Ricordate, per caso, quanti “venerdì” ha il Festival di Sanremo? In altre parole, da quanto tempo è stata inventata la serata del venerdì sera dedicata quasi sempre a tematiche amarcord? La storia è abbastanza recente, legata alla necessità della tv pubblica di allungare la kermesse canora per motivi pubblicitari, più che di audience. Vediamo, allora, cosa è accaduto negli anni, fino ad arrivare all’ultimo venerdì dell’ amarcord, quando, con scaletta musicale mutuata dai “Migliori anni” di Carlo Conti, il Festival è divenuto autoreferenziale e ha celebrato la sua storia.
E’ già tempo di bilanci per la 63esima edizione del Festival di Sanremo che questa sera incorona il vincitore o la vincitrice. E’ stato sicuramente il festival delle defezioni. Lunga, infatti, la lista degli “assenti” dell’ultimo momento: da Daniel Baremboim a Carlo Verdone fino a I Ricchi e Poveri la cui partecipazione, durante la prima serata, è stata cancellata per il grave lutto che ha colpito Franco Gatti. Sembrava finita qui, e invece anche qualche “sostituto” ha dato forfait.
Superata l’ emozione della prima esibizione, i 14 Big, durante la terza serata, hanno riproposto le proprie canzoni regalandoci l’ impressione di poterle già canticchiare. Sanremo però non è solo musica è anche moda, spettacolo, immagine… elementi che contribuiscono sempre ad accrescere la curiosità del pubblico. Soprattutto quando nel mirino degli esperti di look ci sono proprio i protagonisti della kermesse.E allora diamo uno sguardo attento a come i Campioni si sono presentati, nella terza serata, sul palcoscenico del teatro Ariston.
Simona Molinari. E’ la prima ad esibirsi, accolta da Luciana Littizzetto con un “porca miseria,hai messo la prima cosa che hai trovato a casa!” Elegante, lo è davvero, in fucsia lungo e spalle nude, gioiello al collo intonato a cintura, veste con disinvoltura i panni della diva. Mix perfetto di swing e bellezza.
Marco Mengoni. Raffinato, in color mattone, tono su tono, stasera più rilassato con ciuffettino cascante. Originale ed Essenziale.
Elio e le Storie Tese. Dopo la performance in abito da chierichetto Elio si presenta imbottito di gomma piuma, versione Dea Kalì con fronte spaziosa “come i Romulani di Star Trek”. Geniali , of course
Malika Ayane. In nero e in lungo anche stasera, sfoggia un biondo slavo e teatrali gestualità. Tatuaggio invasivo.
Marta sui Tubi. Rocchettari e indipendenti ci aspettavamo un look più alternativo ma Carmelo (voce del gruppo) si presenta con la coppola. In linea con la pastorizia?
Chiara Galiazzo. Le possono far cantare di tutto …anche l’elenco telefonico ma stilista e parrucchiere vanno assolutamente cambiati. Impacciata nei suoi panni. Era meglio il cappottino a scacchi indossato a XFactor6
Max Gazzè. Eccentrico e naturalmente teatrale con trucco e smalto nero sulle unghie.Contaminazioni balcaniche anche nell’ abbigliamento. Stiloso
Annalisa Scarrone. Ottima presenza scenica, in armonia con ciò che canta. Semplicemente Pop.
Maria Nazionale. Il vestito fucsia della prima serata la infagottava ingiustamente. Meglio coi pantaloni. Decoltè generoso. Nu Babà
Simone Cristicchi. Sembra appena uscito dalla galleria del vento. O da un esperimento da laboratorio. Oppure ha solo infilato le dita nella presa. Fate voi!
Modà. Le ragazze oggigiorno non seguono più la moda ma il Modà (Checco, naturalmente). Classico, come e con il velluto
Daniele Silvestri. Look estetico rinnovato. Grigio è bello ma lui è Evergreen
Almamegretta. Look da rabbino per Raiz . Coinvolgente e magnetico. New Moni Ovadia
Raphael Gualazzi. Bravo è bravo e sarebbe anche giovane se non insistessero a vestirlo come uno chansonnier francese degli anni 60. Assomiglia a Conte ma non ha la sua età.
