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Finalmente, possiamo tranquillizzarci: conosciamo le date del prossimo festival di Sanremo. La kermesse canora non ha cambiato collocazione in vista dell’appuntamento con le elezioni politiche, come è giusto che sia in un paese civile. Dunque sul palcoscenico del teatro Ariston i combattimenti canori inizieranno il prossimo 12 febbraio e si concluderanno il 16, come da copione originario
La tremenda strage del Connecticut negli USA ci ha fatto scoprire il dolore televisivo universale. E’ quella forma di sofferenza, veicolata dalle notizie e dalle immagini, che colpisce al cuore tutti, anche se arriva dall’altra parte dell’oceano e coinvolge in egual misura ogni target di pubblico superando qualsiasi diversità. Le tv e i quotidiani di tutto il mondo, compresi i siti web, hanno consacrato le prime pagine dei loro notiziari alla tragedia statunitense che ha colpito l’immaginario di tutti, come un pugno nello stomaco
Hanno vinto ancora una volta le solite logiche e già la prossima edizione del Festival di Sanremo si svuota di contenuti. Per riempirsi di polemiche, come accade ogni anno. Innanzitutto c’è da registrare la grande delusione scaturita dalla divulgazione della lista ufficiale dei cantanti che parteciperanno alla gara canora condotta da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto.
Riecco la famigerate repliche che tanto ci hanno irritato durante l’estate. Rieccole spuntare dai palinsesti televisivi appena entrati nell’atmosfera natalizia. Concluso il periodo di garanzia, cioè quello durante il quale le aziende televisive assicurano agli investitori pubblicitari ascolti alti, Rai e Mediaset fanno ripiombare il pubblico nell’oscurantismo dei palinsesti. Nel senso che viene oscurato ogni tentaivo di novità e iniziano le ripetizioni a catena. Ma è soprattutto la programmazione stantia e ripetitiva di Rai1 e Rai2 a far montare la rabbia dei telespettatori.
Star hollywoodiane che attraversano l’Atlantico, arrivano in Italia e, in cambio di una parola pronunciata, di un sorriso a trentadue denti, di una poesiola declamata malamente, intascano compensi milionari. Giusto per “arrotondare” i già pingui cachet che incassano con la loro professione di attori. Così ci siamo visti piombare in casa un George Clooney che, dai tempi del No Martini, no party, ha pensato bene di mantenere in Italia non solo il pied a terre della villa sul lago, ma anche un piede nella pubblicità.
Adesso davvero si sta esagerando. La presenza in tv di Michele Misseri sta diventando quasi ossessiva. Da Porta a porta ai contenitori pomeridiani e domenicali il reo confesso dell’assassinio di Sara Scazzi, imperversa sul piccolo schermo, con le sue infinite versioni su quanto è davvero accaduto quel maledetto 26 agosto 2010. L’orrore dell’assassinio che dice di aver compiuto l’ha fatto diventare un personaggio.
Nessuna tv inglese finora ha realizzato una trasmissione come lo speciale di Porta a porta dedicato, qualche sera fa, all’annuncio ufficiale della gravidanza di Kate Midldeton. Con velocità straordinaria, infatti, Bruno Vespa aveva messo su una puntata intera per discutere notizia tanto attesa: è in arrivo l’erede al trono inglese, terzo in ordine si successione. Intanto era già partito il tam tam mediatico su tutte le trasmissioni che si occupano di cronaca da intrattenimento
Massimo Giletti è approdato alla prima serata di Rai1 con quattro speciali che ricordano grandi interpreti della canzone italiana. Il primo appuntamento, dedicato a Lucio Dalla, pur conquistando un discreto risultato d’audience, non è stato all’altezza delle previsioni. Ci riprova, Giletti, con uno dei nomi cult della musica italiana, Lucio Battisti e con un parterre di ospiti il cui compito è rievocare il grande interprete scomparso. Ma noi lanciamo un appello ai vertici Rai: Massimo Giletti è il candidato ideale per la prima serata del giovedì sera di Rai2 orfana di Michele Santoro.
Puntualizziamo subito che Monica Maggioni ha gestito il confronto tra Bersani e Renzi in maniera professionale e elegante. Diciamo anche che il servizio pubblico ha fatto tutto quello che poteva per far dimenticare ai telespettatori quanto era accaduto su Sky Tg24 tra i cinque candidati iniziali in corsa per le primarie. Vediamo adesso se i risultati ci sono stati.
Il suo G’day non sovravviverà alla profezia dei Maya. Sarà chiuso il prossimo 21 dicembre, giorno indicato per la fine del mondo, ma solo del mondo televisivo di Geppy Cucciari, secondo l’ultima veritiera interpretazione. Così, una delle lady della comicità made in Italy, consacrata nel suo ruolo dopo la partecipazione al festival di Sanremo 2012, si brucia al fuoco della crisi galoppante. Eh, si, perchè sembra che il pomeriggio di La7 farà a meno anche di Cristina Parodi, che, indaffarata tra cronacae gossip,non è riuscita a convincere gli spettatori. Nessuno spazio per il bifidus che pure fa tanto bene, come la povera Cucciari va predicando da un capo all’altro dell’etere. Risultato: La7 ha scoperto che la sua validità ha una scadenza come lo yogurt che reclamizza, dopo di che non potrà essere più consumata, pena gravi conseguenze per la salute (de La7, of course). Ad uno sguardo attento, alle sue performance, mai eccezionali, manca il guizzo della genialità che caratterizza la vis comica. I suoi risultati d’audience non sono mai andati al di sopra del 2,5% di share.