Come al solito, i temi vengono introdotti durante dei servizi ad hoc realizzati per l’anteprima, durante la quale ascoltiamo già alcuni pareri degli ospiti al riguardo.
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Questo il parterre presente sul palco: Marina Ripa di Meana, Carlo Taormina, Giordano Bruno Guerri, Luca Zanforlin, Klaus Davi, Vittorio Sgarbi, Belén Rodriguez, Edoardo Leo, Leo Gullotta, Francesca Vecchioni, da Made in Sud Gigi e Ross ed Eddy Scampia.
Costanzo pone una domanda secca alla Rodriguez: “Senza gossip, che avresti fatto?”; la showgirl sostiene che non è colpa sua se la sua vita privata suscita tanta attenzione. Per Taormina invece, il gossip ha consentito di conoscere molti aspetti che, altrimenti, sarebbero rimasti nascosti. Naturalmente il discorso scivola subito sui social, che avrebbero sottratto alle testate di gossip terreno.
Costanzo è molto scettico riguardo l’abitudine di postare cosa abbiamo mangiato: secondo lui i social sono nati per venire incontro alla solitudine della gente. Sgarbi, che per tutto il tempo era stato al telefono, interpellato da Costanzo, prende la parola: è subito show grazie alla sua teoria, cioè che l’interesse verso un personaggio finisce nel momento in cui quella persona smette di avere amori. Naturalmente Sgarbi non parla di “amori”, ma esprime il concetto in maniera molto più colorita: insomma, siccome Costanzo avrebbe smesso, allora non è più oggetto di gossip. Il bip sulle parole è continuo, e la Meana svela un dettaglio succoso: Sgarbi che sfoglia Novella 2000 in via Veneto a Roma. Il critico d’arte dà spettacolo: “Berlusconi è stato occupato dalle donne, io sono stato visitato”.
Davi cerca di dare spessore alludendo alle intercettazioni, che spesso vengono rese note senza che abbiano una reale importanza.
Prima di cambiare argomento, Costanzo lascia il palco a Gigi, Ross ed Eddy Scampia. Al termine del siparietto, la parola va a Francesca Vecchioni, che racconta la sua esperienza di mamma omosessuale e separata dalla compagna.
I toni si alzano tra Marina Ripa di Meana, che esprime i suoi dubbi sulla situazione familiare della Vecchioni, e Klaus Davi che considera le sue esternazioni come contro gli omosessuali. Zanforlin sottolinea una questione culturale: quando era piccolo lui, gli mancavano dei riferimenti in cui riconoscersi e, aggiunge, solo ora i media stanno uscendo dalla rappresentazione folkloristica dei gay.
Taormina sostiene una posizione imbarazzante: a Edoardo Leo che chiarisce in cosa consista effettivamente la stepchild adoption, risponde che la legge non debba entrare nel privato, perché così non si garantisce la libertà ma si ingabbia. Addirittura, arriva a dire che riconoscere l’unione omosessuale lederebbe l’immagine delle istituzioni.
La discussione va avanti, intervengono anche un paio di signore del pubblico. Chiosa Belén, per cui chi se la prende con i gay, in fondo, è pure lui gay.
La puntata prosegue all’insegna di esternazioni allucinanti: per la Meana, dato che già esistono tante separazioni e coppie che litigano, non bisognerebbe allargare questa situazione. Gullotta e Zanforlin tentano una replica, ma è difficile davanti alla voce stridula della donna, che non perde occasione per tacere. Tra la “prostituzione dei feti” della Meana e la strafottenza di Taormina, Gullotta sbotta. L’attore più tardi racconterà la sua relazione che dura da 36 anni e rivolgerà un appello ai genitori di ragazzi omosessuali: devono vergognarsi solo se i loro figli sono criminali.
Sgarbi invece, trova deleteria l’istituzione del matrimonio. Seguire il filo del dibattito è difficile, perché i toni si alzano sempre di più, specie quando Sgarbi accenna alla società cristiana. Il critico sottolinea che il vero vizioso è il monogamo dice inoltre che è stata la liberazione sessuale a determinare il cambiamento, e ora il matrimonio si vuole estendere a quella liberazione.
Dopo l’analisi di alcuni dipinti da parte di Sgarbi, la puntata si conclude con un rapido giro di opinioni finali durante il quale Edoardo leo non nasconde l’imbrarazzo per le tesi bigotte ascoltate. Infine, la rituale passerella.