Al conduttore Nicola Porro parlando della nuova legge elettorale allo studio dell’attuale esecutivo, Calderoli – primo firmatario della precedente riforma, quella nota come “Porcellum” – racconta: «Quella legge la chiamai ‘porcata’ perché fu fatta sotto ricatto di Follini e Casini che non avrebbero votato la riforma costituzionale se non avessimo fatto questa riforma. Io avevo un modello in testa, che penso ancora essere il migliore, quello applicato a livello delle elezioni regionali: si vota a turno unico, uno vince e uno perde, il cittadino sceglie il consigliere regionale. Riprodurre quel sistema era la mia idea. Berlusconi volle che non ci fosse l’asticella al di sopra della quale scatta il premio di maggioranza, Fini volle le liste bloccate, il presidente Ciampi volle il premio del Senato non stabilito a livello nazionale ma stabilito a livello delle regioni. Non riconoscendo quella riforma come mia, dissi che era una porcata».
Quando Porro gli chiede se è allo studio una legge che possa in qualche modo ostacolare il Movimento 5 Stelle, il vicepresidente del Senato afferma: «No, assolutamente, io sono convinto sostenitore del Mattarellum e il ritorno al Mattarellum è il più gradito. Abbiamo detto sì a Renzi per poterla fare in fretta. C’è la parte buona del maggioritario dove il 75% dei parlamentari eletto con uno scontro diretto tra concorrenti e un 25% per il cosiddetto diritto di platea con il proporzionale. Il Mattarellum ha uno sbarramento del 4% che non so quante forze politiche riescano a superare, è un sistema elettorale che risolve il tripolarismo portando al bipolarismo».
{module Pubblicità dentro articolo}
Infine, su una possibile alleanza della Lega con il movimento fondato da Beppe Grillo, Roberto Calderoli dichiara: «No, per l’amor del cielo: quello che non ho mai perdonato al Movimento 5 Stelle è che l’abolizione del reato di immigrazione clandestina sia nato non dal PD ma dal senatore Buccarella del M5S. Grillo dice una cosa, il Movimento ne fa un’altra, ora loro sono più a sinistra di SEL. Un partito che fa votare sul web per andare a Bruxelles col partito più europeista e che ha al suo interno gli uomini di Monti, può fare un accordo con la Lega? No».