La rete culturale del digitale terrestre Rai propone, nell’ultimo mese dell’anno, un omaggio a Puccini perché a dicembre cade il centenario della prima rappresentazione del cosiddetto Trittico pucciniano avvenuta al Metropolitan di New York il 14 dicembre 1918.
Il Trittico è il nome con cui sono conosciute tre opere in un atto musicate da Giacomo Puccini: Il tabarro, su libretto di Giuseppe Adami, Suor Angelica e Gianni Schicchi, entrambe su libretto di Giovacchino Forzano
La rappresentazione della Manon Lescaut è accompagnata dall’orchestra e dal coro del Teatro Regio di Torino guidato dal direttore musicale Noseda. L’opera si avvale di star internazionali. Tra queste il soprano uruguaiano Maria Jose Siri che interpreta la Manon e il tenore americano Gregory Kunde che interpreta Renato Des Grieux. Ci sono inoltre il baritono slovacco Dalibor Jenis, il basso Carlo Lepore, i tenori Francesco Marsiglia e Saverio Pugliese e il mezzosoprano Clarissa Leonardi.
L’allestimento del Teatro Regio è del 2017 e si caratterizza per una unione perfetta tra realismo e simbolismo, nel rispetto di tutti i dettami presenti nel libretto.
Ricordiamo che la Manon Lescaut è stata rappresentata la prima volta il primo febbraio 1893 proprio al Teatro Regio di Torino. L’opera ottenne un clamoroso successo ed era presente lo stesso compositore. Puccini la compose tra il 1889 e il 1892.
Il libretto racconta la storia del Cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut ispirata ad un romanzo dello scrittore francese Antoine François Prévost. La vicenda si svolge intorno al 1720. I due protagonisti sono molto giovani, Des Grieux ha solo 17 anni, Manon ne ha invece solo 16. Il giovane viene letteralmente travolto dal fascino della ragazza e fugge con lei a Parigi rinunciando alla ricchezza e alla dignità della sua famiglia.
Prima di incontrare Manon il giovane aveva vantato sempre la propria indifferenza verso l’amore.
Nell’opera l’ambientazione è completamente differente: nel primo è molto solare ed è dominata dallo sfarzo, nel secondo invece si tinge di un’atmosfera tenebrosa, nel terzo siamo in una vera e propria landa desolata.
La regia televisiva è curata da Ariella Beddini.
Quando la Manon Lescaut fu rappresentata con successo, qualche giorno dopo Giacomo Puccini scrisse, per nulla spaventato dal confronto con l’omonima Opera scritta da Massenet: «lui ha interpretato il racconto da francese, con la cipria e i minuetti. Io invece la sento molto all’italiana con passione e disperazione».
Ed infatti questi sentimenti sono presenti proprio nei due protagonisti: Manon è una ragazza molto bella ma non sa decidersi tra l’amore puro di Renato Des Grieux e la passione interessata del ricco tesoriere Geronte di Ravoir. Le attenzioni e le ricchezze di quest’ultimo riusciranno a far breccia nella ragazza.
Nel corso della vicenda Manon viene denunciata come prostituta e condannata all’esilio negli Stati Uniti. Ma il giovane studente la seguirà sempre fedele al suo amore. In America, in una landa desolata, i due amanti vagheranno senza meta finché Manon stremata dalla fatica non muore tra le braccia del giovane che l’ha sempre amata.