Subito dopo, al sabato sera, è continuata la desertificazione più completa e totale. Angelo Teodoli, responsabile di Rai1, ha scelto di mandare in onda film tra cui le pellicole di Alessandro Siani che, purtroppo per l’azienda televisiva pubblica, non è Checco Zalone. Risultato: le due prime puntate di C’è posta per te, andate in onda su Canale 5, hanno umiliato in maniera vergognosa, Rai1.
Possibile che Teodoli, con tutta l’esperienza accumulata, non sia stato in grado di realizzare uno straccio di show da mandare in onda nel prime time del sabato sera? Ammesso pure che non ci siano state le condizioni, perchè non collocare contro C’è posta per te, puntate delle più importanti fiction della rete? Abbiamo visto in passato serie come Scomparsa e Sotto copertura andare in onda al lunedì contro la corazzata del Grande Fratello Vip e comportarsi dignitosamente portando a casa più del 20% di share.
Perchè una tale scelta non si può fare al sabato sera? E, soprattutto, per quale motivo tale rinuncia totale da parte di Rai 1, trova pochissimi precedenti in passato? L’anno scorso, ad esempio, vennero schierati i “Cavalli di battaglia” di Gigi Proietti con ottimi risultati. Da quando è iniziata l’attuale stagione televisiva, prima Tu si que vales e adesso C’è posta per te, non hanno avuto rivali. Si ha la sensazione che viale Mazzini abbia voluto spianare la strada alla concorrenza in funzione di un (presunto) accordo pregresso, che Teodoli avrebbe ereditato, finalizzato ad assicurare la massima visibilità alle creature made in Maria De Filippi.
Giulio Andreotti affermava: “a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina“.Ecco allora insinuarsi, subdolo e strisciante, nell’immaginario dei telespettatori, il dubbio che una tale presa di posizione possa dipendere dalla presenza a titolo gratuito della De Filippi, a Sanremo 2017 accanto a Carlo Conti.Insomma la prima rete di viale Mazzini, dopo un anno non avrebbe ancora saldato il conto e sarebbe in debito presso una delle regine degli ascolti Mediaset.
Maldicenza? Accusa senza fondamento? C’è davvero da augurarsi che sia così. Ma il comportamento ambiguo della rete si presta a illazioni, allusioni, interrogativi, persino pettegolezzi. Il pubblico che paga il canone ha diritto ad una programmazione continuativa e all’insegna della missione di servizio pubblico a cui è chiamata l’azienda di viale Mazzini. Tutto questo è completamente assente, al momento. Un momento che dura da troppo tempo.
Infine: bisogna attendere il 3 marzo per la prima vera contro programmazione del 2018. Si tratta della nuova edizione di Ballando con le stelle.