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In apertura, un commento sui fatti di Parigi che, essendo il programma registrato, non erano stati trattati nella prima puntata. Il commento però, viene affidato a un 15enne, Ludovico, che appare piuttosto impostato nel recitare il suo messaggio di fratellanza.
Terminata l’anteprima, al rientro dalla pubblicità, Costanzo presenta gli ospiti: Pippo Baudo, Giobbe Covatta con la figlia, Franco Oppini, Umberto Smaila, Corrado Tedeschi, Marco Predolin, Alberto Di Salvatore del Circo degli Orrori, Gianna Orru e Valeria Marini, Catherine Spaak, Paolo Calissano, il procuratore aggiunto di Messina, Alex Britti, Stefano Zecchi.
A proposito di circhi, Baudo ricorda subito Moira Orfei, a cui rende omaggio. Il conduttore inizia proprio da lui: 13 Sanremo alle spalle, ha qualche sassolino da togliersi? Pippo risponde no. Francamente discutibile l’opsite del Circo degli Orrori, già visto a Tu Sì Que Vales e letteralmente schifato dalla De Filippi perché macabro: il coniuge invece, ce lo fa vedere all’ora di cena mentre mangia il vetro di una lampadina. C’è pure l’assistente, che si spilla le parti del corpo; la ragazza ha i denti appuntiti da vampira.
Giobbe Covatta ha chiamato la figlia Cipolla, e non è una battuta: non si capisce se però sia il nome vero o solo uno sfortunato nomignolo. Il comico legge alcuni passaggi del suo libro, con battute a sfondo religioso che rivisitano la Bibbia.
Umberto Smaila ripercorre il momento di stop della sua carriera, quando è passato dal condurre 400 puntate all’anno a non averne più nessuna: a Colpo Grosso, dice Costanzo, “c’erano le tette che te le tiravano”.
La parola passa alla Marini e alla madre Gianna Orrù, che sembra litighino spesso: la Marini, che evita di tornare sull’argomento Cecchi Gori, sostiene che la madre sia troppo diretta. Prima lei, poi Pippo Baudo, si dilettano al pianoforte.
Mentre in studio si balla con la voce di Smaila, si aggiunge Stefano De Martino. La puntata prosegue lentamente, fino a quando non viene toccato il tema mafia con il procuratore di Messina, con cui la conversazione finisce anche sull’acqua: l’emergenza idrica come risultato di scelte sbagliate.
A Zecchi il nonno aveva insegnato a capire il carattere delle donne a seconda delle scarpe che indossano, passando così in rassegna le calzature delle donne presenti. La Spaak elargisce una perla: il lusso si compra, l’eleganza no.
Giobbe Covatta legge altre battute dal suo libro: Costanzo e Baudo, che il conduttore ha ribattezzato sua valletta, ridono di gusto.
Baudo racconta che la gente lo ferma per strada chiedendogli come mai non lavori più: lui risponde sempre di non saperlo. Non lo chiamano più, altrimenti tornerebbe in tv subito. Costanzo non se ne capacita: avere un pilastro della tv fermo mentre sullo schermo vede campeggiare tanti incapaci.
Si va avanti in musica, tra Smaila e Marini che cantano sul palco. Quando la donna intona, o meglio stona su Can’t take your eyeso out of you, l’impressione è che stia per scattare il trenino di Capodanno. Poi, pure la Marsigliese con mano sul petto. Purtroppo, Britti lo abbiamo ascoltato poco, anche se non ci ha fatto mancare i suoi brani più famosi: un chitarrista che, se non avesse paura, per Costanzo sarebbe al livello dei grandi americani.
La puntata si chiude con la passerella di rito. Sigla.