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Nella conferenza stampa prevista alle 12:00 di questa mattina, mercoledì 21 ottobre, Rai 3 presenta il nuovo Titolo V. Un talk show sull’attualità, destinato alla prima serata della terza rete, in onda da venerdì 23 ottobre. I conduttori sono Roberto Vicaretti e Francesca Romana Elisei. La presentazione avviene nella Sala A di Viale Mazzini, sede romana della Rai.
Titolo V, di cosa parla e chi sono i conduttori del nuovo talk show di Rai 3
Titolo V prende il nome dal titolo V della Costituzione italiana, ossia l’insieme dei principi che regolano i rapporti tra Stato centrale ed autonomie locali.
L’ispirazione del programma nasce dalla necessità di raccontare il rimpallo crescente di competenze tra le istituzioni, che finisce per penalizzare il nostro paese. Argomento tornato di attualità nel bel mezzo della pandemia, con Regioni e Stato a contendersi il potere decisionale quando devono assumere provvedimenti cruciali.
I conduttori sono Francesca Romana Elisei e Roberto Vicaretti. La Elisei arriva dal Tg2 e prima ancora da Sky Tg24 e Annozero. Per buona parte della passata stagione televisiva, ha condotto Tg2 Post, l’approfondimento in access prime time di Rai 2.
Mentre, Roberto Vicaretti ha trascorso anni a Rai News 24, dove era diventato uno dei volti di punta. Poi, l’occasione di condurre Agorà Estate, nei mesi scorsi. Una parentesi felice seguita dalla promozione in prima serata.
Titolo V parla di stretta attualità e di politica, ma con contributi dal territorio. Anche per questo, va in onda contemporaneamente da due studi. Francesca Romana Elisei conduce da Napoli, Roberto Vicaretti da Milano. Tratteranno contemporaneamente lo stesso tema, con un rimpallo di dibattiti e servizi dalle diverse zone d’Italia. Un modo per rafforzare l’idea di un talk show diffuso sul territorio.
Titolo V è stato voluto dal Direttore Franco Di Mare, insediatosi in primavera. Insieme al ritorno di Che tempo che fa, per la rete rappresenta una delle novità e delle scommesse più consistenti in quest’inizio di stagione.
La diretta della conferenza stampa di Titolo V
Alla conferenza stampa di Titolo V partecipano i due conduttori, Francesca Romana Elisei e Roberto Vicaretti. Insieme a loro, il Direttore di Rai 3, Franco Di Mare.
Inizia proprio il Direttore Franco Di Mare: “Ci siamo resi conto, qualche mese fa, con Pietro Raschillà, che ci sono tutta una serie di segnali incrociati di una gestione divisiva del Paese. Una divisione esasperata dalla pandemia ma che esisteva già e che va affrontata”. Una frammentazione nata dalle criticità del titolo V della Costituzione, spiega il Direttore.
Prosegue: “Abbiamo pensato un programma divisa tra le due capitali d’Italia, a parte Roma, e che in questi giorni diventano ancora di più il centro delle vicende sanitarie. Le due città che, peraltro, proprio in questi giorni decidono di adottare una clausura serale. Due città divise dalla gestione e unite dall’emergenza stessa. Per questo, avremo due sedi”.
Per quanto riguarda l’organizzazione della trasmissione, annuncia: “Una prima parte della trasmissione verrà condotta alternativamente in finestre di 40 minuti. Prima da uno studio, poi dall’altro. Ma le due città non si confronteranno direttamente, perché non ci piacciono le risse da stadio. Vogliamo solo che vengano evidenziati i problemi, senza risparmiare alcuna domanda, ma con dibattiti civili”.
Titolo V, parlano in conferenza stampa i conduttori Francesca Romana Elisei e Roberto Vicaretti
Francesca Romana Elisei: “Credo che sia arrivato il momento di raccontare la pandemia anche da sud. Perché ora la pandemia riguarda anche il sud. Tocca anche a noi assumere la nuova prospettiva e raccontare ciò che vediamo. Tutti ci ricordiamo le fughe verso sud, a marzo. Ora, il problema riguarda tutta Italia. Però, l’obiettivo di Titolo V non è solo quella di raccontare la pandemia, il suo valore aggiunto sarà proprio alimentare il dibattito politico sul titolo V della Costituzione”.
Roberto Vicaretti: “È imploso un sistema, quello fondato sul titolo V, che era incompleto e la pandemia non ha fatto altro che porlo sotto una lente di ingrandimento. La nostra missione, tra le altre cose, è capire se e come l’assetto istituzionale stia favorendo anche questa follia comunicativa. Vogliamo metterci nei panni dei cittadini che devono interpretare quelle norme. Cittadini che magari vivono in una regione e lavorano in un’altra”. Vicaretti si sofferma sulla gran quantità di provvedimenti adottati dalla Regioni, spesso in contraddizione con quella di altre.
Il Direttore Franco Di Mare torna sulla struttura di Titolo V: “L’idea è quella di alternare le posizioni nord-sud su uno stesso tema. Come interpretano la situazione i presidenti di regione e gli amministratori locali? Cosa non si è fatto in questi mesi? Potevamo prepararci meglio? Forse gli stessi italiani erano stanchi delle restrizioni ed hanno reagito male alle indicazioni? Sono tutti temi che vogliamo affrontare.
