Dopo la proiezione di una sintesi di 15’ la conferenza stampa è stata aperta da Tinny Andreatta, presidente di Rai Fiction, la quale ha evidenziato gli elementi portanti di questo lavoro: “È una palpitante storia d’amore mescolata con alcuni tratti thriller”. Immediato anche il riferimento all’attualità; caporalato, primavera araba, immigrazione e barconi della speranza: tutto questo troveremo nella pellicola coprodotta da Rai Fiction e Italian International Film.
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Nella prima serie tv della nuova stagione si riparte da una coppia collaudata (Torrini-Incontrada) e da una mission di rete chiara: “La famiglia è un tema narrante di Rai1, mettiamo in mostra sia la volontà di stare uniti che i momenti brutti che si vivono”. La numero uno di Rai Fiction termina il proprio intervento elogiando la regista, definita come capace di adattarsi a formati e generi differenti e all’attrice spagnola: “Quando recita porta quella parte nella sua vita”.
L’autrice Paola Lucisano precisa come alla base di questa miniserie non ci sia solo fantasia: “È un progetto su cui abbiamo lavorato molto per far combaciare tutti gli elementi che lo compongono. L’idea è nata da un servizio del telegiornale in cui vidi una donna bionda con una bambina in mezzo ad un barcone pieno di migranti”.
L’obiettivo principale di Cinzia TH Torrini era quello di raccontare una storia d’amore in modo diverso da come ha fatto in passato: “Volevo far capire come è possibile far convivere le differenze. Attraverso l’amore si può anche raccontare il sociale”. La regista inoltre ricorda come sia stato difficile il lavoro sul set, in quanto le differenti culture che componevano il cast si confrontavano anche dopo il fatidico stop. Il rapporto lavorativo con l’ex conduttrice di Zelig si intensifica sempre di più ma in questo caso la collaborazione è stata avviata prima della messa in onda di “Un’altra vita” (ottimi i risultati d’ascosto anche delle replice estive); e solo dopo è arrivato il successo: “Spero che anche il 7 e l’8 il pubblico ci dia soddisfazioni”.
Finalmente la parola passa a Vanessa Incontrada che riconferma le enormi difficoltà affrontate sul set, sottolineando come con Adel Bencherif (Yusuf) pur essendoci una grande capacità di comprensione, parlavano lingue differenti, tanto che all’inizio si era pensato di recitare ognuno nella propria. Tutti i suoi lavori le lasciano dentro un segno, ma questo ruolo l’ha fatto in modo particolare: “Ho vissuto delle realtà fortissime. La scena del barcone è iperealistica; eravamo tutti terrorizzati, era tutto vero, ad un certo punto ho anche avuto una crisi di pianto”.
Puntuale arriva anche la descrizione del suo personaggio: “Anna è una donna innamorata che crede fortemente nella famiglia. Tra lei e il suo compagno c’è una grande fiducia, tanto che il rapporto andrà in crisi quando la fisioterapista scoprirà dei piccoli segreti del suo uomo. Non si demoralizza è una tosta e protettiva”. L’iberica termina l’intervento affermando come Anna le abbia lasciato amore e riflessione interiore.
In chiusura si torna a parlare del delicato tema dell’immigrazione; Cinzia TH Torrini è convinta che da questa miniserie uscirà un messaggio di positività e accoglienza, Tinny Andreatta invece sottolinea come la storia di Anna e Yusef parli del contributo che le diversità possono dare ad una società. Più distaccato invece il commento di Vanessa Incontrada: “Io spero che la gente viva questa storia d’amore con leggerezza e semplicità, poi quello che c’è intorno ognuno lo percepirà a modo suo”.