La puntata si apre con una sorta di confessionale dell’ex re dei paparazzi: candida camicia bianca, cravatta, inquadratura fino alle spalle, Corona si rivolge direttamente alla telecamera. Racconta di temere il giudizio del figlio, di non aver mai pianto in carcere, di essere sempre rimasto solo e in silenzio. Poi una dichiarazione che di certo non piacerà a Nina Moric: il ringraziamento a sua madre per aver “cresciuto ed educato” il nipote mentre lui era in carcere.
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Comincia quindi il confronto tra Costanzo e Corona, soli sul palco. La regia inquadra Alessandro Cecchi paone ed Enrica Bonaccorti tra il pubblico. Intanto, l’ospite svela di aver imparato il peso delle parole in carcere, dove non si può pensare di parlare solo per attirare l’attenzione.
Collegati da Milano, i giornalisti Vittorio Feltri e Carmelo Abbate. La Bonaccorti chiede subito a cosa servano le scuse di Corona, se poi lui non dice di essersi pentito: lui sostiene di essere pentito non di quanto fatto, ma del dolore provocato. Poi prosegue: “Io non sono un cattivo esempio per i giovani, perché a tutti quelli che hanno lavorato con me ho insegnato il rispetto del lavoro, della famiglia, dei soldi e il significato dell’impegno”.
Antonella Boralevi punta sull’estorsione, ma l’avvocato Carlo Taormina lo difende. Corona non aspetta troppo prima di fare lo sbruffone come suo solito, dando dei moralizzatori ai giornalisti. Nuzzi gli ricorda che è un pregiudicato con molteplici capi d’accusa, e Corona lo attacca: Nuzzi infatti, è a processo in Vaticano, perciò a suo dire i due coasi sarebbero equiparabili. In sala c’è persino chi lo applaude.
La puntata prosegue: mano a mano, sono diversi i giornalisti a prendere la parola. Cecchi Paone la butta sulla morale: Corona è finito così perché ha frequentato cattive compagnie, chissà cosa ne penserebbe il padre. Rudy Zerbi, anche lui nel parterre, stigmatizza l’aura moralista presa dalla discussione. A un certo punto i toni si alzano al punto tale che viene tolto l’audio e Cecchi Paone lascia il teatro.
Chiunque si aspettava un pentimento o un Corona remissivo, si era chiaramente sbagliato: “Che reato è guidare senza patente?”, dice ai giornalisti. Costanzo gioca al ribasso: Schettino ha avuto 16 anni e non ha fatto nemmeno un giorno di galera.
La Boralevi suggerisce a Corona di farsi vedere da uno specialista, perché ancora convinto del suo personaggio. Feltri, in procinto di chiudere il collegamento per impegni lavorativi, sottolinea che “Corona non è un delinquente: è un cretino”.
Prende la parola Aldo D’Eusanio: “Questa sera Fabrizio Corona ci ha dimostrato che il suo vero nemico è lui”. E infatti l’atteggiamento da bulletto rimane nel corso della puntata: Costanzo ogni tanto lo calma. In seguito il conduttore sottolinea che Corona ha continuato a pagare i suoi 15 dipendenti anche dal carcere.
Il dibattito scivola quindi sull’archivio: esistono delle foto rimaste segrete perché in Italia non c’è mercato. Gli si chiede anche un messaggio ai giovani, dato che ha rivelato la sua dipendenza dalla cocaina: se durante la serata ha più volte rifiutato di essere un modello per i ragazzi, ora li mette in guardia ammettendo di aver visto amici rovinarsi a causa della droga.
Le argomentazioni latitano: a sentire Costanzo, pare sia normale drogarsi. Dal canto suo, la Boralevi ricicla la storia sui figli di amici che tornano a casa da scuola dicendo “mi hanno offerto la droga”; il conduttore la prende in giro dandole della “santa”.
Giro di domande anche tra il pubblico, che non riserva domande troppo feroci a Corona. Anzi, una signora gli dedica Rose rosse.
I minuti conclusivi vengono spesi sulla figura del padre: “L’ultima volta che l’ho sentito -racconta Roberto Alessi- mi disse che era molto fiero del lavoro che stavi facendo”. Il periodo sopra le righe sarebbe iniziato più tardi. Si passa anche attraverso l’argomento Belén: l’unica cosa che alla Bonaccorti piaceva di Fabrizio Corona.
Corona svela di aver imparato a rispettare le regole a essere più responsabile: “Lo devo a chi mi ha fatto uscire”. Non manca una riflessione sulla propria professione: il gossip è morto, perché ai suoi tempi si cercava la notizia, mentre quello di oggi è un “gossip placato”. Una volta addirittura, “creavamo il personaggio a tavolino”. E ancora: Emma ha ottenuto la massima visibilità proprio grazie al gossip, cioè quando Stefano si è messo con Belén.
Prima di salutare il pubblico, Costanzo fa promettere a Corona di non ricacciarsi nei guai. Poi si scusa per la seconda volta con Cecchi Paone: chissà quale impropero è uscito dalla bocca del suo ospite, nel fatidico momento in cui l’audio è stato tolto.
La puntata si conclude qui. Quel che appare evidente, è che l’atteggiamento critico si è completamente smorzato col trascorrere del tempo. È rimasto il paternalismo di Costanzo, che a Corona si è rivolto con indulgenza come a un adolescente irrequieto.