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Rete 4 trasmette una nuova puntata di Quarta Repubblica questa sera, 28 dicembre 2020, dalle 21.20. Conduce Nicola Porro. Il programma, a differenza delle altre trasmissioni basate su politica e attualità, non ha osservato il lungo periodo di riposo durante le festività di fine anno.
Si parla di argomenti di attualità, in vista della fine dell’anno in corso. La stretta delle normative è stata sufficiente ad arrestare l’avanzata del virus? Fra gli argomenti anche il piano di vaccinazione anti-Covid previsto per il nuovo anno, e l’eventuale riapertura delle attività sportive. Al riguardo, parlano Giovanni Malagò, presidente del Coni e Guido Rasi, ex presidente dell’Ema (European Medicines Agency).
Poi, si discute della manovra finanziaria che approda in Senato domani, 29 dicembre 2020. Chi è davvero incaricato della difficile gestione dei fondi in arrivo con il Recovery Fund europeo? Inoltre, si torna sull’argomento Mes (Meccanismo Europeo di stabilità).
Infine, Nicola Porro propone una classifica dei personaggi politici protagonisti dell’emergenza Covid. Ciascuno riceve una “pagella” personalizzata per valutare il lavoro svolto nel corso di un durissimo 2020.
Vi ricordiamo che potete recuperare la puntata, o vederla in diretta, anche dal sito in streaming gratuito MediasetPlay.
Quarta Repubblica 28 dicembre, la diretta
Il primo ospite in collegamento è il professor Matteo Bassetti, virologo. Porro gli chiede della cosiddetta variante italiana del virus: è preoccupante? Bassetti risponde che ci sono studi in atto, ma per il momento non sembrerebbe. A proposito dei medici contrari al vaccino anti Covid, Bassetti afferma che “I medici devono remare tutti dalla stessa parte a favore del vaccino. Per chi non lo fa servono provvedimenti. Io il vaccino l’ho fatto”.
L’argomento è poi discusso con gli ospiti presenti in studio: Aldo Cazzullo, Daniele Capezzone, suor Anna Monia Alfieri; altri sono in collegamento: l’onorevole Debora Serracchiani, il presidente del veneto Luca Zaia. La domanda è la stessa per tutti: come mai la Germania ha ricevuto più dosi di vaccino dell’Italia? “Nella logistica può esserci stato qualche problema. Non sono di più: sono solo arrivati prima. Le quantità sono previste da contratti a monte” spiega l’onorevole Serracchiani. Capezzone non è d’accordo. “I tedeschi hanno un contratto separato: Berlino fa gli interessi di Berlino, Roma non so di chi li faccia” dichiara.
Zaia, invece, viene interrogato sull’impennata di contagi degli ultimi giorni. Secondo Zaia, il numero è dovuto al maggior numero di tamponi effettuati. Anche Porro evidenzia le incongruenze nei dati forniti sul Veneto, dando ragione al presidente Zaia.
Quindi, il presidente del Veneto si esprime a favore di un eventuale “patentino per vaccinati”, che consenta di certificare l’effettuata vaccinazione dei cittadini.
Quarta Repubblica 28 dicembre, un Natale diverso
Subito dopo, un servizio riassume il Natale degli italiani in questo difficile periodo. Poi, con suor Anna Monia Alfieri si parla di educazione, e di riapertura delle scuole. “Bisogna essere realisti, non si può riaprire. Le scuole non hanno ancora ricevuto le linee guida dai mezzi di trasporto pubblici. La sfida del covid domanda una autonomia organizzativa per le scuole.” afferma suor Monia Alfieri.
Quindi, è proposto l’intervento satirico di Gene Gnocchi. Dopo una breve interruzione pubblicitaria, il Ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova parla con Porro della solidità del Governo, alla luce delle minacce di Matteo Renzi. “Bisogna pianificare per il futuro. Terminata l’emergenza, di cosa ci sarà bisogno nel paese?” afferma la Bellanova. Conclude poi: “Le minacce non sono accettabili. Se il Governo avrà i numeri andrà avanti.”.
