Nel corso della prima puntata della stagione, Maurizio Costanzo aveva promesso che avrebbe dedicato una puntata alla violenza sulle donne e al femminicidio, piaghe sociali di fronte alle quali il talk simbolo di Retequattro intende prendere posizione in maniera decisa.
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E’ una puntata forte, che fin dai primi minuti, con il suo servizio iniziale sugli ultimi fatti di violenza sulle donne dà subito un pugno nello stomaco. Un messaggio che va subito dove deve andare: al cuore, non solo delle donne, ma anche e soprattutto agli uomini, invitati a isolare i violenti, a farli vergognare.
Viene aperta anche un’importante parentesi, per rendero omaggio a Umberto Veronesi, oncologo recentemente venuto a mancare, che nella sua vita ha invece sempre dato il suo contributo nel salvare donne da un loro nemico silenzioso, il cancro al seno.
Su figlio Alberto, musicista, ricorda con affetto l’amore del padre verso gli ultimi e gli dedica un brano al pianoforte, strumento per il quale ha una grande passione, sempre incoraggiata dal compianto dottore.
Dopo questo racconto di affetto e di ricordi colmi di speranza, torniamo nelle oscure pagine del passato delle vittime di violenza, la prima a parlare è la mamma di Giordana, ragazza uccisa dal suo ex fidanzato, che è riuscito ad ucciderla alla vigilia dell’udienza per stalking, nonostante le ripetute denunce, avvenute nel corso di due anni.
Vittorio Rizzi, rappresentante delle Forze dell’Ordine in sala, riflette sull’effettiva mancanza di tempestività nell’applicazione di leggi che sulla carta sono invece di per sé ottime. E’ necessario che le donne si sentano protette quando denunciano.
Anche la storia di Nancy, orfana dopo che il padre ha ucciso sua madre e si è poi suicidato, che porta avanti una battaglia legale per aumentare l’impegno dello Stato nel prevenire questo genere di eventi, e per far sì che le istituzioni si occupino di lei e dei fratelli, rimasti completamente soli.
Le questure, afferma Costanzo, stanno acquisendo progressivamente nuovi strumenti per combattere questi crimini, anche se la strada è ancora lunga. Cazzullo ricorda che il femminicidio non è un problema femminile, riguarda anche gli uomini, il messaggio che viene lanciato è che chi usa violenza sulle donne deve essere riconosciuto per la nullità che è. E’ l’uomo violento a dover essere giudicato, non la donna che denuncia, secondo Barbara De Rossi spesso accusate di “non aver capito prima cosa le aspettava”.
Le testimoni in studio spiegano invece come il normale raziocinio venga annebbiato da una costante violenza psicologica, che atterra l’autostima delle vittime e crea una situazione di isolamento. Un meccanismo che si innesca per quegli uomini (termine usato con molta libertà) che nella libera scelta delle donne vedono rispecchiata la propria mediocrità.
Dopo la pubblicità è il momento di Giovanni Floris, che presenta il suo libro “Quella notte sono io“, scritto che tratta il tema del bullismo, un fenomeno con radici simili alla violenza sulle donne.
Dopo le riflessioni su ciò che la scuola può insegnare fin dalla tenera età ai bambini sul rispetto di genere, le note dell’Hallelujah, cantata da Paola Turci sembrano volerci offrire una carezza dopo aver sentito parlare di tante violenze e fa da stacco prima dell’intervento del Procuratore Nicola Cratteri, impegnato nella lotta alla N’drangheta e autore del libro Padrini e Padroni.
Il magistrato, anche se non direttamente competente su delitti quali i femminicidi li adduce ad una società “più scostumata di un tempo”, in cui l’educazione, fin dall’infanzia tende a privilegiare l’atteggiamento di chi vuole avere ragione a tutti i costi.
Il procuratore torna poi sul tema del suo libro, che parla delle origini della N’drangheta, che affonda le sue radici nell’unità d’Italia, quando la “picciotteria” (formazione delinquenziale dell’Ottocento n.d.r.) faceva da forza armata dei latifondisti borbonici, intenti a contendersi la nuova forma di potere con le forze aristrocratiche e clericali.
Un’attività evolutasi posi nella più grande attività mafiosa d’Europa, infiltrata in molte realtà economiche nazionali e internazionali. Non si risparmia nemmeno sull’atteggiamento mafioso delle pubbliche amministrazioni della sua terra.
Per fare una pausa da questi argomenti così impegnativi, arriva il momento dell’intermezzo comico di Antonio Giuliani.
Approfittando di questo calo di tensione, Costanzo ne approfitta per presentare il libro di ricette Ciak si cena, di Manuela Colombo.
Si torna poi sul tema principale della serata quando Rizzi torna sulla campagna di sensibilizzazione della Polizia di Stato “Questo non è amore”, che promuove una cultura della prevenzione della violenza e della denuncia del sommerso.
Barbara De Rossi parla poi del suo nuovo programma, “il Terzo Indizio”, dedicato alle donne e ciò che troppo spesso subiscono.
Arriva poi il momento degli interventi dal pubblico, dove una nonna espone la bizzarra teoria secondo cui l’educazione alla non violenza passerebbe per gli schiaffi.
Argomento su cui Costanzo non risparmia qualche commento ironico. Verso la chiusura della puntata arriva il momento di Elodie, rivelazione di Amici, che ci regala la sua interpretazione de “gli uomini” di Mia Martini.
Dopo un ultimo giro di interventi sia degli ospiti, sia del pubblico in studio, viene fatto un tentativo di intervista telefonica a Laura Boldrini, previo un altro gustoso intermezzo di Giuliani. Il tentativo riesce e la presidentessa risponde alla richiesta di Costanzo di porre all’attenzione della Ministra dell’Istruzione il tema dell’educazione al rispetto tra i generi e viene invitata in studio per una delle prossime puntate.
Dopo di che si conclude con la consueta passerella.
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