Il documentario ripercorre la vita e le opere di uno dei più celebrati artisti di sempre, conosciuto in tutto il mondo per le sue raffigurazioni ricche di figure bizzarre e mostruose, allegorie dei mali che affliggono l’umanità.
Girato nell’arco di cinque anni, il documentario diretto da Pieter van Huystee segue un team di esperti in giro per il mondo alla scoperta dei più noti quadri dell’artista. Con l’apporto di lenti ad alta risoluzione e di una raffinata tecnologia X-Ray e airaggi infrarossi, il pubblico avrà per la prima volta la sensazione di entrare realmente nei dipinti, di conoscerne la trama, lo smalto, i dettagli della pennellata, vivendo così in esclusiva tutte le fasi del processo creativo.
Non solo. Sarà possibile assistere anche alla recente conferma dell’autenticità di una tavola che ha per soggetto La tentazione di Sant’Antonio conservata al Nelson-Atkins Museum of Art di Kansas City.
La ricchezza di inventiva nelle sue opere, vere e proprie visioni, ha chiamato in causa dottrine diverse, tra esse la psicoanalisi, ciascuna delle quali dette una propria lettura, talvolta anche non compatibile storicamente.
Con grande ironia, Bosch mise in scena i conflitti dell’uomo rispetto alle regole imposte dalla morale religiosa, quindi la caduta nel vizio e il destino infernale per redimersi dal quale appare il riferimento alle vite dei santi, attraverso l’imitazione della loro vita dedita alla meditazione anche se circondati dal male, sia nelle tavole con la Passione di Cristo, attraverso la meditazione sulle pene sofferte dal Cristo, per riscattare dal peccato universale il genere umano, che porta all’immedesimazione stessa del riguardante e alla salvezza.
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Bosch non datò mai i suoi dipinti e ne firmò solo alcuni. Il re Filippo II di Spagna fu un appassionato collezionista dei suoi lavori, da qualche decennio dopo la morte del pittore; come risultato la Spagna è oggi il paese che in assoluto possiede il maggior numero di opere del pittore, soprattutto al Museo del Prado e al Monastero dell’Escorial a Madrid.
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