Ha esordito l’edizione 2020 di Fratelli di Crozza di cui vi proponiamo la recensione. Maurizio Crozza è tornato al suo one man show, in diretta, il venerdì sera sul canale Nove. Studio vuoto ed emergenza coronavirus sono stati al centro del primo appuntamento del 2020. Lo schema dello show è rimasto invariato. Ma sono mutate le condizioni sociali e politiche. L’Italia che ritrova Crozza è profondamente cambiata.
Fratelli di Crozza 2020 recensione – analisi dello show
Maurizio Crozza ha puntato, per tutta la durata del programma, sui monologhi e sulle parodie. Duro, durissimo, nei riguardi della situazione in cui si trova Milano e sullo stravolgimento della vita dei cittadini del Nord. Battute caustiche che, però, si sono limitate ad una riflessione solo superficiale sui tanti aspetti dell’emergenza, come il monologo sull’amuchina e sull’esigenza di doverla distribuire a titolo gratuito.
Crozza ha capito, però, che non poteva basare tutta la puntata sul coronavirus. Ed è riuscito a traghettare i telespettatori, lentamente senza grossi scossoni, verso la normalità. Ecco, allora, le parodie. Alcune nuove, altre mutuate dal passato. Siamo nello schema classico di Fratelli di Crozza. E il comico genovese si mette subito alla prova con le imitazioni del tributarista Raffaello Lupi, di Vito Crimi, nuovo leader del Movimento 5 Stelle e del magistrato Pieluigi Davigo.
Tutte e tre sono apparse convincenti, nel miglior stile di Crozza, soprattutto per la maniera in cui sono state realizzate le maschere. E’ stata posta molta attenzione alle movenze, ai tic, agli atteggiamenti che mostrano uno studio accurato dei personaggi. Ma i contenuti dei testi, invece, non sempre sono stati efficaci ed all’altezza del miglior Maurizio Crozza. Spesso battute e osservazioni sono apparse quasi come un compitino scritto con lo scopo di raggiungere la sufficienza. Insomma alquanto scontate e didascaliche.
Crozza dovrebbe ridurre la durata delle sue parodie per conferire ai suoi personaggi una più incisiva vis satirica.
Fratelli di Crozza – le parodie del passato
Maurizio Crozza non ha saputo rinunciare al alcuni dei suoi cavalli di battaglia.Tra questi il Governatore della Regione Campana Vincenzo De Luca e l’insuperabile maschera di Vittorio Feltri. Il direttore di Libero resta una delle migliori parodie di Crozza. Il Feltri di Crozza è tornato sul caso coronavirus e le sue sono state le battute e le riflessioni migliori.
Infine: i monologhi del comico genovese hanno punteggiato tutta la puntata, con una continuità forse maggiore rispetto al passato. Crozza si è avvalso della sua spalla destra Andrea Zalone al quale riserva attenzioni costanti e ringraziamenti a profusione.
Il loro binomio è collaudato da lunghi anni di lavoro insieme. E funziona.