Il filo rosso che lega tutti i luoghi visitati è il Barocco. O meglio il Barocco napoletano, una forma artistica e architettonica sviluppatasi tra il XVII secolo e la prima metà del XVIII secolo nella città partenopea. E’ riconoscibile per le sue sgargianti decorazioni marmoree e di stucchi che caratterizzano le strutture portanti degli edifici.
Livio Leonardi, nel suo viaggio, mostra inizialmente, i bastioni di Castel Sant’Elmo. Castel Sant’Elmo è uno dei castelli di Napoli situato sulla collina del Vomero. E’ di epoca medievale, ma durante i secoli è stato continuamente ampliato. Prende il suo nome da una cappella del X secolo dedicata a Sant’Erasmo, trasformato in Ermo e poi Elmo.
Il successivo itinerario passa per piazza del Plebiscito uno dei luoghi simbolo della città. Qui c’è il palazzo reale: una delle quattro residenze usate dai Borbone di Napoli durante il Regno delle Due Sicilie, oltre che uno dei luoghi d’arte più importanti della città,
Poi si raggiunge piazza del Gesù, per ammirare quello straordinario capolavoro barocco che è la chiesa del Gesù Nuovo, con i suoi interni così ricchi di decorazioni secentesche e con la facciata che nasconde tra le sue bugne una misteriosa partitura musicale.
In seguito Livio Leonardi con un salto indietro nel tempo, conduce il pubblico al sabato Santo del 1336, quando un giovanissimo Giovanni Boccaccio, a Napoli per apprendere l’arte della mercatura, incontrò la sua donna, Fiammetta, nella Basilica di San Lorenzo Maggiore, nel centro vitale della città.
In seguito Livio Leonardi con un salto indietro nel tempo, conduce il pubblico al sabato Santo del 1336, quando un giovanissimo Giovanni Boccaccio, a Napoli per apprendere l’arte della mercatura, incontrò la sua donna, Fiammetta, nella Basilica di San Lorenzo Maggiore, nel centro vitale della città.
Il poeta racconta di essersi innamorato di lei nella bella e suggestiva chiesa napoletana, nella “Elegia di Madonna Fiammetta I“, romanzo in prosa datato al 1343-1344. Il passo descrive proprio il primo incontro tra la nobildonna napoletana Fiammetta e il giovane fiorentino Panfilo (Boccaccio), mentre si trovavano in chiesa.
Fiammetta sarà la protagonista delle opere di fantasia del poeta, secondo la tradizione viene identificata con Maria, figlia di re Roberto d’Angiò, sposata ad un membro della famiglia d’Aquino. Ma ciò non è confermato in nessun documento.
Con la partecipazione di un gruppo di attori locali, Paese che vai…ricostruisce la poesia di quell’incontro: Boccaccio e Fiammetta incroceranno i loro sguardi quasi ritrovandosi tra la folla dei fedeli e tra loro scoccherà la scintilla di uno dei più famosi amori della letteratura medievale.
Una leggenda, quella del diavolo in biblioteca, sarà la chiave di lettura per un altro luogo simbolo del barocco napoletano: il convento dei Girolamini che ospita una leggenda molto inquietante. Si tramanda, infatti un episodio che riguardò il nobile Carlo Vulcano, intenzionato a prendere i voti, il cui cammino spirituale fu turbato dalla presenza del Diavolo che sconvolse le sue terribili notti e la stessa vita del convento.
Una leggenda, quella del diavolo in biblioteca, sarà la chiave di lettura per un altro luogo simbolo del barocco napoletano: il convento dei Girolamini che ospita una leggenda molto inquietante. Si tramanda, infatti un episodio che riguardò il nobile Carlo Vulcano, intenzionato a prendere i voti, il cui cammino spirituale fu turbato dalla presenza del Diavolo che sconvolse le sue terribili notti e la stessa vita del convento.
Poi si arriverà alla Certosa di San Martino, sulle alture del Vomero. Infine un gran ballo di corte accoglierà il conduttore alla Reggia di Capodimonte, dove, spentesi le musiche, l’occhio della telecamera mostrerà gli stupendi capolavori della collezione Farnese.
Nella rubrica Eccellenze, il programma racconterà la Napoli di Edoardo Bennato, sulle note della canzone “La mia città”. L’Almanacco farà scoprire i profumi e i sapori della specialità che ha portato il capoluogo campano sulle tavole di tutto il mondo: la pizza. Si passerà, infine, all’area flegrea con la rubrica Naturosa.