Non è cambiata l’impostazione di Colorado rispetto al passato. Sempre la medesima concessione alla volgarità della battuta ed alla grossolanità dei monologhi. La trivialità fa parte integrante del Dna dello show comico targato Italia 1. Ne abbiamo avuto una ulteriore dimostrazione nella prima puntata della nuova edizione andata in onda sulla giovane rete di Cologno Monzese mercoledì 2 novembre.
Grandi e pretenziose atmosfere. Uno show che ha potuto contare su un notevole investimento economico ed ha voluto subito riconfermare il conduttore Mika artista di valenza internazionale. E poichè mamma Rai da qualche tempo ha inserito il genere fantastico nella sua programmazione, anche CasaMika non ha fatto eccezione. E’ bastata l’illusione di una porta girevole per realizzare salti temporali nel passato e tornare indietro di 50 anni. E questa è stata una delle parti più deboli del programma.
Un cast di attori anche dignitosi, impegnati nella rappresentazione di una favoletta per bambini poco credibile e recitata senza alcuna convinzione. Sirene, la nuova serie di Rai 1 di cui è andata in onda, giovedì sera, la prima puntata, è apparsa ai telespettatori sotto un duplice e ambivalente aspetto. Da una parte evocava le atmosfere di un semplicistico fantasy alla Fantaghirò osando persino qualche timido e rudimentale effetto speciale, dall’altra si ispirava chiaramente alla napoletanità di Un posto al sole essendo stata girata nella città partenopea.
Una gran confusione, una miscellanea di argomenti posti alla rinfusa, il ritorno della cronaca. E poi atmosfere che evocano La vita in diretta, personaggi che non hanno ancora una collocazione e vagano all’interno del programma in cerca di qualche autore in grado di dare un senso alla loro presenza. La rinuncia al salotto per spostarsi in cucina dove, tra una polpetta ed un ciambellone, arrivano ospiti come Rocio Munoz Morales e dimostrano la propria incapacità ai fornelli.
Uno show che poteva essere costruito meglio assemblando le varie parti in un unico contesto rappresentativo. Due conduttori. Serena Rossi e Neri Marcorè, che, nonostante non abbiano mai lavorato insieme, hanno trovato la giusta sintonia sul palcoscenico. Celebration all’esordio sabato 14 ottobre in prima time su Rai1 ha avuto momenti di dignitoso livello spettacolare soprattutto nelle esibizioni canore degli ospiti musicali.
Un’edizione decisamente inferiore come qualità rispetto al passato. Un linguaggio scurrile amplificato all’ennesima potenza.Una violenza brutale per gli innumerevoli pestaggi di cui resta vittima Coliandro ma che, ad un certo punto compromette la credibilità del racconto e trasforma il protagonista in una sorta di macchietta televisiva con spiccati connotati comici. Così l’ispettore appare quasi come la parodia di sè stesso. Un poliziotto talmente mal visto dai superiori che, alla fine, non gli vengono attribuiti neppure i meriti dovuti per la risoluzione dei casi di puntata.
Era molto atteso l’esordio di Bebe Vio come conduttrice di un programma che rappresenta la seconda parte della nuova edizione di Domenica in. La vita è una figata! è un docu-reality pieno di luce, di ottimismo, di speranza e di coraggio: emozioni e sensazioni che vengono trasmesse dall’energia travolgente della giovane campionessa paralimpica impegnata a raccontare vicende umane.
Salvo pochissime eccezioni, Propaganda live è il proseguimento di Gazebo su La7. Diego Bianchi, il conduttore, ha portato sulla rete di Urbano Cairo la sua squadra e lo stesso format dilatato, per coprire lo spazio della prima e seconda serata. Un programma che vuole coniugare satira e intrattenimento, prendendo le distanze dall’informazione tradizionale ingessata in schemi obsoleti, deve avere molta attenzione per i tempi di durata. E deve prendere consapevolezza che, neppure su La7, può permettersi determinate libertà come piazzarsi per oltre tre ore in video.
Sarebbe stato meglio realizzare una serie tv invece di un docu- reality che, in questa seconda edizione, non solo non presenta guizzi di originalità, ma addirittura appare più vecchio dell’anno il cui è ambientato: il 1961.
Il collegio 2, di cui la prima puntata è andata in onda martedì 26 settembre in prima serata su Rai2, ha riproposto i medesimi schemi già visti, con l’aggravante di uno spiccato esibizionismo non solo da parte dei giovani, ma anche del corpo docente. Tutti recitavano una parte assegnata, chi con maggiore credibilità, chi con qualche esitazione. Nessuna emozione o segni di cedimento dinanzi alle telecamere: tutti apparivano perfettamente consapevoli di voler cogliere la propria opportunità.
Tutto scontato e prevedibile. Tranne i pesci nell’acquario che, con la loro presenza silenziosa ma non tanto discreta visto che erano continuamente inquadrati, hanno rappresentato la vera novità dell’edizione di Che tempo che fa targata Rai1.