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Safiria Leccese anticipa i temi della puntata. Sarà intervistata anche Rita Dalla Chiesa e ci saranno aggiornamenti sul caso Vatileaks.
Si comincia dalla storia di Santa Rita da Cascia. La storia della Santa viene ripercorsa con l’aiuto delle immagini della fiction a lei dedicata e con protagonista Vittoria Belvedere. Una donna dal carattere mansueto, al contrario del marito, che commise diversi omicidi. Lo riportò sulla retta via. Ciò non bastò, perchè l’uomo venne ucciso per una vendetta. Perdonò gli assassini del coniuge, ma la vita fu amara per lei, perché anche i due figli morirono per malattia.
Decise, dunque, di dedicarsi alla preghiera. Entrò in monastero dopo che le suore di Cascia la rifiutarono per diverse volte. Rimase lì fino alla morte fino al 1457. Venne santificata nel 1900.
Le telecamere sono a Roccaporena, dove la Santa nacque nel 1381. Una costante della trasmissione quella di portare il pubblico a vedere i luoghi più significativi della vita dei protagonisti, per meglio coinvolgerlo nei contenuti proposti.
Nel venerdì santo del 1432, mentre Rita era in preghiera, una spina del Cristo si staccò dal crocifisso dinanzi a lei e si conficcò nella sua fronte, rimanendo lì fino alla morte. È il cosiddetto miracolo della spina.
Sono tante le guarigioni prodigiose ricondotte alla religiosa umbra. Due sono quelli che dice di aver ricevuto una donna, Giovanna Canaletti. Santa Rita le venne in sogno proprio il giorno precedente alla ricorrenza della Santa e la guarì da una malattia. Otto anni dopo la Canaletti fu colpita da un tumore alla tiroide e anche in quel caso, dopo un sogno, la patologia scomparve progressivamente.
Tra i miracoli di Santa Rita, ce ne sono diversi. Dopo 5 giorni dalla nascita, uno sciame d’api le si avvicinò ma non la punsero. Un contadino, che si era tagliato da poco la mano con la falce, corse da lei per salvarla dai pericolosi insetti. Non appena si approssimò alla piccola, la ferita si rimarginò. Un altro evento è legato ad una pianta, che sembrava morta, di cui la Santa si occupò per ordine della madre superiora in convento. Riuscì a farla rifiorire.
In Brasile le è stata dedicata a Santa Cruz una statua che è la più alta nel mondo dedicata ad una religiosa.
Altra testimonianza in studio, con una madre e una figlia. Quest’ultima fu colpita nel 2010 da una meningite fulminante ed i medici non diedero speranze di sopravvivenza ai parenti. Anzi, a detta dei sanitari, se fosse riuscita a salvarsi avrebbe avuto danni irreparabili a livello cerebrare.
Eppure, la famiglia e i conoscenti pregarono Santa Rita: fu data alla madre una rosa. La donna poggiò i petali sul viso della ragazza che dopo poco cominciò a dare cenni di vita. Dopo un anno di cure la ragazza si è ristabilita.
Santa Rita è diventata la “Santa dei casi impossibili”, perché dopo la sua morte venne proclamata protettrice dei malati di peste. La devozione è molto forte e tanti sono i fedeli che ogni anno si recano a Cascia per pregare ed onorarla. Devoto a Santa Rita Papa Wojtyla, che nel 2000, in occasione del Giubileo, fece trasferire il suo corpo momentaneamente a San Pietro.
Momento intervista: arriva Rita Dalla Chiesa. Il nome della conduttrice televisiva è dovuto ad una scelta della mamma. In realtà, svela che il suo nome non le piace molto: “Mi sarebbe piaciuto chiamarmi Francesca“. Quest’anno la Dalla Chiesa è andata a Cascia per onorare la santa a distanza di anni, cui è molto devota, così come a Santa Rosalia. Da sempre, fin dalla tenera età, è stata molto religiosa.
Il discorso cade anche, inevitabilmente, sulla morte per mano mafiosa del padre Carlo Alberto nel 1982. Intervista toccante, tenuta molto bene dalla conduttrice senza sfociare nella retorica, con l’ospite che ricorda i momenti dell’omicidio del padre e ciò che successe in quei giorni. Dopo l’accaduto, si allontanò dalla religione: “Per tre anni non sono entrato in una Chiesa“, ammette. Poi, a Palermo, ricominciò ad avvicinarsi alla fede.
