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“Sarà, per me, una difficile sfida professionale”: così Bianca Berlinguer apre questa prima puntata. E annuncia subito la novità: l’apprezzamento o il dissenso del pubblico sarà monitorato tramite un sondaggio in tempo reale condotto da IPR Marketing di Antonio Noto. “Analizziamo la connessione sentimentale che il politico riesce a creare su un campione di italiani”, annuncia. “Tramite un’app sarà possibile misurare giudizi positivi o negativi”, aggiunge.
Primo discorso è la scissione del PD. Di Maio:“Noi abbiamo superato destra e sinistra. Credo che siamo in un momento in cui certe leggi sono di buon senso e non passano più per i buoni partiti”. E parte un video sulla protesta dei tassisti a Roma.
Ancora Di Maio: “Quando c’è una protesta dove qualche cretino compie degli atti incivili. La sindaca Raggi è scesa in piazza per chiedere la ripresa del servizio. C’è una norma per combattere i tassisti abusivi”. La sindaca ha solidarizzato con la protesta. In studio anche giornalisti di vari quotidiani italiani. “Prendo le distanze da atti di violenza, ma c’è una protesta sacrosanta per quei cittadini che vogliono legalità”, dice l’esponente del M5S.
Sulla scissione del PD: “Le elezioni si allontanano in ogni modo. Non si può permettere di portare questo Paese in una lotta fra bande”. La Berlinguer gli fa notare il calo di gradimento della Raggi a Roma. “Rigetto questa visione catastrofica”, risponde Di Maio. Inizio ritmato, fruibile e comprensibile.
Secondo video: i romani voterebbero ancora il M5S? Cittadini divisi. Questione stadio a Roma. “E’ al tavolo della trattativa per un progetto che rispetti i nostri parametri. E’ giusto che ci sia uno stadio. Non abbiamo dimenticato la nostra battaglia contro la cementificazione, noi stiamo facendo una trattativa. Sulle Olimpiadi qui si sta indebitando il comune che doveva dare garanzie economiche”, afferma Di Maio. “Voglio pensare ad una generazione di cittadini che voglia cambiare le cose. Le squadre di governo devono essere pronte prima delle elezioni”: queste le sue dichiarazioni sul caos della giunta Raggi.
Selezione dei candidati sul web: “Si parla bene di Torino, si parla male di Roma in maniera ingiusta”. “Non è una cattiveria nostra”, gli fa notare la Berlinguer. Tra gli errori più grandi del M5S la mancata comunicazione del lavoro fatto finora dal partito.
“Il Messaggero, la Repubblica e il Corriere della Sera sono i giornali che ci attaccano di più”, rivela Di Maio, facendo riferimento, per il CdS, alla storia dell’sms del caso Raggi-Marra. Per Di Maio arriva il responso del sondaggio:
Il sentiment rivela un 57% vicino all’esponente del M5S e un 43% contrario. Ecco Gabriele Corsi, che ha cercato di riappacificare gli animi divisi del PD.
Secondo ospite in studio: Massimo D’Alema, che ha disertato l’assemblea del suo ex partito. “Sono dispiaciuto ma parliamoci chiaro. La realtà dell’Italia è quella di un paese dove in questi anni sono cresciute le diseguaglianze, la povertà. Non c’è stata una vera ripresa dell’economia. Siamo ultimi in Europa. Diventa necessario che torni a farsi sentire la voce autonoma di una forza che è dei più deboli”, rivela D’Alema.
“Questo movimento sarà diretto da altri, io ne faccio parte. Non sono io che prendo queste decisioni. La questione Giachetti è stata risolta dalla Raggi”, scherza il politico. Primo blocco pubblicitario. Primo responso del sentiment emotivo: 58% contro le dichiarazioni di D’Alema.
