I Dear Jack aprono la serata con Elisa sulle note de L’anima vola: un duetto ben riuscito reso ancor più interessante dall’arrangiamento fatto dalla band che, finalmente, è stata messa in luce nella seconda parte dell’esibizione quando ha preso possesso della scena portandosi sulla stessa linea del leader Alessio. Deborah invece si esibisce con una febbricitante Giorgia in Non mi ami. Performance che non lascia il segno e regala qualcosa in meno in termini di emozione.
La vera gara inizia con la prima sfida diretta tra Vincenzo e Deborah, la quale regala una toccante interpretazione di Albergo a ore di Herbert Pagani. Forse la sua migliore esibizione dall’inizio del serale, a dimostrazione del fatto che anche senza arrampicarsi sulle note più alte si può centrare l’obbiettivo. La sua seconda prova è Anche se fuori è inverno, il nuovo singolo tratto dal disco di debutto. La tensione della gara fa tirare fuori alla concorrente il meglio di sé: precisa, convincente e totalmente dentro alla canzone. La giovane cantante sceglie poi My Immortal degli Evanescence, eseguita senza l’ausilio della base (scelta che amplifica l’intensità del brano) e Una lunga storia d’amore di Gino Paoli. Le auto-assegnazioni di Deborah si rivelano senza alcun dubbio di gran lunga migliori di quelle fatte nelle precedenti puntate dal coach Moreno. Si prosegue poi con I Don’t Care e And I Am Telling You di Jennifer Hudson. In sei prove ha selezionato altrettante ballate senza mai schiodarsi da quel genere, quando invece avrebbe potuto cimentarsi in stili diversi per mostrare un’eventuale versatilità. A vincere la sfida è Deborah.
Il confronto finale è quindi tra lei e i Dear Jack. Per la prima prova Deborah porta sul palco La donna cannone e la sala stampa solleva osservazioni che ci trovano d’accordo: eccessivo sfoggio vocale e repertorio monocorde. I Dear Jack optano per Arrivederci di Umberto Bindi, rileggendo in chiave moderna il brano di un artista a lungo dimenticato. La sfida prosegue continua con Deborah e Canto (anche se sono stonato): finalmente un po’ di brio anche per lei e l’esibizione decolla. Alessio cala subito l’asso nella manica con Domani è un altro film ed è un tripudio. The Way We Were di Barbra Streisand è la misurata ma convincente risposta di Deborah, seguita da Insieme a te sto bene di Battisti rifatta, in modo non particolarmente esaltante, dai Dear Jack. Ancora inediti, questa volta con Danzeremo a luci spente (Deborah) e Ricomincio da me dei Dear Jack, il cui frontman – forse per stanchezza – non rende al meglio.
Deborah esce dal suo territorio con Creep dei Radiohead e questa volta ne esce sconfitta, nonostante tecnicamente abbia portato a casa l’esibizione in modo decoroso, come sempre. Alessio fa un tributo agli Oasis con Don’t Look Back In Anger: l’operazione riesce, anche se in chiave molto più leggera e poco rock. La ragazza si risolleva con Girl On Fire di Alicia Keys, più nelle sue corde, mentre i Dear Jack riarrangiano in modo originale Per averti di Adriano Celentano. L’ultima prova è ancora sui brani dei rispettivi dischi: A volte capita per Deborah e La pioggia è uno stato d’animo per la band, che termina in modo esplosivo.
Il premio della critica va ai Dear Jack, Deborah è invece la vincitrice di Amici 13.