È davvero vuoto il palinsesto delle reti generaliste, compresa La7, sotto il solleone. La vecchia abitudine di riproporre repliche su repliche continua imperterrita anno dopo anno.
Sul crollo del ponte Morandi a Genova è mancata la maratona di La7. Senza Enrico Mentana la rete di Urbano Cairo evidentemente fatica a mettersi in moto.
Nella settimana di Ferragosto Raiuno può tramettere qualsiasi genere di programma, tanto la serata la vince con il minimo sforzo. Cioè con quei più o meno due milioni e mezzo di telespettatori che restano inchiodati alla rete ammiraglia qualsiasi programma ci sia in palinsesto.
Ancora una settimana tv caratterizzata dal calo degli ascolti e dalle repliche. Del resto impazza l’estate, la gente esce, riempie le arene cinematografiche e i locali all’aperto, mentre al focolare della tv resta incollato solo il pubblico over.
Il CdA Rai non esce dal tunnel. Niente presidente. Bocciato Laganà. Ok 90′ Minuto e Un Posto al Sole
Tanto tuonò che non piovve. Dentro lo stanzone di Viale Mazzini, mentre al di fuori si è scatenato un violento temporale estivo sulla capitale. Ma il Cda era al coperto, in tutti i sensi, perché in assenza dell’accordo politico conviene stare allineati e appunto coperti.
Mondiali a parte il programma che sale sul gradino del podio per gli ascolti in questa torrida estate è Temptation Island dell’ottimo Filippo Bisciglia.
Ci mancava pure il figlio di Marcello Foa. Il caso della presidenza Rai sta ridisegnando le alleanze politiche. In Parlamento si litiga più sulle poltrone che sui programmi elettorali che attendono di essere realizzati.
E ora che cosa accade? Tutti si chiedono a Viale Mazzini dopo che la commissione di Vigilanza ha bocciato la nomina di Marcello Foa a presidente della Rai.
Quando ci sono in ballo le nomine Rai si finisce sempre in un papocchio. Stavolta la maggioranza di governo si è incartata sulla scelta della figura designata a diventare presidente di Viale Mazzini.
Di fresco in quest’estate c’è poco o nulla. Perfino il palinsesto diventa torrido. Tuttavia si scopre che le repliche d’autore vanno meglio di quelle poche trasmissioni in prima tv.