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Per cominciare, il programma si occupa della storia di Natuzza, la visionaria di Paravati di Laura Muzzapappa. La storia di Natuzza Evolo, per tutti Mamma Natuzza, è una storia di devozione, di amore e di pellegrinaggio di tanti fedeli. Una storia di beatitudine.
Poi si parla della Sindone. Il servizo è di Andrea Orbicciani e Paolo Pellegrini
A differenza delle altre reliquie della Cristianità, la cui attendibilità storica è quasi sempre molto discutibile, la Sindone di Torino è uno dei reperti storici più affascinanti, misteriosi e controversi. Nessun’altra reliquia è stata così minuziosamente esaminata da scienziati e specialisti. Ma la Sindone di Torino è davvero il lenzuolo che avvolse il corpo di Gesù oppure è l’opera abilissima di un falsario medievale? Nel 1988, dopo l’esame al carbonio 14, si tratterebbe di un falso medievale. Ma successivamente molti studiosi hanno contestato quei risultati. In ogni caso la posizione della Chiesa, che non si è mai pronunciata ufficialmente sull’autenticità del telo, resta invariata, resta l’icona della sofferenza umana. E anche i milioni di fedeli e di pellegrini accorsi alle ultime ostensioni, nel 2010 e quella recente del 2015, vi riconoscono l’immagine più emozionante e sconvolgente della sofferenza di Dio fatto uomo.
Infine l’attenzione è puntata su Medjugorje, tra devozione ed affari. Il servizio è realizzato da Nietta La Scala
Nel giugno 1981 in un paese sperduto tra i monti della Bosnia Erzegovina, sei ragazzi da i 17 ai 10 anni, raccontano di aver visto la Madonna.
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Dal quel lontano 1981 pare abbiano ricevuto della Madonna 1074 messaggi, diffusi nel mondo da radio e siti web, e persino app per smartphone e tablet. Intanto sono sorti 18.000 posti letto e 1.500 persone sono impiegate nel settore turistico per accogliere il milione di fedeli che ogni anno arriva.
Un evento su cui la Chiesa è rimasta prudente, guardinga, diffidente, tra giudizi sospesi, commissioni, dichiarazioni ecclesiali.
Il 18 gennaio del 2014 la commissione Ruini ha chiuso i lavori e ha consegnato a papa Francesco il dossier Medjugorje. Che non si è ancora espresso anche se in un’omelia a Santa Marta ha ribadito: “La Madonna non è un capoufficio della Posta, che invia messaggi tutti i giorni!” Parole che sono suonate come un richiamo, un rimprovero, forse una condanna, e accrescono l’attesa per la decisione del Papa.