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La serie sarà trasmessa a una settimana esatta dal successo di Sotto Copertura, che infatti viene citato in apertura da Tinni Andreatta, direttrice di Rai Fiction. La storia è quella di una donna che torna al sud, dove ricoprirà l’incarico di sindaco: si trova ad affrontare l’immobilità e l’omertà dell’amministrazione locale. Il racconto civile si mescola al melò e al dramma.
Anna, la protagonista, affronta una scelta difficile, che la mette in forte conflitto con le autorità locali. Ma allo stesso tempo è anche una madre, e si deve misurare con la crescita dei figli. Michele Placido sarà l’antagonista che, oltre a ostacolarla, si innamorerà della ragazza.
L’obiettivo è quello di raccontare, nel quotidiano, il lavoro che una persona fa: se poi quel lavoro è calato in un paese come l’Italia, dove la corruzione e il malaffare imperano, allora diventa eroe.
La parola passa agli autori: Anna non si trasferisce per candidarsi a sindaco, ma per seguire il marito. a un certo punto però, compie una scelta. A livello di sceneggiatura, è stato difficile calarsi nella realtà del piccolo paesino, renderne le “piccole cose”.
Per scrivere il soggetto, c’è stata una fase di documentazione: un viaggio al sud per incontrare tutte le donne sindaco. A dispetto dell’immagine da eroe, la prima sensazione che hanno comunicato, è stata quella di persone molto consapevoli dei rischi che corrono.
Violante Placido introduce il suo personaggio: una “chiamata del destino” che diventa una vera missione. Anna non ha mai avuto ambizioni politiche, e questo la rende molto umana e vicina alle persone. Talmente umana che, a volte, agisce di pancia, pensando di poter abbattere subito le clientele. È una donna passionale che non rinuncia e non vuole sacrificare nessuna delle sue dimensioni , né quella di madre né quella di moglie o la sua veste pubblica.
Michele Placido ricorda i 30 anni de La Piovra, che spiegò all’Italia cos’era la cupola mafiosa. Bisogna smuovere un certo tipo di mentalità: nella metafora di un paesino del sud, c’è un’Italia che non vuole, o almeno cerca di ritardare, il cambiamento.
Ninni Bruschetta trova che personaggi “cattivi” siano più affascinanti, perciò ringrazia il regista Michele Soavi. Francesco Montanari invece, è grato di aver interpretato un uomo solitario, diverso dai “comunicatori” a cui aveva dato il volto in precedenza.
Prende quindi la parola Michele Soavi: “ho cercato di spettacolarizzare i posti”, luoghi molto caldi e allo stesso tempo “aguzzi”. La serie, sei episodi in totale, è girata in Sila.
Loredana Cannata, che interpretsa una delle amiche di Anna, sottolinea quanto ci sia ancora bisogno di parlare di mafia.
Nella serie, anche Sergio Friscia nel ruolo di magistrato. L’attore, che di solito vediamo in veste di comico, si dice onorato di aver partecipato al progetto: un “prodotto ben fatto” che merita successo.
Teresa Saponangelo sarà la sorella di Angela, che pure dovrà tenere a freno: l’arrivo della donna infatti, sconvolge un’intera comunità.
La conferenza si conclude qui, l’appuntamento è su Rai 1 il 9 novembre.