Anteprima della puntata sempre in auto: stavolta guida Fiorella Mannoia e con lei c’è Ambra Angiolini. La scorsa settimana l’ospite era Giorgio Panariello che faceva da autista alla Mannoia e le incuteva timore per l’esordio come conduttrice. Questo inizio sembra voler dire che le paure sono alle spalle, il ghiaccio è stato rotto e la cantante romana è pronta a tenere in pugno la prima serata. Non che che nella prima puntata la conduttrice abbia difettato di controllo della situazione, ma effettivamente da lei ci si aspetta qualcosa in più, stasera.
Abito da sera lungo e grigio, atmosfera fatata e canto di “Io che amo solo te” – di Sergio Endrigo – in duetto con Mika: Fiorella Mannoia apre così lo show. Inizio molto soft. La prima ospitata è decisamente meno frenetica rispetto a quelle della scorsa puntata, durante la quale avevamo visto vere e proprie star fare poco più che una comparsata. I due parlano di spettacolo, musica e di grandi cantautori italiani. Poi cantano “Canzone intelligente” di Cochi e Renato.
Torna anche il rapper Clementino, spalla della Mannoia con le sue incursioni (più o meno) comiche. È lui ad introdurre da dietro le quinte Emma Marrone, la seconda ospite della serata. Piccola sorpresa: entra Loredana Berté, con tutta la sua esuberanza. La cantante calabra porta il piglio rock e la stravaganza che la contraddistingue: veste la conduttrice con abiti improbabili per la Mannoia – tra cui un giubbotto vintage di Michael Jackson – e poi la trascina nei ritmi di “Dedicato”, della stessa Bertè.
Ora è il momento di Ornella Vanoni. Canta “La voglia, la pazzia” – un brano dai ritmi brasiliani – insieme alla padrona di casa. Ricordiamo che Ornella Vanoni è una delle artiste italiane più vicina alla musica brasiliana. Intere pagine della sua carriera sono figlie della musica sudamericana.
Segue, a stretto giro, un duetto tra la Mannoia e Alessandra Amoroso: cantano “In viaggio”, un dialogo immaginario tra una madre e sua figlia che si avventura per la sua strada. Un bel momento di musica.
Uno, due tre… Fiorella conferma l’impianto della scorsa settimana, con un ritmo incalzante e tanti ospiti di spessore. Tuttavia, è evidente lo sforzo che è stato fatto per dare più respiro ai duetti e alle chiacchierate con gli ospiti. C’è un tentativo chiaro di diversificare e articolare le varie fasi in base alle caratteristiche delle star che si alternano sul palco e questo sta facendo bene allo spettacolo, pur non annullandone tutti i difetti.
Ancora rock. Il palco è tutto per Gianna Nannini e Fiorella Mannoia, che cantano “Caffè nero bollente”, uno dei successi più grandi della carriera della Mannoia. La Nannini sta presentendo in anteprima “Amore gigante”, il suo nuovo disco di inediti che uscirà ad ottobre. Canta – in rigoroso playback – “Fenomenale”, il singolo che anticipa l’album.
È il momento di Carlo Conti che passa fugacemente sul palco prendendo in giro la conduttrice come fosse una protagonista del suo “Tale e quale show”. Fuori Carlo Conti, rientra Edoardo Leo. Stavolta cita Goldoni per parlare di onestà, infanzia, educazione e rapporto tra adulti e bambini. Il succo del suo intervento è che le azioni disoneste di pochi rendono difficile la vita ai tanti che cercano di vivere onestamente e si vedono guardati con sospetto per colpa della disonestà di altri. Questo monologo è sembrato migliore del primo, un pochino più sofisticato e ben reso sul palco dallo stesso Leo.
Adesso un duetto tra la Mannoia e Paola Turci. Cantano “Non insegnate ai bambini” di Giorgio Gaber. Poi parlano di come voler bene a sé stessi cambi l’approccio alla vita e sia una conquista fondamentale, soprattutto per le donne.
Finora Uno, due, tre… Fiorella conferma il colpo di reni verso uno show più completo e variegato, che lo rende maggiormente accattivante rispetto alla prima puntata. Non uno scarto decisivo, forse, ma il “saldo” rispetto allo scorso sabato è positivo.
Ora spazio ad un duetto con Elisa. Le note sono quelle de “La cura” di Franco Battiato, in una versione molto bella e coinvolgente. C’è anche qualche minuto per una chiacchierata su carriera e famiglia.
