La 65esima edizione del festival della canzone italiana ha rappresentato una sorta di “Restaurazione” sanremese. Bandite le atmosfere radical- chic dell’era faziana, la kermesse canora è tornata a parlare al grande pubblico e alle famiglie. Il conduttore, Carlo Conti, lo ha fatto in maniera trasversale, guardando alla società moderna ma con un occhio attento alla tradizione del varietà.
Anche la quarta serata, la più lunga, fino ad ora, è scivolata via tra spettacolo e canzoni nel più ampio rispetto della liturgia sanremese. Carlo Conti appare sempre più padrone del palcoscenico, signore “assoluto” di ogni fase della kermesse canora. Ha gestito la presenza degli ospiti alla sua maniera, mescolando lo stile di Tale e quale show a elementi del vecchio varietà rivisitato in funzione di un pubblico più giovane.
Nessuna sbavatura, lo stile “Carlo Conti” riconferma il richiamo all’antica tradizione sanremese anche nella seconda serata della kermesse canora. Rasserenato dai gratificanti risultati dell’Auditel, il padrone di casa ha gestito una serata all’insegna della musica e degli ospiti in maniera sobria ed elegante, senza scossoni emozionali. Probabilmente se un festival privo di polemiche e del contorno di gossip fosse stato condotto da un altro personaggio, il risultato sarebbe stato differente e meno positivo. Basta solo pensare all’edizione gestita da Giorgio Panariello nel 2006 che toccò il fondo dell’audience pur dando spazio a musica e comicità.
Il primo appuntamento con la 65esima edizione della kermesse canora ha evocato la tradizione del passato sanremese. Uno spettacolo dignitoso che però non ha raggiunto picchi di eccellenza. Sobria e leggera, scorrevole e senza “perturbazioni”, la prima serata del festival di Sanremo targato Carlo Conti, ha ricordato, per certi aspetti, le atmosfere baudiane. L’eleganza e lo stile di Carlo Conti non si mettono in discussione, la sua padronanza del palcoscenico è stata completa.
Se il difetto delle fiction tv in più puntate è quello di diluire troppo la trama, quello di “Con il sole negli occhi” di Pupi Avati, passato ieri su RaiUno in prima e unica serata, è stato quello di condensarla troppo. La vicenda di Carla – avvocato matrimonialista che vive agiatamente, contornata dal successo professionale condiviso con il marito e da un giro di amici tipici della Roma radical-chic, quella per intenderci delle feste in villa a Fregene, con megatorta e coretti di canzoni alla moda (appunto così comincia) – subisce nell’ora e mezza di durata del film tanti e tali colpi di scena da rendere certe situazioni poco credibili. Insomma, Avati paga un po’ il pegno ai ritmi imposti dal piccolo schermo, che deve sempre tener desta l’attenzione del telespettatore, a differenza di quanto avviene in una sala cinematografica, dove buio, silenzio, concentrazione permettono al cineasta di indugiare sui climi interiori, sulle sfumature, sui passaggi psicologici.
Una formula al di là di ogni dimensione temporale. Un programma che supera le mode televisive, standardizzato sui sentimenti che hanno la prerogativa di essere “senza scadenza”. Il people show C’è posta per te è basato su queste caratteristiche. Ben lo sa Maria De Filippi, ideatrice e conduttrice di una “korazzata” televisiva che ha frantumato ogni concorrenza in diciotto anni di esistenza in video.
Il degrado della Lotteria Italia in tv è inarrestabile. Anno dopo anno, lo show abbinato all’estrazione dei premi nel giorno dell’Epifania, scade di qualità e i contenuti diventano sempre più inguardabili. Dispiace che una tradizione di grande spettacolo che risale a Canzonissima, solo per citare un titolo, sia mortificata in maniera così evidente. Lo speciale in prima serata de La prova del cuoco andato in onda su Rai1 in prima serata con Antonella Clerici ha dimostrato che Rai1 non ha più nessun interesse per la vecchia cara Lotteria di Capodanno divenuta poi Lotteria Italia.
Realizzare la trasposizione televisiva di una nota favola è oramai una moda per Rai1. Dopo Pinocchio, Cenerentola, Le mille e una notte, è la volta di La Bella e la Bestia.In onda negli ultimi giorni dell’anno è un cadeau fatto al più vasto pubblico di Rai1 con la finalità di interessare anche il pubblico infantile. Un obiettivo, però, che non è stato centrato in pieno.
Lo schema è il consueto. collaudato lo scorso anno. Ma nella seconda edizione di Boss in incognito, all’esordio lunedì 22 dicembre su Rai2, si è puntato maggiormente sulle storie umane e sulle difficoltà della gente comune che deve fare i conti con la crisi.
C’erano tutti gli ingredienti di una nazional- popolarità finalizzata a valorizzare le eccellenze made in Italy. A cominciare dalla singolare coppia di padroni di casa: Antonella Clerici e Bruno Vespa. In una lunghissima serata dedicata all’Expò prossima ventura, intrisa di atmosfere natalizie, la Clerici e Vespa, in apparente buona armonia, hanno cominciato ad avvicinare i telespettatori al grande evento. E’ accaduto su Rai1, venerdì 19 dicembre.