Ci voleva Rosario Fiorello, in particolare stato di grazia, per salvare la prima serata della 68 edizione del Festival di Sanremo. Lo show man è riuscito con una verve coinvolgente fin dalla prima apparizione, a dare sprint all’esordio della kermesse canora che ha mostrato immediatamente limiti strutturali.
Un altro uomo di coraggio per Sergio Castellitto. Un magistrato, servitore dello Stato, che paga con la vita, il suo impegno nella lotta a Cosa nostra.Tutto politically correct, in sintonia con la linea di Rai Fiction nel raccontare il recente passato del nostro Paese. Si è presentato in questo modo il Tv movie “Rocco Chinnici, è così lieve il tuo bacio sulla fronte” andato in onda sulla prima rete di viale Mazzini martedì 23 gennaio.
Il trash è tornato su Canale 5. Ed è riesploso subito in tutta la propria virulenza. Si è incarnato nei concorrenti dell’isola, nei dialoghi, nella conduzione della Marcuzzi, nelle inquadrature pruriginose della regia attentissima ai lati B delle concorrenti, nelle battute, poco incisive, della Gialappa’s. Ed ha assunto tutte le sfumature del borgatar-popolare. E’ quanto è emerso dall’esordio dell’Isola dei famosi lunedì 22 gennaio su Canale 5.
La storia di Libero Grassi meritava molto di più da una ricostruzione televisiva. Meritava, innanzitutto un interprete meno inflazionato professionalmente, un contesto più credibile, un investimento economico maggiore che non riducesse l’ambientazione ad una ricostruzione artigianale. Soprattutto era necessaria una sceneggiatura che andasse al di là della rappresentazione semplicistica di un “santino” e scavasse maggiormente nella personalità di un imprenditore che ha pagato con la vita il rispetto per la legalità, per le istituzioni e per se stesso.
Il pretesto è inverosimile e fa assomigliare la vicenda raccontata ad una sorta di favola moderna intrisa di atmosfere da commedia. Tornare, alla soglia dei 40 anni, sui banchi di scuola per ripetere il temutissimo esame di maturità, è l’elemento di fantasia utilizzato dagli sceneggiatori, prima nel film omonimo e adesso nella fiction, per raccontare vari spaccati di vita. E presentare stereotipi umani variamente assortiti.
E’ tornato Don Matteo. Sempre in bicicletta, sempre alle prese con i medesimi problemi sui quali sembra far discendere la sua benedizione foriera di redenzione. E’ da undici anni che Terence Hill presta il suo volto al prete che adesso opera nella città di Spoleto. E’ da undici anni che la serie procede immobile, ingabbiata in uno schema prevedibile che ha sempre catalizzato l’attenzione dei telespettatori, offrendo a Rai 1 ascolti su un piatto d’argento.
Una storia complicata, rapporti “famigliari” contrastati, gravidanze che si susseguono di madre in figlia anche alla medesima età a caratterizzare generazioni solo apparentemente differenti.E poi un linguaggio infarcito di grossolanità che troppo spesso sfocia nel volgare e che dovrebbe rappresentare l’idioma preferito dalle giovani generazioni. Espressioni che, forse, erano più adatte alle ex sessantottine che a giovani donne del duemila.
Undici minuti di applausi sono eloquenti e dimostrano come la rappresentazione dell’Andrea Chenier abbia soddisfatto le aspettative della vigilia. Alla soddisfazione di aver portato in scena, dopo 32 anni, un allestimento perfetto o quasi, si aggiunge il responso dell’Auditel che assegna alla lunga diretta, andata in onda su Rai 1 nel pomeriggio del 7 dicembre, 2.077.000 telespettatori con share pari all’11,10%.
Sembra quasi una maledizione di cui Alessio Boni non vuole o non può liberarsi. Un destino già scritto perseguita l’attore e lo costringe ad accettare ruoli da padre padrone che si sentono investiti del potere di gestire le vite dei familiari e di coloro che li circondano.
Un amore spezzato che fa male al cuore. Un sodalizio rotto, dopo decenni, per colpe non proprie. Un amante abbandonato che si ritrova a soffrire in maniera angosciante. In quest’ottica va inserita la straziante dichiarazione d’amore fatta da Massimo Giletti alla Rai all’inizio della puntata di Non è L’Arena andata in onda domenica 12 novembre su La7.