Atro breve appunto, in questo caso su Clementino. Conferma che la comicità non è il suo forte, ma almeno gli interventi del rapper napoletano questa sono collegati meglio allo spettacolo e sono più funzionali.
Di nuovo musica e duetti, adesso con Niccolò Fabi. La Mannoia interpreta insieme al cantautore romano “Offeso”, una canzone scritta da Fabi e già interpretata in più occasioni da Fiorella Mannoia. La canzone è bella, i due sono bravi e ne esce un’esibizione coinvolgente. Niccolò Fabi ne approfitta per smentire le voci che erano circolate su un suo possibile ritiro dalle scene musicali.
Interviene anche Francesco Giorgino, giornalista e storico volto del Tg1. La sua incursione è sorprendente, perché inaspettata e perché i due appartengono a mondi piuttosto distanti. Giorgino è protagonista di uno sketch, durante il quale finge di essere arrivato per discutere con la Mannoia del rapporto fra giovani e musica, visto che sta portando avanti una ricerca sull’argomento. Al di là del fatto che la cosa, di per sé, è credibile – visto che Giorgino è anche docente universitario e studioso di media e società – l’intervento è sembrato un po’ avulso dal contesto, ma tutto sommato ha funzionato perché l’anchorman del primo Tg nazionale ha saputo stare al gioco.
Poi una fase molto commovente, cioè un tributo a Pino Daniele. Fiorella Mannoia era amica del cantautore e chitarrista napoletano e i due hanno collaborato innumerevoli volte. Al tributo sta partecipando anche Clementino, che quando fa cose più affini al suo vero lavoro – cioè quello di cantante – convince molto di più. Cantano “Napul’è”.
Terzo momento per Edoardo Leo. In questo caso molto più disteso, meno impegnato e, di fatto, comico. Alla fine, introduce – in pieno stile da presentatore di Sanremo – Fiorella Mannoia che canta ” E penso a te” di Lucio Battisti.
Siamo, ormai, agli ultimi minuti di spettacolo. Ed entra Emma Marrone, per duettare sulle note di “Come si cambia”.
In chiusura, rientrano in studio tutte le cantanti ospitate stasera. Il motivo è nobile: Mannoia, Turci, Elisa, Amoroso, Marrone e Bertè hanno già collaborato per raccogliere fondi da destinare all’Associazione Dire, che combatte la violenza contro le donne. Questa è l’occasione per rinnovare l’impegno e tenere alta l’attenzione su un problema sempre più pressante.
“Non accettate sogni dagli sconosciuti, ma coltivate i vostri”. Con questa frase la Mannoia avvia la fase dei saluti e inizia a cantare “Ho imparato a sognare”, una bellissima canzone dei Negrita, storico gruppo rock toscano.
Saluti a suon di musica rap anche da Clementino, che trascina la Mannoia in un pezzo hip pop.
“I cuscini custodiscono i nostri sogni. Nei nostri sogni tutto è possibile, nei sogni siamo liberi davvero. Io ho il sogno di vedere il mondo cambiare. Lo so, è sempre il solito sogno, ma non dobbiamo permettere a nessuno di portarcelo via”. A queste parole Fiorella Mannoia affida la chiusura del programma.
Poi rilancia come aveva aperto lo show sabato scorso: cantando Mina. In questo caso si affida a “Zum zum zum” . La puntata finisce qui.
Uno, due, tre, Fiorella… di sabato scorso rischiava di rivelarsi un’occasione persa, un show evanescente e pericolosamente trascurabile. Questa sera lo sforzo di migliorare le cose è parso evidente. Abbiamo assistito ad uno spettacolo pensato e strutturato in maniera più accurata. Gli ospiti hanno avuto più tempo per esprimersi e di farlo in modi a loro molto più congeniali. Da un programma vivace ma piatto, siamo passati a una prima serata variegata e piuttosto coinvolgente. Rimangono alcuni passaggi frettolosi, poco curati, inspiegabilmente superficiali. Ma ci può stare. Anche la conduzione di Fiorella Mannoia ha fatto notare cambiamenti in positivo, più sicura e meno ingessata. Manca di alcuni tempi e di molte astuzie rispetto ad un conduttore professionista, ma a lei non si chiedeva certo una conduzione impeccabile.
L’Auditel ci dirà se anche il pubblico avrà gradito. Intanto, si può dire che Uno, due, tre…Fiorella ha avuto il colpo di reni che serviva per chiudere bene.