Il ciclo inizia con il racconto nella vita personale e professionale di Albert Einstein. Prosegue poi per altre 10 settimane continuando a raccontare Einstein e l’importanza che ha rivestito nel mondo delle scienze, soprattutto della fisica. Il ritratto di Einstein così come ci viene proposto è ispirato alla biografia di Walter Isaacson dal titolo “Einstein: his life and universe“.
Walter Isaacson ha raccontato nel suo libro tutto l’excursus dell’uomo che ha cambiato il mondo e il modo in cui noi adesso vediamo l’universo. Si comincia dalla sua infanzia, dai fallimenti giovanili e si prosegue puntando l’attenzione sulla turbolenta vita adolescenziale, fino ai riconoscimenti avuti nel mondo della Fisica, quando vinse il premio Nobel nel 1921.
L’aspetto personale di Einstein esplora la sua ricerca continuativa dell’amore e dell’aspetto umano.
Ad interpretare Einstein due attori: Johnny Flynn che è lo scienziato da giovane, l’età matura è affidata alla spettacolare interpretazione del premio Nobel Geoffrey Rush (“Shine” e “La migliore offerta“). Il primo episodio è diretto da un altro premio Oscar, Ron Howard (“A beautiful mind“).
Il cast è davvero stellare. Infatti oltre agli interpreti già menzionati troviamo: Emily Watson nel ruolo della seconda moglie del fisico Elsa. La prima moglie, Mileva Maric, che è stata sua collega all’università avrà il volto di Samantha Colley.
Inoltre troviamo Michael McElhatton (il Rousse Bolton de “Il Trono di Spade“). L’attore interpreta lo scienziato Philipp Lenard, avversario acerrimo di Albert Einstein
Infine l’attore Seth Gabel che è l’amico e confidente del protagonista Michele Besso. Un personaggio che dopo essere stato molto vicino ad Einstein divenne suo nemico nonostante lo scienziato lo avesse preso a suo modello.
La serie metterà in evidenza come lo scienziato è stato attivo anche in molti altri settori oltre che quello della Scienza e della Fisica. Infatti ha avuto un ruolo importante tra i pensatori del XX secolo e si è anche interessato di politica. Ad Einstein è attribuita una famosa frase divenuta una vera e propria bandiera di fratellanza e solidarietà “io appartengo alla razza umana“. Lo scienziato infatti era nato da una benestante famiglia ebraica e fu costretto successivamente ad emigrare negli Stati Uniti per evitare le persecuzioni naziste. A lui il merito della famosa teoria della relatività che ha stravolto completamente il modo di guardare all’universo.
La serie arriva fino alla morte dello scienziato dovuta ad un’improvvisa emorragia cerebrale. Aveva 76 anni. Prima della morte aveva espresso il desiderio di mettere il proprio corpo a disposizione della scienza. Perciò il suo cervello viene rimosso dal patologo che effettuò l’autopsia che lo conservò a casa propria dove rimase per circa 30 anni in condizioni di mantenimento perfetto. Il cervello dello scienziato venne poi sezionato in 240 parti ed ognuna fu consegnata ad altrettanti ricercatori. La parte più voluminosa è custodita nell’ospedale di Princeton.
E’ rimasto famoso il cosiddetto paradosso dei due gemelli. Einstein supponeva che di due gemelli uno rimanesse sulla terra mentre l’altro viaggiasse in un’astronave alla velocità della luce pari a 300.000 chilometri al secondo. Mentre il gemello rimasto sulla terra era sottoposto ad un processo naturale di invecchiamento, per quello che viaggiava il tempo aveva un’altra dimensione. Per cui dopo 30 anni, il tempo che Einstein supponeva fosse durato il viaggio, il gemello che tornava sulla terra era solo leggermente invecchiato rispetto a quello che invece aveva sulle spalle i normali 30 anni di crescita e di invecchiamento.