Iniziamo dal reportage realizzato dagli inviati del programma. Le telecamere sono entrate nel CARA di Foggia, di cui hanno documentato il degrado in cui vivono gli ospiti: sporcizia, assenza di acqua corrente e prostituzione. Non solo: parlando con le persone infatti, sonos tate raccolte testimonianze di vario genere, incluse quelle su un business dell’accoglienza in cui i posti letto aumentano ma le condizioni diventano sempre più precarie e inumane.
Al centro della puntata dunque, proprio il tema dell’immigrazione. Si passerà poi ai vaccini, altro argomento su cui l’attenzione mediatica si è concentrata negli ultimi tempi: dalla legge che prevede l’obbligo di 12 vaccini, alle polemiche degli antivaccinisti e i più recenti casi di cronaca.
Tra i servizi annunciati inoltre, uno sui microchip sottocutanei. Si tratta di un piccolo circuito inserito in una capsula dalla grandezza di un chicco di riso, poi messo sotto pelle: sembra fantascienza, invece è già realtà.
Passiamo ora agli ospiti. Prenderanno parte al dibattito in studio: il leader della Lega Nord Matteo Salvini, il fondatore di Emegency Gino Strada, il Presidente Istituto Superiore di Sanità Walter Ricciardi, il docente all’ università di Tor Vergata Ivan Cavicchi, il direttore di Videonews Claudio Brachino, il direttore de ilfattoquotidiano.it e Millennium Peter Gomez, la giornalista Enrica Perucchietti, il filosofo Diego Fusaro, l’economista Carlo Alberto Carnevale Maffè, e Melania Rizzoli.
Il programma può essere seguito in streaming sul sito la7.it e commentato in diretta attraverso l’hashtag ufficiale #GabbiaOpen.La trasmissione è anche su Instagram con un profilo ufficiale.
La Gabbia Open ha esordito in veste di versione estiva de La Gabbia, rispetto a cui veniva mantenuta la narrazione, ma in uno studio diverso con una scenografia rinnovata. Dopo una breve pausa, il talk show è ripartito a settembre ed è andato avanti con la sola pausa natalizia, mentre la programmazione di rete non si è mai fermata, così come avvenuto per tutti i talk show del palinsesto di La7. La trasmissione si caratterizza per i forti toni utilizzati, finalizzati a smascherare le tante “caste” del nostro Paese.