Indice dei contenuti
- 1 Piazzapulita, 16 aprile 2020, diretta puntata speciale Coronavirus
- 2 Piazzapulita, Vespignani: “Evitare che ci siano ricadute serie”
- 3 Piazzapulita, Della Valle: “Non saranno i numeri, ma l’atteggiamento a fare la differenza”
- 4 Piazzapulita, 16 aprile 2020, Damilano: “Mi sembra che la fase 2 sia iniziata nel modo sbagliato”
- 5 Piazzapulita, 16 aprile 2020, Massini:”Giù le mani dalla mia libertà”
- 6 Piazzapulita, 16 aprile 2020, il dramma delle RSA
- 7 Piazzapulita, Boeri: “Il male del nostro Paese è l’intreccio tra politica e burocrazia”
- 8 Piazzapulita, Zaia: “Il lockdown non esiste più”
Stasera, 16 aprile 2020, alle ore 21.15 su La7 andrà in onda una nuova puntata di Piazzapulita. Il programma di Corrado Formigli racconterà il nostro Paese che lotta contro il coronavirus: gli ospedali al collasso; la crisi economica che va profilandosi; la corsa contro il tempo per la ricerca di una cura e il dibattito sui tamponi.
Inizia il programma. “Vorrei proprio sapere se il Governo riuscirà a mantenere la promessa fatta: ‘nessuno perderà il proprio posto di lavoro a causa del virus'” – afferma Formigli, mandando in onda il primo servizio della serata.
Daniela e Alessandro sono una coppia di genitori di Roma. Questo mese non sono riusciti a pagare il mutuo e la banca ha bloccato loro il conto. Ora possono fare la spesa solo grazie all’aiuto di un’amica che ha caricato loro 100 euro su una carta prepagata. Nonostante le difficoltà non perdono però il sorriso e festeggiano la Pasqua in famiglia con i loro bimbi e collegandosi in videochiamata con le nonne.
Alessandro ha un’officina e lavora da quando aveva 12 anni. Ora però racconta di essere in forte difficoltà e confessa di aver pianto per la preoccupazione e per la paura di non farcela. Daniela e Alessandro hanno fatto richiesta per i buoni spesa però purtroppo non li hanno ancora ricevuti e telefonando al numero verde dedicato non hanno risposte o previsioni sulle tempistiche.
Piazzapulita, Vespignani: “Evitare che ci siano ricadute serie”
“Noi stiamo celebrando tanti eroi e anche loro sono eroi involontari. Sono tra coloro che soffrono di più di questa crisi e soffrono per proteggere chi è a rischio. Ora in Italia si inizia a vedere una luce, si va migliorando. Dobbiamo però garantire a queste persone che non ci troveremo nella stessa situazione tra uno-due mesi” – commenta Alessandro Vespignani, informatico epidemiologico.
Vespignani, in diretta da Boston, commenta la gestione dell’epidemia in Italia e l’approccio alla fase 2: “In Italia 2-4 milioni di contagiati? Probabilmente sì. E, a livello geografico, sono per lo più a nord. Abbiamo due Italie che vanno a due velocità: un nord che ha creato un’immunità di gregge e un sud più vergine. L’unico modo per garantire che non ci siano crisi economiche ancora più gravi è evitare che ci siano ricadute serie. Senza una strategia di riaperture tra un mese ci ritroveremo nella stessa situazione. Si parla in continuazione di fase 2, ma è come litigare su quando fare lo sbarco in Normandia e non avere nessuna strategia per farlo! Testing, Tracciamento, Trattamento. Sono le tre T. I tre step fondamentali per ricominciare”.
