L’estate televisiva è finita. Da uno sguardo retrospettivo emergono repliche, riproposizioni di show e fiction, programmi sbandierati come nuovi ma sempre all’insegna di un discutibile dejà vu. Superficialità e carenza di idee hanno determinato il crollo totale della pur minima dignità residua nella tv generalista.. Rai, Mediaset e La7 hanno considerato la programmazione estiva uno scomodo ingombro.
Il trend della scorsa stagione televisiva ha consacrato il successo dei poliziotti in Tv. Dopo “Il commissario Montalbano” sono arrivati in video molti altri colleghi che si sono equamente divisi gli ascolti televisivi. Su Rai1 Luca Zingaretti, nella veste di Salvo Montalbano, ha sbancato gli ascolti con i due episodi inediti andati in onda nella primavera del 2017.
Amadeus è l’esempio di una vera e propria rinascita televisiva. Il personaggio che nel 2008 aveva lasciato l’azienda di viale Mazzini e “L’eredità” di cui è stato il primo conduttore, con il passaggio a Mediaset era incappato in una serie di insuccessi che ne aveva minato fortemente la personalità. Sono stati quattro anni di buio assoluto per il conduttore, all’anagrafe Amedeo Umberto Rita Sebastiani. Era precipitato in un tunnel da quale sembrava difficile uscire. La riconquista della popolarità ed il ritorno al successo gli sono stati offerti proprio da Rai1 ma ha dovuto fare una nuova gavetta abbastanza lunga e complicata.
Il canale del gruppo Discovery fruibile al numero 9 del digitale terrestre presenta una programmazione ambigua e discutibile. Infatti nella fascia oraria mattutina manda in onda filmati e docu-filmati di provenienza straniera, prettamente americana, in cui si parla di delitti avvenuti tra le mura domestiche. Si tratta di un palinsesto che gronda sangue, all’insegna di crimini terribili ed efferati che tra l’altro vengono documentati con grande dovizia di particolari e con docu-fiction che non risparmiano nulla all’immaginazione.
Sta accadendo qualcosa di strano nella terza rete di viale Mazzini. Il periodo di transizione tra la gestione di Daria Bignardi che si è recentemente dimessa e l’arrivo di Stefano Coletta ha determinato una preoccupante mutazione delle caratteristiche della rete. Un fatto che può sembrare inconsistente soprattutto perché avviene nella fase estiva in cui l’attenzione del pubblico è radicalmente a picco.
Raoul Bova, Domenico Diele e Gigi D’Alessio tre personaggi estremamente differenti tra di loro accomunati però da un unico destino: per tutti e tre il 2017 è stato un annus horribilis.
Partiamo dai dati di ascolto. L’evento La notte di Vasco, trasmesso in diretta su Rai1 sabato 1 luglio, ha registrato un netto di 5.633.000 telespettatori e share 36,14%. Rai 1 grida al successo, in una serata assolutamente priva di concorrenza. Un risultato che sarebbe stato certamente molto più consistente se non ci fosse stata la sgradevole sorpresa di assistere ad un “concerto dimezzato”.
Tempo di bilanci per l’azienda di viale Mazzini che ha concluso la prima parte del 2017 con molti problemi da risolvere.
La fascia del daytime mattutino di Rai1 è molto ben rappresentata, per quanto riguarda gli ascolti, da UnoMattina nel corso della settimana dal lunedì al venerdì. Mentre nelle giornate del sabato e della domenica a sostituire il contenitore mattutino c’è la versione festiva UnoMattina in famiglia condotta da Tiberio Timperi e Ingrid Muccitelli.
Mi riesce impossibile pensare che Daniele Piombi ci ha lasciato. Mi riesce impossibile immaginare di non poter più ascoltare la sua voce al telefono dopo un’amicizia iniziata nel 1989 sul palcoscenico del Premio Regia Televisiva di quell’anno, il primo a cui ho partecipato su suo personale invito.