L’esordio non è stato assolutamente soddisfacente. I tre nuovi programmi del pomeriggio di Italia1 non hanno nessun appeal per incuriosire e intrigare il pubblico. Cominciamo dall’ultimo: “Come mi vorrei” con Belen Rodriguez nel ruolo della “filosofa” del look e del comportamento.
Enrico Bertolino è tornato su Rai3. La nuova edizione di Glob (sottotitolo: diversamente italiani) ha grandi pretese: vuole imporsi come un appuntamento alternativo nel quale convivono l’anima ironica e gli argomenti seri.
L’impatto è stato più deludente di qualsiasi previsione della vigilia. Non solo perchè quando si pensa al ballo su Rai1 viene subito in mente “la pista” di “Ballando con le stelle”. Ma soprattutto per il modo con cui il format originale colombiano di La pista è stato riadattato per la rete leader di viale Mazzini.
Una storia dal forte impatto emotivo che avrebbe avuto bisogno di una sceneggiatura più incisiva e di un ritmo più incalzante. Invece i canoni erano quelli consueti della fiction made in Italy in cui ogni scena è incanalata in schemi prevedibili.
Si inizia con una scenografia molto più pretenziosa rispetto al passato: l’obiettivo, evidente, è di rilanciare Colorado soprattutto adesso che è tornato l’ideatore storico Diego Abatantuono. La prima puntata dello show è andata in onda su Italia 1 venerdì 21 marzo. Entra subito in scena Chiara Francini, promossa in prima serata.
Salviamo le buone intenzioni alla base della realizzazione della miniserie. Apprezziamo lo sforzo di Raifiction per far conoscere una storia di coraggio e di impegno civile, morale, religioso. Ma viene subito da chiedersi: perchè Alessandro Preziosi? Perchè non si è scelto per il ruolo di Don Giuseppe Diana, il prete anticamorra, un attore di maggiore spessore?
Un programma che ha molti “padri”: Renzo Arbore e le sue atmosfere goliardiche, Zelig e le esibizioni dei comici più o meno noti, Striscia la notizia con la sua satira dissacrante, Fiorello per alcune intuizioni.
Giuseppe Zeno ex de Il clan dei camorristi, Simona Cavallari, ex di Squadra antimafia, insieme in una nuova fiction, Le mani dentro la città, che evoca chiaramente le due serie dalle quali gli attori protagonisti provengono. Bisogna però aggiungervi richiami a La squadra, ex serie di Rai3, non più in produzione, reminiscenze dei Ris e la chiara ispirazione a Le mani sulla città, il notissimo film di Francesco Rosi del 1963, implacabile denuncia della corruzione e della speculazione edilizia di quegli anni in Italia.
Cenerentola era stanca di star sempre in cucina, sognava salotti sfavillanti e abiti principeschi. A MasterChef Italia accade il contrario: i giovanissimi concorrenti non sognano altro che rinchiudersi in una cucina, tra fornelli, avanzi di cibo, grembiuli agognati come uno smoking o una mise griffata.
Conferme e nuovi personaggi, ritmi, battute, ospiti, gag, parodie. E Roberto Giacobbo come ospite. Tutto questo e altro ancora, è stato Made in Sud di cui è andata in onda la prima puntata martedì 11 marzo su Rai2 in prima serata.