tantissime. Nelle uova ce ne sono moltissime, nei piselli, nei pomodori, nei semi di ogni tipo, le rape, ovunque ci sono le proteine. Se sono sostituibili con quelle della carne? Certo, le proteine sono proteine. Puoi scambiare elementi indipendenti». E alla domanda se sia meglio inserire la carne nell’alimentazione infantile, replica: «La carne non serve e non fa bene».
Riguardo ad alcuni casi di cronaca di genitori vegani che avrebbero malnutrito i loro figli, quando gli viene chiesto se un bambino vegano cresce bene, il professore risponde «Benone».
Dunque essere vegetarinai riduce l’iunflueza di alcune malattie, domanda Nadia Toffa. «Non c’è una malattia in particolare che viene ridotta. Essere vegetariani vuol dire ridurre il rischio di malattie gravi. Quali? Il tumore, il diabete, obesità, malattie metaboliche, l’Alzheimer. Tutto questo può essere ridotto con un’alimentazione molto attenta, molto circoscritta e molto povera» spiega l’oncologo.
«Se va innalzata l’età della pensione? Sì, è inevitabile, si vive di più», dichiara in seguito. «Per me non esiste la pensione, è un termine che ho cancellato dal mio vocabolario. Morirò ma non andrò in pensione».
Con Veronesi Nadia Toffa affronta anche il tema dei vaccini domandandogli se è vero, come qualcuno ha sostenuto, che grazie all’alimentazione vegana sia possibile evitare di vaccinare i bambini. «No, non vedo il rapporto – è il commento di Veronesi – sono due cose molto diverse. Bisogna insistere perché vaccinarsi è un dovere individuale ma anche sociale, non è per proteggere se stessi ma per proteggere la comunità. I vaccini sono stati la salvezza nella prevenzione di moltissime malattie, anche gravi come la poliomelite, il vaiolo, la lebbra». Infine, riguardo il possibile effetto collaterale dell’autismo, la risposta è netta: «Non c’è nessun rapporto tra autismo e vaccinazione», conclude il professore.