La serata di apertura dell’Expo 2015 a Milano, The Opening e il concerto inaugurale, col suo carico di aspettative e di tensioni, si è spalancata alle 21 di ieri quasi come la serata normale di un concerto d’inizio stagione, ripresa da Rai Uno e spedita in Mondovisione attraverso i satelliti.
Uno show che ha perso spessore e credibilità fin dai primi minuti. Un programma in Mondovisione che avrebbe dovuto essere il biglietto da visita per il nostro Paese sede dell’Expò. Niente di universale, nulla di credibile,se si eccettuano i grandi momenti dedicati all’opera lirica e alla musica.
E’ andata in onda su Rai 1 la fiction Pietro Mennea La freccia del Sud ci cui vi proponiamo la recensione. Pietro Mennea- la freccia del Sud, la recensione Una rappresentazione molto oleografica, standardizzata nei classici e scontati canoni della fiction made in Italy. Una storia all’insegna dei consueti ingredienti da soap opera: il bravo […]
Inizia con Marco Baldini, personaggio molto noto e discusso, La macchina della verità, il nuovo programma condotto da Monica Leofreddi che ha preso il posto, da oggi, di “Dolci dopo il Tiggì” su Rai1. Già dalle prime immagini si nota il ricorso ai consueti ingredienti strappa- audience: il racconto, da parte del protagonista di puntata, degli errori commessi con toni compunti, sommessi, la presenza della persona che ha “mandato a chiamare” l’inquisito di turno che gli siede di fronte, le domande vere e proprie della conduttrice con le risposte e infine il responso finale.
Perché Rai 1 continua a inseguire le storie inventate, infarcite di misteri, segreti, ingredienti da soap opera, invece di raccontare la realtà e creare idee originali per la fiction? Perché ridursi a rincorrere la concorrenza su temi commerciali, graditi ad un pubblico amante di telenovelas? La dama velata di cui è andata in onda la prima puntata, martedì 17 marzo, è l’ulteriore conferma di un trend che non rende onore a Raifiction.
Lo schema ripropone le medesime atmosfere di Ballando con le stelle. Undici Vip si confrontano su una pista che, questa volta, è ghiacciata. Il confine tra il talent delle danze e Notti sul ghiaccio è labile. Molte le somiglianze. Lo conferma anche la presenza di alcune coppie che si erano già esibite nelle performance ballerine.
Se l’intenzione era di realizzare una sorta di thriller psicologico, il tentativo non è riuscito. La prima puntata della nuova serie Il bosco, andata in onda su Canale 5 ha mostrato tutti i limiti di una sceneggiatura che vorrebbe essere accattivante ma che, invece, cade puntualmente, nei soliti luoghi comuni.
La Sala Petrassi del Parco della Musica raccoglie il pubblico migliore, non quello enorme e massificato della Sala S.Cecilia, ma quello degli specialisti, di musicisti, compositori, strumentisti, ballerini, cantanti. Il pubblico che presenziava insomma , col suo vocìo allegro e gli scambi sovrapposti di opinioni e di critiche, al concerto cameristico di ieri, tenuto dal mezzosoprano canadese Marie Nicole Lemieux e dal pianista inglese Roger Vignoles, e realizzato dall’Accademia di S.Cecilia in collaborazione col Palazzetto Bru Zane di Venezia. E che è stato registrato da Rai Radio3 per successive trasmissioni.
Una sceneggiatura a macchia di leopardo, fragile, con la pretesa di essere onnicomprensiva. Un’interprete che sembra l’incarnazione dell’espressione unica recitativa, una serie infinita di stereotipi, una rappresentazione scenica che certamente non sarebbe piaciuta alla protagonista.
Sono tornati i Braccialetti rossi. Ma la loro vita e la loro storia sono profondamente cambiati rispetto alla passata edizione. Ra1 ha trasmesso la prima puntata della seconda serie. E l’atmosfera è diventata sempre più drammatica, soprattutto per quanto riguarda il destino di Leo.