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Il primo a prendere la parola è Roberto Pisoni: “Ci troviamo su un palcoscenico straordinario, sono felice, emozionato, è un progetto che perseguiamo da tanto tempo. Vogliamo aprire la visione di Sky Arte, di riuscire a mescolare la cultura, intrattenimento per ibridare le arti e portarle al pubblico. Un’idea che siamo riusciti a realizzare, Napoli è il palcoscenico ideale. Napoli ci appartiene sin dall’inizio. Napoli è connaturata al lavoro che facciamo noi. Ci siamo convinti che Napoli sia una sorta di laboratorio e l’effervescenza di questi ultimi anni ci ha convinto che fosse il luogo ideale per fare questo festival. Il pubblico ci ha accolto con calore, saranno due giorni intensi, un festival che mette insieme ciò che facciamo sul canale. Questa sorta di ricchezza le abbiamo anche incontrate frequentando città e luoghi. Il tema del festival è la rigenerazione”.
Marzia Kronauer è la responsabile di Sky Academy: “Per Sky Academy è stata un’occasione unica. Sky Academy è nata ufficialmente da un anno, oggi riunisce una serie di iniziative che portano a sbloccare i giovani. La scommessa era coinvolgere i giovani che lasciassero un qualcosa a Napoli. Una delle prime iniziative è nata con l’Accademia delle Belle Arti con 15 studenti. Un altro tema è la media literacy, avvicinare i ragazzi in maniera indipendente alla buona informazione. Abbiamo lanciato due progetti attivi. Un’iniziativa è Sky Academy Reporter, abbiamo lavorato per insegnare loro a fare un video. Noi forniamo queste opportunità. Credo sia importante il loro punto di vista fresco e originale”.
E’ la volta del sindaco Luigi De Magistris: “Voglio ringraziare Sky Arte e Sky Academy per aver scelto Napoli. E’ una scelta di cuore, un investimento. Apprezzata perchè vi siete calati per mesi nella città, e un gesto di grande sensibilità. Il riscatto di Napoli passa per la cultura, per la riappropriazione degli spazi. Per noi è una grande opportunità perchè Napoli possa essere vista da tanta gente. Ci auguriamo che questo festival possa instaurare un legame fra Napoli, e napoletani e Sky. Nonostante le tante iniziative, c’è gente ovunque, c’è la sensazione di creare benessere, di occupare i luoghi della città attraverso la cultura.”
Nelle prime file sono seduti alcuni degli artisti che si esibiranno nel corso del festival.
Tra questi Manuel Agnelli, che sottolinea che “per creatività intendo innovazione tecnologica, non solo turismo e arte in sé. E’ bello vedere che questo pensiero è condiviso. Io ho ricevuto un sacco di esperienze. Ringrazio Sky Arte per averci dato la possibilità di riuscire a portare dalle esperienze ai ragazzi”.
Maurizio Capone si dice “felice ed emozionato”. E’ un sogno per noi artisti di partire da un sogno, percorrere una strada che si basi sull’ugliaglianza. La nostra è una società basata sull’estetica plastica. Utilizzo i luoghi discriminati per ascoltare le persone. La rigenerazione è dei territori e degli ambienti umani. Partecipare ad un evento di questo genere è un modo per parlare di ugliaglianza. La musica ce lo permette”.
Il direttore dell’Università di Napoli evidenzia come la “capacità di includere è il valore della nostra città, della nostra università. L’uomo deve essere al centro del futuro”.
Prosegue il professore Giordano: “Tutto quello che accade oggi avviene anche nel resto del mondo. Il dipartimento dove lavoriamo è stata la prima a mettere la laurea in comunicazione digitale. Sky ha dato dignità ai media. Il lavoro che abbiamo fatto è stato coinvolgere gli studenti in un lavoro che è andato avanti per mesi”.
Luciano Stella fa parte di un collettivo che si occupa di animazione. Il suo intento è sperimentare riflessioni reali e confronti, creando una creatività forte, c’è una storia molto forte.
La kermesse sarà chiusa da Vinicio Capossela: “Io sono dell’entroterra. Questa è stata l’occasione per confrontarmi da vicino con questo progetto, nel cuore della Sanità, nella Basilica. Questa chiesa sorge sulle catacombe che dà l’idea dove a Napoli tutto convive nello stesso tempo, vita e morte. Abbiamo onorato questo politeismo napoletano e allestito un concerto con una formazione di strumenti che sono vicini all’architettura stessa”.
Tra i progetti in programma, anche “Storie che fanno la storia”, che mette al centro dell’attenzione le tradizioni di Napoli, raffigurando personaggi dall’800 ai giorni nostri.
Pisoni sottolinea come gli eventi al chiuso abbiano registrato il tutto esaurito, la speranza è di vedere anche gli eventi pubblici colmi di gente.
La conferenza stampa si chiude qui.