Piazzapulita, Della Valle: “Non saranno i numeri, ma l’atteggiamento a fare la differenza”
Interviene anche Diego Della Valle che racconta gli sforzi degli imprenditori, che stanno cercando di mettere in sicurezza le aziende. “Bisognerà organizzare il futuro economico, penso che si potrà ripartire solo se le componenti oggi divise si metteranno d’accordo per il bene di tutti. Non saranno i numeri, ma l’atteggiamento a fare la differenza. Non me la sento di aprire la mia azienda se i miei dipendenti corrono rischi. Siamo tutti nello stesso meccanismo e se serve pazienza dobbiamo mettercela”.
“I minuetti politici tra opposte fazioni non li starei neanche a guardare. Non si giochi per un po’ di consenso Dobbiamo ragionare con una visione di medio periodo. Quello che pensiamo è che sarà un anno da giocare prevalentemente in difesa, sperando che gli ultimi mesi ci permettano di andare a regime. Siamo tutti ottimisti di base, ma è senza dubbio un momento delicato” – conclude Della Valle.
Piazzapulita, 16 aprile 2020, Damilano: “Mi sembra che la fase 2 sia iniziata nel modo sbagliato”
Marco Damilano commenta le dichiarazioni di Zaia, governatore del Veneto, che ha sostenuto pubblicamente che la fase 2 è già iniziata.
“Questa è una fase di assolutizzazione. Tutti – salvo eccezioni – a casa. Insieme. Nello stesso momento. Adesso dobbiamo relativizzare ciò che è stato dichiarato assoluto. Per chiudere basta un messaggio notturno, per fare delle scelte complicate, discernimenti sottili, serve un Governo molto più preciso. Da questo punto di vista mi sembra che la fase 2 sia iniziata nel modo sbagliato” – dice il Direttore de L’Espresso.
“La fase 2 avviene senza un disegno complessivo, senza indicare un orizzonte. Siamo il Paese che ha chiuso prima e che riapre dopo” – commenta Alessandro De Angelis, Huffington Post.
“C’è differenza tra il racconto e la realtà. Le fabbriche non sono aperte. Sono aperte solo quelle per cui è stata concordata una cabina di regia” – afferma Francesco Boccia, Ministro per gli affari regionali e le autonomie
“Immagini una persona con una malattia grave. Il medico chiederà un consulto a colleghi esperti di quella patologia. Qui siamo difronte ad una malattia che riguarda tutta la società. Cambierà tutto, cambierà il modo in cui dovremo lavorare. E’ per questo che è giusto che siano state interpellate e consultate persone esperte. Forse 5 commissioni sono troppe però” – evidenzia il Prof. Sabino Cassese.
Piazzapulita, 16 aprile 2020, Massini:”Giù le mani dalla mia libertà”
“Era giugno 2018 e in una bella piazza di Bologna tenevo un discorso. Si avvicinò al palco una persona con una sporta di stoffa. Si mise a sedere su alcuni gradini di pietra e mi resi conto che il viso di quell’uomo lo conoscevo, era Luis Sepulveda“. Stefano Massini dedica il suo monologo di stasera ad omaggiare lo scrittore, scomparso oggi a causa del Coronavirus. Racconta di averlo incontrato, di averci brevemente parlato e di avergli chiesto di parlare del suo periodo di prigionia a causa di Pinochet.
Massini continua poi parlando di libertà e del rischio che corriamo, a suo parere, in un periodo in cui i droni sorvolano le nostre città: “L’articolo 13 della Costituzione dice che la libertà personale è inviolabile. La mia libertà è la cosa più bella che io abbia. Attenzione a barattare la propria libertà per un po’ di sicurezza in più, anche se è sanitaria. Giù le mani dalla mia libertà. Sepulveda, hai scritto un finale per il tuo libro molto più brutto di quello che potevi pensare, ma ci hai lasciato un grandissimo insegnamento sull’inviolabilità della libertà di ciascuno di noi. Ti voglio dire grazie, perchè la libertà che ci hai insegnato è come una gabbianella che continua a volare e guai a tagliarle le ali”.
