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La Corrida 2020 è approdata, venerdì 21 febbraio in prima serata, su Rai 1, e ve ne proponiamo la recensione. Le nuove puntate dello storico programma ideato e condotto da Corrado Mantoni, conservano il medesimo format. Lo schema che esordì un giorno di luglio del 1968 alla Radio. A condurlo c’era Corrado Mantoni.
La Corrida 2020 recensione – analisi dello show
L’edizione 2020 de La Corrida, pur restando immutabile nella propria formula, ha accentuato una nazional-popolarità a metà strada tra il kitsch e una piccola dose di trash, mai volgare, però, che fa capolino in molti segmenti dello spettacolo.
Si è avuta la sensazione, dalla prima puntata, che sia stata posta particolare cura nella scelta dei personaggi in grado di catturare la curiosità del pubblico. L’intrattenimento è amplificato con un maggiore coinvolgimento degli stessi concorrenti. Infatti i partecipanti non sono soltanto gli interpreti delle proprie discipline, ma interagiscono con il conduttore e con il maestro d’orchestra Pinuccio Pirazzoli. Raccontano se stessi sul palcoscenico de La Corrida ed hanno un ruolo quasi da comprimari. Nelle passate edizioni invece la loro partecipazione era principalmente basata sulle esibizioni per le quali si presentavano.
Inoltre ogni partecipante può contare sul supporto di amici e parenti di cui vengono mostrati i contributi esterni.
Il ruolo di Carlo Conti
Carlo Conti ci è sembrato gradevolmente più sciolto nella gestione dei dilettanti allo sbaraglio. Ha assunto un atteggiamento molto più coinvolgente che, in alcuni tratti, ha evocato il ruolo da lui avuto nello spettacolo Panariello Conti Pieraccioni – lo show. Insomma il conduttore sobrio, elegante, discreto e mai sopra le righe, si è lasciato andare, spingendo su una comicità propria che è sembrata pervadere quasi tutta la puntata.Un ruolo più confacente allo spirito di La Corrida.
Da sottolineare però che si è dato troppo spazio a concorrenti in stile prettamente nazional borgataro. Insomma l’aspetto ruspante de La Corrida, già presente in passato, si è decuplicato. Il programma ha bisogno, in questa prima puntata, di fidelizzare i telespettatori. Ricordiamo infatti che da venerdì prossimo Carlo Conti deve scontrarsi con Amici di Maria De Filippi in contro programmazione su Canale 5.
Il ruolo del pubblico e della giuria
Il pubblico ha come sempre un ruolo fondamentale nella storia de La Corrida. Con le sue stravaganti esternazioni di consenso e dissenso, decide il risultato delle varie esibizioni. In questa edizione 2020 è ancor più presente sia con campanacci, pentole e fischetti vari, sia con l’esplosione degli applausi. La regia attenta di Maurizio Pagnussat, lo mette in evidenza quasi fosse un protagonista della trasmissione. Tutt’intorno il corredo kitsch che comprende, nell’edizione in corso, anche una singolare giuria di concorrenti del passato.
Ludovica Caramis è tornata a fianco di Carlo Conti nel ruolo di valletta dello show. Ma non aggiunge nulla all’economia del programma. A fare la differenza è la rinnovata spinta verso una robusta vis comica da parte del conduttore, che in questa edizione domina ne La Corrida.
Infine, anello debole dello show, è il maestro Pinuccio Pirazzoli. A lui non riesce il coinvolgimento, credibile e totale, con i concorrenti e tutto quanto contribuisce all’intrattenimento.
Impossibile dimenticare la figura di Roberto Pregadio che, insieme a Corrado, ha contribuito a trasformare La Corrida in un vero e proprio cult televisivo. Personaggio davvero insostituibile.