Anche nel secondo appuntamento con la rilettura e il commento de I Dieci Comandamenti, Roberto Benigni conferma il trend divulgativo con qualche novità rispetto alla precedente serata. Infatti, si è notato un ritorno alla satira nell’esegesi di alcuni dei comandamenti che ha preso di mira soprattutto la Chiesa. Abbiamo visto e ascoltato, ancora, un Benigni molto convincente e convinto delle proprie osservazioni ma non ha risparmiato critiche alle istituzioni ecclesiastiche facendo intravedere un “commentatore” per certi aspetti più laico rispetto alla prima puntata,
Circa due ore a parlare di Dio e dei Dieci Comandamenti senza interruzione.Circa due ore a spiegare con paragoni e continui richiami all’attualità, quanto siano moderni I Dieci Comandamenti. Circa due ore per accorgerci che Roberto Benigni è molto cambiato dal lontano 1980 quando sul palcoscenico del Festival di Sanremo pronunciò l’epiteto “Wojtylaccio” che suscitò non poche polemiche e gli costò un’incriminazione (seguita da assoluzione) per offesa alla religione di Stato.
La domanda che il telespettatore si pone è: questa terza rivisitazione della figura di San Francesco da parte di Liliana Cavani, era davvero necessaria? La risposta l’ha data la prima puntata della miniserie Francesco andata in onda su Rai1 lunedì 8 dicembre.
E’ andata in onda su Rai1 la prima puntata della miniserie Qualunque cosa succeda-Giorgio Ambrosoli. Una storia vera. Nel ruolo del protagonista Pierfrancesco Favino. La fiction racconta la vicenda dell’avvocato Ambrosoli nominato commissario liquidatore della Banca Privata Italiana travolta dal crack finanziario di Michele Sindona.
E’ stato tanto evocato e invocato ma Ulisse (Alessio Boni) si è materializzato soltanto nell’ultima scena. Con l’immagine dell’eroe omerico che arriva nella sua Itaca si è conclusa la prima puntata della serie “Il ritorno di Ulisse” andata in onda su Rai1 domenica 30 novembre in prima serata.
La sorpresa è stata davvero singolare e imbarazzante: Il grande pasticciere, il nuovo cooking show dedicato ai pasticcieri professionisti, condotto da Caterina Balivo e in onda su Rai2, è una copia conforme di MasterChef Italia con atmosfere che evocano anche Bake off Italia- Dolci in forno. Fin dalle prime immagini la sensazione iniziale di programma fotocopia ha lasciato il posto alla certezza: la riproposizione del modello vincente del talent culinario di Sky Uno.
Doveva essere la scienza spiegata ai bambini. E i bambini c’erano. Ricreavano atmosfere dejà vu alla Chi ha incastrato Peter Pan. Mancava però il piglio gridato e aggressivo di un Paolo Bonolis. Il padrone di casa del nuovo show di intrattenimento La papera non fa l’eco è un più pacato Max Giusti, forse fin troppo tranquillo e spesso addirittura monotono nella gestione della puntata d’esordio in onda su Rai2.
Alla fine non ha retto l’impatto con le proteste e il clamore suscitato dalla presenza provocatoria delle Femen: l’abbiamo vista soccombere, ansiosa di chiudere la puntata. Alla fine abbiamo notato che, non solo non è cambiato nulla rispetto alla prima edizione di Announo, ma addirittura c’è da registrare un peggioramento.
La miniserie in onda su Rai1 racconta una delle maggiori opere realizzate in Italia tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta: la costruzione dell’Autostrada del Sole che congiunge Milano a Napoli. La strada diritta è il simbolo di un’Italia che guardava al futuro con ottimismo e sicurezza: in quest’ottica rappresenta il contraltare del pessimismo sovrano che incombe oggi sul nostro paese.
Sembra incredibile: ma l’unico filo conduttore che unisce tutte, o quasi, le esibizioni comiche di Zelig 2014 è la grossolanità delle battute, la volgarità dei testi, i doppi sensi a sfondo sessuale, i riferimenti alle funzioni corporali. Una mancanza singolare di idee che porta gli autori a “rifugiarsi” in performance ritenute, a torto, sempre foriere di risate. I risultati, invece, sono addirittura imbarazzanti sia per il programma, che pure ha una tradizione avendo lanciato decine di comici,sia per Canale 5 che ha investito nello show di cui si doveva festeggiare il diciottesimo compleanno.