I social network hanno conquistato un ruolo sempre più importante nella gestione della tv. E’ questa la novità che, nel 2013, è destinata ad assumere connotazioni sempre più coinvolgenti e significative. Twitter, soprattutto, si è ritagliato uno spazio determinante nel mondo del piccolo schermo, al punto da essere una cassa di risonanza per programmi, personaggi, fiction, eventi e non solo.
Quali sono i personaggi del 2012 sopravvalutati rispetto alle proprie capacità professionali? Chi sono i Vip che, a dispetto di non eccelse doti professionali si sono trovati al centro delle attenzioni dei mass media e sono stati osannati come vere e proprie divinità nei templi televisivi? Abbiamo fatto un’accurata inchiesta su Twitter, il social network per eccellenza del piccolo schermo e abbiamo scoperto che il popolo del “cinguettio” fa una disanima molto spassionata e puntuale delle doti artistiche di determinate signore del jet set televisivo e giudica con altrettanta accuratezza critica personaggi maschili apparentemente ben considerati. Ecco i bocciati eccellenti e le motivazioni
Non è una sorpresa: le trasmissioni che in tv si occupano di politica, stanno riscuotendo un notevole gradimento di pubblico. Contrariamente a quanto ci si attendeva, il degrado di molti valori e la scoperta di scandali in troppi settori della pubblica amministrazione, non hanno portato all’allontanamento del pubblico dai programmi che si interessano di politica. Ultimo esempio, in ordine di tempo, la lunga domenica del 23 dicembre, inziata con la conferenza stampa di fine anno di Mario Monti e conclusasi con l’intervista a Massimo D’Alema all’interno di Che tempo che fa.
La conclusione della stagione televisiva, iniziata lo scorso otto settembre con la sfida tra Antonella Clerici e Maria De Filippi, spinge a qualche riflessione . Poche le novità evidenziate soprattutto dalla tv generalista che si è fossilizzata su schemi e format acquisiti e non è riuscita a valorizzare l’unico format nuovo, ovvero l’adventure show Pechino Express che, in onda su Rai2, non ha mai sfiorato il 10% d’audience.
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Finalmente, possiamo tranquillizzarci: conosciamo le date del prossimo festival di Sanremo. La kermesse canora non ha cambiato collocazione in vista dell’appuntamento con le elezioni politiche, come è giusto che sia in un paese civile. Dunque sul palcoscenico del teatro Ariston i combattimenti canori inizieranno il prossimo 12 febbraio e si concluderanno il 16, come da copione originario
La tremenda strage del Connecticut negli USA ci ha fatto scoprire il dolore televisivo universale. E’ quella forma di sofferenza, veicolata dalle notizie e dalle immagini, che colpisce al cuore tutti, anche se arriva dall’altra parte dell’oceano e coinvolge in egual misura ogni target di pubblico superando qualsiasi diversità. Le tv e i quotidiani di tutto il mondo, compresi i siti web, hanno consacrato le prime pagine dei loro notiziari alla tragedia statunitense che ha colpito l’immaginario di tutti, come un pugno nello stomaco
Hanno vinto ancora una volta le solite logiche e già la prossima edizione del Festival di Sanremo si svuota di contenuti. Per riempirsi di polemiche, come accade ogni anno. Innanzitutto c’è da registrare la grande delusione scaturita dalla divulgazione della lista ufficiale dei cantanti che parteciperanno alla gara canora condotta da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto.
Riecco la famigerate repliche che tanto ci hanno irritato durante l’estate. Rieccole spuntare dai palinsesti televisivi appena entrati nell’atmosfera natalizia. Concluso il periodo di garanzia, cioè quello durante il quale le aziende televisive assicurano agli investitori pubblicitari ascolti alti, Rai e Mediaset fanno ripiombare il pubblico nell’oscurantismo dei palinsesti. Nel senso che viene oscurato ogni tentaivo di novità e iniziano le ripetizioni a catena. Ma è soprattutto la programmazione stantia e ripetitiva di Rai1 e Rai2 a far montare la rabbia dei telespettatori.
Star hollywoodiane che attraversano l’Atlantico, arrivano in Italia e, in cambio di una parola pronunciata, di un sorriso a trentadue denti, di una poesiola declamata malamente, intascano compensi milionari. Giusto per “arrotondare” i già pingui cachet che incassano con la loro professione di attori. Così ci siamo visti piombare in casa un George Clooney che, dai tempi del No Martini, no party, ha pensato bene di mantenere in Italia non solo il pied a terre della villa sul lago, ma anche un piede nella pubblicità.
Adesso davvero si sta esagerando. La presenza in tv di Michele Misseri sta diventando quasi ossessiva. Da Porta a porta ai contenitori pomeridiani e domenicali il reo confesso dell’assassinio di Sara Scazzi, imperversa sul piccolo schermo, con le sue infinite versioni su quanto è davvero accaduto quel maledetto 26 agosto 2010. L’orrore dell’assassinio che dice di aver compiuto l’ha fatto diventare un personaggio.