La Dalla Chiesa apprezza molto Papa Francesco e si dice rammaricata non poter ricevere la comunione perché divorziata. Rimase molto male anche quando le fu negata la possibilità di fare da madrina alla figlia di Al Bano, con cui ha un profondo rapporto di amicizia. Lo stesso che ha con Silvana Giacobini, ospite fissa del programma, che l’ha aiutato molto dopo la morte del padre.
Dopo la lunga intervista, si parla di angeli. Il tema è stato più volte trattato nel corso di queste due stagioni. La domanda è: esistono oppure no? Ed anche: è possibile parlarne con loro? Se parla in studio anche con lo scrittore Marco Cesati Cassin, fermamente convinto della loro esistenza.
A tal proposito in studio c’è una donna, Susi Gallesi, che afferma di parlare con gli angeli. Ciò fin da piccola. Sostiene di vedere entità sotto forma di ombre bianche o scure con forme umane. Parla quotidianamente con loro, nello stesso modo con cui lo fa con gli esseri umani. Sembra che anche i defunti, oltre gli angeli, la cerchino per trasmettere attraverso lei dei messaggi ai parenti in vita.
Safiria Leccese mostra tre lettere, scritte tutte dalla Gallesi, ma con calligrafie diverse. Ciò viene spiegato dalla donna, che dice che in realtà non è lei a scrivere, ma è guidata dai defunti o angeli che in quel momento la contattano. Sembra un po’ confusionaria la sua testimonianza, come dice anche Cecchi Paone. Banzato non si discosta molto e riporta quanto dice la Chiesa: sono spiriti ed esistono, ma non nella forma raccontata dalla signora.
Sul tema angeli arriva in studio anche Maria Teresa Ruta. In un servizio viene intervistata la figlia Guendalina, che anni fa venne investita da un’auto. Per fortuna restò illesa: “Sicuramente è stata una vicenda strana“, commenta. La conduttrice ha assistito alla scena: “Tutto questo però l’ho visto in maniera sfocata, mia figlia era sfocata“, dice. È come se fosse stata avvolta da un’entità superiore, un angelo appunto, che l’ha salvata dalla morte. Cecchi Paone dice la sua ed ancora una volta non è convinto.
Si passa all’attualità. Sono cominciati altri interrogatori sul caso Vatileaks 2. In studio c’è Gianluigi Nuzzi, mentre da Roma in collegamento c’è il giornalista Mario Adinolfi. Sono stati interrogati monsignor Balda ed il giornalista Emiliano Fittipaldi.
Pare che la Chaouqui, incinta al settimo mese, abbia accusato un malore. L’avvocato della donna ha chiarito che nei prossimi giorni la donna dovrà sottoporsi ad un intervento perché la sua gravidanza è a rischio.
Nuzzi non ha mai percepito Balda come un nemico del Papa, da cui era stato ingaggiato per controllare i conti della Chiesa e verificare irregolarità. “Balda ha usato la stampa perché tutti potessero conoscere ciò che non andava“, dice.
Viene ricostruito l’interrogatorio al prelato, che afferma di essere stato pressato dalla Chaouqui, anche dal punto di vista sessuale. Da lei e dal marito dice di essersi sentito minacciato e confessa di aver passato documenti segreti ai giornalisti. Adinolfi non apprezza il fatto che ci sia stato questo passaggio di carte segrete a Nuzzi e Fittipaldi. “Il problema è il malaffare, non chi lo racconta“, ribatte il conduttore di Quarto grado.
Brosio sottolinea che la pubblicazione dei documenti ha intralciato l’intento del Papa di fare pulizia nella Chiesa. Gli altri opinionisti sono costretti ad esprimere in pochissimo tempo le loro idee per mancanza di tempo. Peccato, perché il dibattito avrebbe meritato uno spazio più adeguato.
Termina qui la puntata. La prossima andrà in onda martedì 23 marzo, sempre alle 21.10, su Rete 4.