Papa Francesco, con le sue parole, accompagna gli spettatori in un viaggio che parte dai Musei Vaticani e si allarga alla Cappella Sistina, a piazza San Pietro e alla Basilica Vaticana: un itinerario ideale di capolavori che compongono l’espressione del tema della Misericordia secondo il Pontefice.
Papa Bergoglio ci tiene subito a sottolineare che lui rifugge la “cultura dello scarto” di cui è intrisa la contemporaneità. Auspica un’arte che non sia un rifugio polveroso per dotti ma cultura che si apra a tutti. A partire proprio dai Musei Vaticani, che devono attestare la vitalità delle opere antiche, in un costante scambio con i visitatori che si apprestano a visitarli.
La giornalista e scrittrice Tizia Lupi con Papa Francesco
Autrice del documentario è la giornalista Tiziana Lupi che aveva già mandato alle stampe il libro Il nostro Papa. La prima biografia illustrata di Papa Francesco. La regia è di Claudio Rossi Massimi. “Questo concetto -ha dichiarato il regista in sede di conferenza stampa- di Papa Francesco è molto importante, speriamo di aver minimamente contribuito a renderlo più efficace”. Per girarre il documentario sono state utilizzate riprese cnematografiche in 4K e un drone di ultimissima generazione, così da portare lo spettatore dentro i luoghi mostrati.
Grande soddisfazione è stata espressa anche da Barbara Jatta direttore dei Musei Vaticani che ha sottolineato l’importanza delle idee del Pontefice sull’arte di tutti i tempi.
Alejandro Marmo, artista di riferimento di Papa Bergoglio nonché autore del Cristo Operaio posto nei Giardini Vaticani, ha sottolineato come “In un mondo in guerra come quello attuale, l’arte dà la possibilità ai ragazzi di intraprendere un’etica della speranza. Questa bellezza è importante per quei ragazzi che non sanno come impiegare la loro vita”. “Credo – ha aggiunto- che la mia arte sia portare nelle opere la mia malinconia, in cui riconosco quella di tanti ragazzi”.
Il Cristo Operaio di Alejandro Marmo
Lucia Macale rappresenta la produzione del documentario: “Come tutte le società indipendenti, ogni prodotto è un nostro figlio perché lo seguiamo da vicino. Questo documentario ha un dna privilegiato, costituito dal pensiero e dalle parole di Papa Francesco. Abbiamo sentito la responsabilità di tradurlo in immagini. Il nostro è stato uno sforzo teso a dare il massimo”. Impostato in maniera classica, il documentario procede infatti sfgliando le pagine del libro: mano a mano che queste scorrono, ci si addentra alla scoperta delle opere citate.
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Infine Corrado Azzolini, distributore: “Distribuire un documentario del genere, è un compito di grande responsabilità. Abbiamo deciso di organizzare un evento per una presentazione a teatro, ci auguriamo che il prodotto venga distribuito in più paesi possibili”.
La durata del film è di 45 minuti circa.