La giacca di velluto d’indefinibile sfumatura che veste Vincenzo Mollica a fine Tg1 (collegamento mononota, tanto per usare il magnifico Elio) è il barometro del festival. Finché non cambia, e per ora sempre quella si è vista, la speranza di una bora che spazzi l’Ariston portandosi via la persistente muffa di un niente, s’infrange sconsolata sul lungomare della riviera. Ne avrà almeno due di giacche nell’armadio, no? Faccia un colpo di testa, signor Mollica. Provi l’ebbrezza di un colore forte addosso.
Credo che questa edizione del festival di Sanremo rappresenti una vera e propria evoluzione rispetto al passato.Per una serie di motivi. Innanzitutto per la novità di far interpretare ad ognuno dei cantanti in gara due brani differenti che sono stati sottoposti al giudizio di una doppia giuria. E poi per la qualità dei testi e degli arrangiamenti che fa ben sperare nel futuro della musica italiana. Anche lo spettacolo ha fornito elementi godibili, per cui la fruizione dello show da parte del telespettatore è stata da vero intrattenimento televisivo.
Archiviata anche la seconda serata del Festival di Sanremo durante la quale abbiamo ascoltato le altre quattordici canzoni interpretate dagli altrettanti big in gara. Anche questa volta le emozioni che ci hanno regalato i brani sono significative. Proviamo a raccontarvele ancora.
Archiviata la prima serata del Festival di Sanremo 2013, restano le quattordici canzoni interpretate dai big in gara, delle quali solo sette continuano la gara. Ogni cantante, infatti, ha presentato due brani , come da nuovo regolamento. Uno passa, l’altro no. Uno bello e l’altro…? Ecco tutte le emozioni canore della prima serata
La notizia delle dimissioni del Pontefice ha fatto in pochissimi minuti il giro del mondo. Quel che è accaduto subito dopo che Benedetto XVI ha annunciato la volontà di lasciare il soglio pontificio ha qualcosa di straordinario. In soli sei minuti la new, sconvolgente e inattesa, si è propagata da un capo all’altro del pianeta, balzando sulle prime pagine di tutti i giornali on line e stravolgendo i palinsesti delle tv a livello planetario.
Polemiche, polemiche, ancora polemiche. E se non ci sono vanno costruite. Perchè servono a stimolare la curiosità del pubblico sulla gara canora più importante dell’anno. Questa edizione del Festival di Sanremo non fa eccezione. A cominciare la lunga litania è stata Anna Oxa che, da settimane, va lamentando la sua esclusione dalla kermesse ad opera di Fabio Fazio. E, evento strano e curioso, lo fa proprio su Rai1, la rete che trasmette il Festival e che l’ha più volte ospitata nella trasmissione domenicale L’Arena di Massimo Giletti.
.Quali sono i contenuti delle canzoni che, da martedì sera, ascolteremo nel corso della 63esima edizione del Festival di Sanremo? Soprattutto: quali sono le linee guida che hanno ispirato gli autori e come si presenta la canzonetta ai tempi di Fabio Fazio? Resiste ancora la classica melodia sanremese, tradizionalmente basata su “sole , cuore e amore”, dal cui sapiente mixage sono nati i brani più rappresentativi di Sanremo? Interrogativi ai quali si può cercare una risposta dall’analisi dei testi dell’ edizione 2013. Ad una prima lettura, sembra però che la prevedibile rima baciata abbia lasciato spazio a nuovi temi. La crisi passa anche dalle canzonette e non parliamo solo di quella finanziaria/economica . Vediamole dunque quali sono le nuove tendenze e le attuali tematiche alla base delle canzoni. Queste le categorie individuate.