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“Le divisioni sono sempre un fatto doloroso. A me interessa il fatto che torni ad esserci un movimento di centrosinistra per rilanciare i nostri valori. E’ molto presto per sapere come andranno le prossime elezioni per un movimento che ancora non è nato. Non voglio polemizzare con nessuno“, (il riferimento è a Michele Emiliano), dice D’Alema. “L’elemento di divisione è Renzi. Se lui viene rimosso il centrosinistra tornerà ad essere unito”, ammette.
Altro video sulla candidatura di Emiliano alla segreteria del partito. “Non sono mai stato aggrappato alle poltrone. Mi dimisi da Presidente del Consiglio e proposi Veltroni come segretario del partito. Sono abituato a fare tante cose”, ricorda D’Alema, che aggiunge: “Spero che Pierluigi (Bersani) comprenda che questa formazione non è la nostra”.
Altro video, realizzato nel circolo del partito a Firenze e a Bari. “I parlamentari che lasceranno il partito sosterranno i lgoverno. Non vedo perché si debba interrompere l’esperienza amministrativa. Abbiamo vissuto anni in cui la discussione politica è stat impossibile e spesso è prevalso l’insulto. Mi è stato dato del gufo quando ho detto che la legge elettorale era incocstituzionale”, ricorda D’Alema. “Abbiamo ritrovato uno spazio di partecipazione, vogliamo rinnovare il centrosinistra”: questa la motivazione sul suo ripensamento sul futuro.
“Vorrei sostenere un programma di cambiamento con idee nuove, in una soscietà che produce diseguaglianze, povertà. Di fronte a queste scelte, per ognuno risponde la propria coscienza”, conclude. Poi la Berlinguer mostra due foto relative al passato del politico, di cui una con Renzi. Il sondaggio parla chiaro: il 59% si schiera contro D’Alema, il 41% a favore.
“Di Maio ha avuto una variazione molto più ampia quando ha detto del superamento della destra-sinistra, calo sull’operato a Roma. Meno oscillazioni per D’Alema. Per lui una metabolizzazione meno marcata”: così Antonio Noto.
Momento selfie per Gabriele Corsi e Bianca Berlinguer. Lettura di fantomatici tweet fatti sul programma. Uno spazio leggero e divertente, che però stona con il resto del programma.
Altri ospiti per “Il duello”: Maurizio Landini e Guido Martinetti, amministratore delegato della Grom, per parlare di lavoro. La Berlinguer un po’ impacciata nel ruolo di conduttrice. Si parla di una foto di Renzi con in mano un gelato di Grom per rispondere al The Economist.
Argomento disocuppazione: video realizzato in Sardegna, nel Sulcis-Iglesiente, la provincia più povera d’Italia. Il riavvio dell’impianto della raffineria dell’Eurallumina è dietro l’angolo, dopo una protesta che si protrae dal 2009.
“Credo che sia una battaglia importante per questi lavoratori. Siamo uno dei paesi che importa più alluminio e poi chiudiamo le aziende. Ci vuole sia chi lo produce sia le condizioni che consentano di lavorare. Alcoa ha chiuso, deve vendere, c’è una multinazionale svizzera pronta a reinvestire. A marzo speriamo di portare buone notizie. Queste persone non hanno mai mollato”, afferma Landini, segretario FIOM.
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Prima della pubblicità, dati del sondaggio: 52% per Landini, 48% per Martinetti.
In studio anche Michele Placido per la presentazione del film “7 minuti”. Tra le protagoniste anche Fiorella Mannoia.
In studio Monia, ex dipendente dell’Almaviva, che racconta la sua esperienza di ex lavoratrice dell’azienda e mandata a casa nella notte tra il 21 e il 22 dicembre per aver rifiutato una sorta di “ricatto”. Nuovo contributo video: si parla della delocalizzazione del lavoro, in Albania. Protagonisti Sebastiano e Andrea, che raccontano le proprie esperienze da lavoratori emigrati all’estero.
Martinetti: “Si vogliono ridurre i costi sul lavoro, sulle superfici utili per fare impresa, sulla fiscalità. Nel lungo termine andremo verso un equilibrio. Molti imprenditori che hanno delocalizzato in Oriente stanno iniziando a tornare indietro. Noi possiamo pensare che un paese sia adeguato a produrre qualsiasi tipo di bene”.
