Le telecamere seguono Matteo Renzi mentre si reca nei luoghi più caratteristici della città per raccontarne le opere d’arte tra le più importanti della storia. Da Palazzo Pitti a Piazza della Signoria, dalla Galleria degli Uffizi a Palazzo Vecchio, Renzi racconta le opere più famose che questi gioielli fiorentini contengono al loro interno.
Si tratta di un viaggio dunque attraverso i luoghi simbolo del capoluogo toscano.
L’ex premier ed attuale Senatore della Repubblica non si limita soltanto a documentare le bellezze architettoniche e culturali della città toscana, ma ne racconta anche gli avvenimenti storici legati proprio ai luoghi dove si reca.
Si tratta di eventi talmente importanti da aver proiettato, nelle epoche passate, Firenze all’attenzione del mondo. La città è ancora oggi fulcro di cultura e di arte ed ha mantenuto nei secoli l’importanza del passato.
Il progetto di Renzi si compone di quattro episodi ognuno della durata di 90 minuti. Vanno in onda uno a settimana sulla rete del gruppo Discovery. Ricordiamo che “Firenze secondo me” è prodotto e distribuito dalla Arcobaleno tre di Lucio Presta ed è scritto da Sergio Rubino.
Le riprese sono spettacolari: Matteo Renzi è seguito dalle telecamere ad una distanza di 750 metri per fare in modo che le inquadrature possano essere realizzate con la migliore resa possibile.
Firenze è la città in cui l’ex premier è nato e cresciuto fino a diventarne il primo cittadino. Per lui si tratta della prima volta televisiva.
Renzi ha così ripercorso la strada già battuta da altri suoi predecessori che, dopo essersi allontanati dalla politica, hanno deviato sul mezzo televisivo.
Un nome su tutti: Walter Veltroni che è stato anche autore non solo di pellicole cinematografiche, di documentari ma anche di show televisivi di intrattenimento. Ne citiamo soltanto uno: “10 cose” andato in onda nel sabato sera di Rai 1 con la conduzione di Flavio Insinna e Federico Russo. L’Auditel fu impietoso: circa il 10% per tutte e quattro le puntate.
Le opere che verranno raccontate dall’ex Presidente del Consiglio sono, tra le altre, Il Tondo Doni, La Madonna del Cardellino e La Venere del Botticelli.
Alla vigilia dell’esordio Matteo Renzi ha rilasciato alcune dichiarazioni sul significato della bellezza a suo parere. L’ex premier si chiede se la bellezza può ancora servire a qualcosa in un mondo dominato dalle intelligenze artificiali. E la risposta che fornisce a sé stesso ed ai telespettatori è la seguente: «la bellezza serve per ciascuno di noi perché rappresenta un cammino contro la banalità, contro la metodicità e l’ignoranza».
Renzi sottolinea infine che non vuole porsi come una guida turistica e neppure come uno storico dell’arte. Dice di voler essere soltanto un cittadino che ama la sua città e può imparare dalla sua storia come la cultura sia un bene inalienabile.