A tal proposito infine, Pietro Senaldi, direttore di Libero, si scaglia contro Renzi. “Ha un partito fermo. Non ho simpatia per questo governo, ma non abbiamo bisogno ora di continui ultimatum” afferma.
Quarta Repubblica 28 dicembre, sport ai tempi del Covid
Un servizio descrive come sia stato possibile riaprire gli impianti sciistici negli Stati Uniti. Giovanni Malagò, presidente del Coni, dichiara: “Il problema non è sciare, ma gli assembramenti per prendere gli impianti. Sarebbe stato fattibile, ma molto più complesso in termini di organizzazione. Chi avrebbe pagato tutti questi investimenti?”.
Secondo Malagò, inoltre, le Olimpiadi in Giappone nel 2021 ci saranno. Molti i limiti imposti ad atleti e spettatori, con un ulteriore aggravio dei costi per portarle a compimento.
Le pagelle dei politici nel 2020
Il primo personaggio ad essere valutato è il Premier Giuseppe Conte. In collegamento con Porro per “votare” ci sono Giulio Sapelli, economista, Vittorio Sgarbi, Filippo Roma. “Conte il fico della classe, non accetta le critiche, piace a tutti. Gli do un 5 e mezzo.” afferma Roma. Mentre per Sgarbi non merita voto. “Le sue decisioni sono incostituzionali. Spero venga condannato all’egastolo. Se ci fosse la tortura meriterebbe anche quella. E’ una criptoch**ca totale.” dichiara.
Poi è la volta del commissario straordinario Domenico Arcuri. “L’Arcuri che ho in mente io è un’altra” scherza Sgarbi. Il suo voto per il commissario è un 6. Il professor Sapelli, invece, dichiara che “In tempi di emergenza servono i Commissari straordinari, ma anche dei Ministri che sono già commissari.”.
Il terzo personaggio da votare non è una persona, ma una categoria: quella dei virologi. “Io gli darei 6 perché hanno studiato. In condotta, invece, insufficienza. In così tanti mesi hanno detto tutto il contrario di tutto.” afferma Filippo Roma. Tutti gli ospiti sono d’accordo: la loro presenza in televisione è stata eccessiva e dannosa.
Prosegue la valutazione: tocca a Beppe Grillo, la cui incoerenza rispetto alle sue posizioni passate è messa in evidenza da tutti gli ospiti. Infine, si valuta l’operato e le parole del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Il professor Sapelli esclama “E’ una pagina triste. Il problema non è cosa dice, ma il consenso di cui De Luca gode.”. Sgarbi dissente profondamente con Sapelli. “Non condivido le sue affermazioni draconiane. Ma il presidente di una Regione non si può ammalare. Le sue funzioni sono troppo importanti. Ha fatto bene a vaccinarsi per primo” dice a proposito di De Luca.
La beneficenza può essere propaganda?
La beneficenza di Matteo Salvini a Milano ha scatenato diverse polemiche. Le sua azioni sono infatti state valutate in contrasto con le sue azioni e pensieri usuali. In contrasto con la beneficenza di Salvini sono stati posti gli esempi di Fedez e Lapo Elkan. Perchè non sono stati criticati anche loro e tacciati di propaganda? Si chiede Quarta Repubblica.
Luigia Luciani e Francesco Maria del Vigo capeggiano due schieramenti questa sera a Quarta Repubblica. La prima ritiene che quella di Salvini sia stata semplicemente un’attività promozionale di propaganda politica. Per Vigo, invece, contro Salvini c’è una persecuzione eccessiva.
“Il percorso di ingentilimento di Salvini è iniziato da tempo. Nella politica attuale esiste la costruzione del personaggio. In quel giorno specifico, non in generale, Salvini ha voluto fare propaganda per conquistare nuovi settori di elettorato” continua Luigia Luciani. Secondo la Luciani Fedez e Lapo Elkan hanno svolto attività in autonomia, mentre Salvini avrebbe detto di andare a fare beneficenza “dove mi chiamano”.
Del Vigo, invece, ritiene che sia sbagliato criminalizzare un atto di beneficenza, quale che fosse il fine. Stando ai sondaggi del programma, il 64% degli italiani intervistati ritiene che Salvini abbia solo fatto propaganda.