Nella prima fase avremo servizi giornalisti su cui poi si discuterà. In più, da Roma, sono previsti gli interventi di soggetti terzi, persone che hanno le competenze per trattare le questioni specifiche. Docenti universitari, virologi, economisti.
Subito dopo questa prima fase, ci sarà il dibattito vero e proprio, senza servizi e con l’intervento dei politici, per un talk più classico”.
Titolo V gli ospiti e lo scontro tra Stato e Regioni
Francesca Elisei: “Lo stesso Presedente della Repubblica ha parlato del concerto necessario tra le istituzioni per affrontare la situazione. Ci confronteremo anche su come i presidenti di Regione stiano personalizzando la loro figura e la scena politica. Queste cariche vengono avvertite in maniera molto più vicine dai cittadini, dunque il loro protagonismo nasce anche dalla necessità di assumersi le responsabilità delle misure adottate. All’inizio della pandemia, la risposta era più centralizzata, in questa seconda fase c’è affidamento ai poteri locali. Qualcuno la chiama decentralizzazione, altri scaricabarile, ma è un fatto”.
Roberto Vicaretti: “Saremo molto fluidi. Andremo dietro ai fatti, agli eventi, alle polemiche anche a livello territoriale. Vedremo come e perché si sta tornando al partito dei cacicchi di cui parlava D’Alema, con gli amministratori locali in contrapposizione con le cariche statali”.
Franco Di Mare: “Napoleone aveva la capacità di leggere la situazione e adattarsi al campo di battaglia. Noi non siamo Napoleone ma vogliamo la stessa capacità di cambiare all’ultimo momento. Siamo in gran confusione. Una confusione che è innanzitutto una confusione di lessico. Continuiamo a chiamare Governatori i Presidenti dei Consigli regionali, ma la confusione nasce Proprio dal titolo V, che non chiarisce bene.
Il Titolo V fu una concessione alle regioni per contenere la spinta della Lega verso il federalismo. Inizialmente solo per le spese sanitarie. Questo, però, ha contribuito a creare 21 servizi sanitari differenti e in contrasto con la Costituzione. Sara il vero nodo politico dei prossimi anni”.
Francesca Romana Elisei: “Come ospiti avremo i protagonisti. Quindi, i Sindaci, i Presidenti di regione, chi prende le decisioni. Poi, avremo figure terze per leggere i fatti, per capire a chi spetta decidere cosa. Anche perché, quando gli amministratori locali prendono delle decisioni, poi devono rispondere direttamente ai cittadini. Di fronte alle emergenze, il discorso destra-sinistra decade”.
Le domande dei giornalisti
In qualche modo, riaprirete il discorso sul federalismo in Italia?
Franco Di Mare: “Noi, in realtà, ci limitiamo a registrare un dato esistente. Uno scontro politico sotto gli occhi di tutto. Cerchiamo di capire chi comanda in Italia. Davanti ad un’emergenza come quella chi si è creata, chi decide l’apertura delle scuole? Chi decide il destino dei cittadini? Sono questioni che attengono alla leadership. Ma non è un programma di diritto costituzionale, è un programma vicino a ciò che accade concretamente ai cittadini”.
Roberto Vicaretti: “Il tema c’è, ma non lo riapriamo noi, lo hanno già riaperto i fatti. Ci siamo limitati ad affacciarci alla finestra e a vedere quello che sta succedendo”.
Gli ospiti di Titolo V
In un periodo di scarso spessore degli opinionisti, come le selezionerete le figure terze?
Francesca Romana Elisei: “Ci saranno figure come quella del Costituzionalista Francesco Clementi. Ci aiuterà a sciogliere nodi importanti sin dalla prima puntata e tornerà anche in quelle successive”.
Franco Di Mare: “Come ci si muove nella diatriba tra Stato e Regioni? Sembra domanda tra costituzionalisti, ma di fatto ha una ripercussione concreta e immediata nelle nostre vite. Inviteremo chi ci aiuterà a capirlo”.
Roberto Vicaretti: “Sceglieremo delle persone che sappiano parlare delle cose per cui le invitiamo. Non chiameremo un virologo per chiedere di parlare di titolo v, come magari avviene altrove”.
Non ci saranno risse, dunque?
Franco Di Mare: “Abbiamo l’ambizione di diventare un programma che aiuti le persone che si mettono in collegamento con noi a capire cosa diavolo stia succedendo. E io dubito che si capisca se due persone si accavallano e si urlano contro. I nostri conduttori faranno tutte le domande con grande garbo. Il garbo non sarà sudditanza o acquiescenza. Potranno esserci dei momenti in cui l’atmosfera si scalderà, ma i conduttori sapranno gestirli”.
Francesca Romana Elisei: “Il tentativo è di tenere alto il livello di spiegazione e comprensione”.
Nella prima puntata ci saranno amministratori campani?
Franco Di Mare: “In realtà è tutto in divenire. Napoli si avvicina al suo primo lockdown ed è un momento delicato. De Luca ci farà sapere nelle prossime ore se sarà presente”.
Ci saranno anche interviste con i cittadini?
Di Mare: “La vox populi è un’arma a doppio taglio, perché uno la può utilizzare come diavolo gli apre. Ciò che diremo dovrà essere studiato e validato da persone competenti. Certo, i nostri inviati ci saranno sul territorio, ma sui temi precisi e cercheremo di evitare le voci di strada, perché credo siano fuorvianti”.