Il connubio tra Rai e teatro è nato tempo addietro e continua a rinnovarsi: basti pensare anche al programma “Mariangela!” dedicato alla Melato, artista nata sulle tavole del palcoscenico. Un posto di riguardo lo ha avuto il Piccolo Teatro di Milano. Forte di questo, il servizio pubblico non poteva, a suo modo,non mettersi a disposizione di un teatro storico nel momento in cui questi taglia il nastro dei suoi settant’anni.
Il programma ‘Save the Date’ – agenda culturale di Rai Cultura – propone così una puntata speciale dal titolo “Arlecchino segreto”, un film documentario di Felice Cappa, con la regia di Barbara Pozzoni.
Lo abbiamo visto in anteprima nella suggestiva cornice del Teatro Grassi, dove “Arlecchino servitore di due padroni” continua ad essere replicato (è in cartellone fino al 28 maggio 2017), con lo schermo che si stagliava proprio sulla scenografia dell’ultima edizione. L’ideatore non ha nascosto la difficoltà nello scegliere i tanti materiali in archivio (fondamentali anche le riprese RAI di alcune edizioni storiche come quelle del 1955, del ’63 a Villa Litta e del 1993).
“Abbiamo provato a selezionare ciò che era meno conosciuto” e molto interessante. E la chiave scelta si è rivelata molto particolare: far incontrare passato, presente e futuro. Da quasi sessant’anni, infatti, a vestire i panni di Arlecchino è Ferruccio Soleri, divenuto noto a livello mondiale proprio per questo ruolo, ed è così che sin da subito si crea un fil rouge tra generazioni con l’artista che viene “interrogato” dagli allievi della Scuola del Piccolo Luca Ronconi, i quali, ha sottolineato Cappa, “sono stati una sorta di co-autori”.
“Quello che mi ha commosso”, ha dichiarato il direttore del Piccolo Teatro Sergio Escobar, “è stata la relazione che si crea tra Soleri e i ragazzi”. I giovani del Terzo Millennio probabilmente neanche sanno chi fosse Giorgio Strehler e ciò si verifica ancor più in provincia, dove può capitare che ci siano meno stimoli culturali. Entra così in scena la televisione.{module Pubblicità dentro articolo 2}
“Arlecchino segreto” riesce in circa 50′ a rendere la storia e l’evoluzione di quella che è un’icona dell’arte scenica. I brani di repertorio s’intersecano con le interviste a protagonisti, studiosi e testimoni eccellenti. “Tutte partecipazioni ambientate in luoghi evocativi e narrativi per ripercorrere la storia di un capolavoro della scena, ma anche il mito antico di un personaggio. Il professor Alberto Bentoglio dell’Università degli Studi di Milano è a Villa Litta dove lo spettacolo fu ripreso nel 1963, in un’edizione che rimandava per il contesto popolare alla vita dei commedianti d’arte.
A Bergamo la professoressa Bernadette Majorana, nella città degli Zanni, spiega le origini folkloriche e la nascita di Arlecchino. Al Teatro di Salò Ezio Frigerio, scenografo e costumista, fa rivivere il momento di passaggio del testimone da Moretti, primo interprete nel 1947, a Soleri e rivela i segreti delle diverse edizioni dello spettacolo. Ad Abano, nel laboratorio e nel museo dei Sartori, Paola e Sarah, eredi di Donato, spiegano e mostrano dove e come sono state create le maschere del ‘servitore di due padroni’, mentre altre testimonianze sono state raccolte da alcuni dei tanti attori che l’hanno interpretato nelle varie stagioni, da Andrea Jonasson a Giulia Lazzarini, da Franco Graziosi a Ettore Conti.
Infine, dietro le quinte delle prove, nell’ennesimo riallestimento per le celebrazioni del settantesimo anniversario del Piccolo, il regista Stefano De Luca, allievo e collaboratore di Strehler, insieme a Giorgio Bongiovanni, ‘Pantalone’ da 1200 repliche, offrono aneddoti e riflessioni sull’eterna contemporaneità della messa in scena.
Il titolo scelto – “Arlecchino segreto” – può far pensare che ci sia una “ricetta” per diventare l’Arlecchino più famoso, ma Soleri ha affermato: “non c’è nessun segreto poiché non faccio nulla di nascosto”. Siamo sicuri che il film documentario (che presenta un taglio televisivo nelle riprese, ma ben realizzato) riuscirà a coinvolgere tutti, dagli appassionati di teatro a chi ama Goldoni o ancora intercettando chi è semplicemente curioso di saperne di più. Gli aneddoti non mancheranno e ve li lasciamo scoprire facendovi gustare la visione.
Una piccola nota a margine: per i milanesi venerdì 12 maggio è stata inaugurata, all’Ottagono, la videoinstallazione dedicata ad Arlecchino. Mentre lo spettacolo è in programmazione al teatro di via Rovello, nella Galleria Vittorio Emanuele, fino a domenica 14 maggio, verrà proiettata – no stop – un’edizione storica dello spettacolo (1993) ripresa in HD dalla Rai in occasione del Bicentenario di Carlo Goldoni (1707-1793). Sull’altro fronte della videoinstallazione, il documentario di Rai Cultura “Arlecchino segreto”, entrambi ascoltabili con le cuffie.