Piazzapulita, 16 aprile 2020, il dramma delle RSA
Viene poi mandato in onda un servizio che mostra l’impressionante realtà nelle RSA Italiane. Gli OSS lamentano di essere rimasti contagiati a causa della mancanza di dispositivi di sicurezza e delle scarse condizioni igieniche. Vestiti, resti di cibo e bevande, effetti personali delle vittime di Coronavirus, sono ancora nelle stanze in cui erano e dove ancora oggi ci sono i loro compagni di stanza in fin di vita. Molti degli anziani non hanno purtroppo neanche l’ossigeno poichè mancano i dispositivi medici.
“Faccio una considerazione di fondo: abbiamo passato moltissimo tempo nelle trasmissioni a parlare della sicurezza contro il nemico, dell’invasore, abbiamo parlato di legittima difesa. Quante risorse invece non abbiamo investito sulla sicurezza vera, sulla cura. Abbiamo permesso una condizione drammatica e senza precedenti: nei luoghi in cui i cittadini che hanno più di 75 anni dovrebbero essere al sicuro sono stati invece abbandonati. Abbiamo mandato a morire gli anziani. La memoria di questo Paese” – commenta Damilano.
“Questa è la vita reale. Sono stati fatti degli errori. La magistratura dovrà accertarli. Le RSA sono i punti di massima debolezza, dove risiedono coloro che dovremmo difendere. Sto chiedendo la lista delle RSA critiche perchè vogliamo mandare una taskforce di medici e di infermieri” – dice il Ministro Boccia.
Piazzapulita, Boeri: “Il male del nostro Paese è l’intreccio tra politica e burocrazia”
Cottarelli parla della crisi economica e della difficoltà delle piccole e grandi imprese: “Bisognerà pensare se non sia necessario mettere dei soldi a fondo perduto. Ci sono perdite che non possono essere colmate con i prestiti. I prestiti vanno restituiti prima o poi”.
“Bisogna ripartire molto gradualmente e con estrema cautela, Se noi continuiamo a ragionare per categorie, ci sarà sempre qualcuno che rimane escluso. Dobbiamo avere uno strumento universale che tuteli tutti coloro che hanno subito perdite. Il problema è che abbiamo burocrati politicizzati che scrivono leggi che non sono comprensibili. Il grande male del nostro Paese è l’intreccio tra politica e burocrazia. Nel solo Cura Italia nelle prime righe ci sono rinvii a 8 leggi diverse” – commenta Tito Boeri.
Piazzapulita, Zaia: “Il lockdown non esiste più”
Un servizio ci svela che molte industrie Venete hanno portato avanti la loro produzione con piccoli escamotage burocratici. La produzione di anche un solo piccolo dispositivo utile alla produzione farmaceutica ha permesso loro di continuare l’attività.
“Il lockdown non esiste più perché sono state autorizzate delle imprese e altre si sono auto autorizzate con deroga e silenzio assenso” – dice Zaia.
“Qua chi lavora, nel piccolo, si lavora senza mascherina, con poche protezioni. Prima di tutto viene il profitto. La salute non si guarda” – rivela un operaio.
“L’Italia è molto diversa. Le industrie che lavorano con i codici ATECO sono legittimate, non dobbiamo trattarli come mostri” – commenta Luca Telese.
L’immunologa Antonella Viola ritiene che il problema principale di una eventuale ripartenza delle aziende in tutta Italia saranno le mense aziendali e i mezzi di trasporto per raggiungere il luogo di lavoro e per tornare a casa. “Andrei cauta a parlare di apertura il 4 maggio. Potremo parlare di riapertura quando gli ospedali si saranno svuotati. Ora è una mancanza di rispetto anche pensarlo. Dobbiamo pensare alla fase 2 in maniera intelligente. Si potrà attuare quando la situazione sanitaria lo permetterà. Se organizziamo bene limitiamo fortemente la possibilità che un nuovo caso diventi un nuovo focolaio. Nuovi casi ci saranno, starà alla capacità di gestione delle regioni”.