Discorso JobsAct: le cifre censite parlano di 380.000 posti di lavoro in più, però sono aumentati dal 2015 al 2016 i licenziamenti per motivi disciplinari. Ultimo dato: esplode la pratica degli stage, arrivati a 143.187 nel 2016.
Landini e Martinetti si affrontano con toni pacati ed educati. Bello spazio informativo, televisivamente funziona, argomento attuale e molto vicino al mondo dei giovani. “Chiediamo la cancellatura dei voucher”, afferma Landini. “Non raggiungere il quorum è simbolo di un paese non sviluppato”, aggiunge Martinetti.
L’esito del sondaggio è molto equlibrato: 54% per Landini, 46& per Martinetti.
Nuovo spazio comico: Gabriella Germani si esibisce nei panni di Barbara Palombelli, Maria Elena Boschi e Sabrina Ferilli.
L’ultimo segmento della puntata è dedicato a Fiorella Mannoia. “Siamo una squadra. quando le cose funzionano è merito di tutti. Questa edizione di Sanremo mi è piaciuta. Mi è dispiaciuto vedere uscire i miei colleghi più grandi, Rom, D’Alessio, io capisco cosa vuol dire mettersi in gioco dopo tanti anni di carriera. E’ stata la canzone a portarmi a Sanremo. E’ arrivata all’ultimo momento e ho dovuto decidere cosa farne: se rimandare l’uscita o metterla dentro. L’unica alternativa era portala a Sanremo. Quando canto le canzoni vedo sempre qualcuno, non mi distraggo mai dal senso delle parole. E’ inutile negare che il pensiero di certe parole vada ai nostri connazionali. E’ una canzone spirituale, che si ponde delle domande”, afferma la cantante.
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La Berlinguer dimostra di trovarsi a suo agio in questo spazio non propriamente tipico del giornalismo che ha portato avanti negli ultimi anni.
“Da piccola conoscevo già certe opere d’arte. Piangevo sempre per queste donne. Mio padre si accorse di questa attitudine al cantare e mio padre mi portò allo Zecchino d’oro, ma fui eliminata. Non pensavo che quello (riferito alla foto) fosse il provino ufficiale, ero convinta che poi mi avrebbero portata sul campo”, confessa la Mannoia. Sulle nuove generazioni: “Loro si trovano ad avere tutto e subito. Io prima di essere conosciuta avevo quasi 30 anni. Oggi a 30 anni non ti prendono manco al talent. Abbiamo avuto più occasioni, c’era qualcuno che continuava a credere. Ci ho messo del tempo per capire dove mi portava la mia voce”.
La Mannoia parla del suo passato nel mondo del cinema e del rapporto con i fratelli. La perdita della madre rimane un dolore difficile da digerire. Dopo Sanremo, si è poi scoperto che la cantante è felicemente fidanzata con un professore di “Amici“. Clip sul film di Placido, in cui la Mannoia è una delle protagoniste. Placido: “Fiorella è un’artista straordinaria, la tipologia di attrice è la Vitti, la Magnani”.
Nel film, la Mannoia intepretava una mamma in procinto di diventare nonna: “E’ stato un film forte. Oggi con la scusa della crisi tanti datori di lavoro se ne approfittano per togliere i diritti acquisiti e alienabili, oggi rimessi in discussione. Stiamo andando verso una nuova forma di schiavitù. Stiamo affrontando una nuova epoca”. Palestra, samba e videogames sono le sue passioni.
Ultimo gioco: scegliere chi è un combattente fra Totti, Lara Croft, T.Franceschi, F.Rame. La Mannoia sceglie la Rame, Placido invece Franceschi.
C’è anche spazio per Enrico Bertolino, che si prodiga in una surreale rassegna stampa. Buona l’idea di smorzare i toni alla fine della trasmissione, inadatta appare la figura di Bertolino.
La puntata finisce qui. Appuntamento a martedì prossimo.