Andrew Graham Dixon, giornalista e conduttore televisivo, compie un viaggio nell’arte di Paesi Bassi e Belgio, dal Rinascimento Fiammingo al Secolo d’Oro, a Mondrian e Magritte. Attraverso la storia dell’arte dei Paesi Bassi, si ripercorre la storia politica e del costume di piccoli paesi del Nord Europa, che grande influenza hanno avuto sulla cultura moderna. Dai capolavori fiamminghi,alle fiabe oniriche dei pittori belgi del dopoguerra, la serie – in tre puntate – racconta la continua ricerca e affermazione di identità di popoli ‘schiacciati’ tra giganti come Francia e Germania.
Seguendo un ordine tanto cronologico quanto geografico, Graham Dixon attraversa le Fiandre dei grandi pittori rinascimentali fiamminghi, per arrivare nella ‘Repubblica delle Sette Province Unite‘, la cui espressione artistica borghese conosceva pittori come Van Dyck, Rembrandt e Vermeer, fino a ciò che i ‘paesi bassi’ di allora sono diventati, attraverso le esperienze artistiche di geni della modernità come Van Gogh, Mondrian e Magritte.
Nel primo episodio, l’evoluzione del rinascimento fiammingo dai preziosi arazzi alla scoperta della pittura a olio. Il filo conduttore è la storia di un Paese in cerca di una identità, che vada oltre le dominazioni dei giganti dell’epoca, come la Spagna o i duchi di Borgogna.
Nel secondo episodio, in onda il 24 agosto, saranno protagoniste le terre strappate al mare, i mulini a vento, i tulipani. L’Olanda di oggi sembra il paese più pacifico e fotogenico d’Europa, ma ha conosciuto tempi burrascosi prima della conquista di una florida economia borghese. Anni meravigliosi, durante i quali la nuova classe sociale dei ricchi mercanti adorava farsi ritrarre per affermare e propagandare la raggiunta agiatezza e, forse, involontariamente alimentare la più ricca produzione artistica della storia dei Paesi Bassi. Rembrandt, Vermeer, portano sulla tela la vita quotidiana, l’intimità della casa, lo sfarzo e la sfrontatezza dei signori della Repubblica delle Sette Province Unite.
Giovedì 31 agosto, nell’ultimo appuntamento il Rinascimento Fiammingo e il Secolo d’Oro sono alle spalle, i piccoli paesi del Nord Europa tra Francia, Germania e Mare del Nord vivono di antica gloria. Ma un tale passato non può che covare, sotto la cenere dei fasti trascorsi, l’arrivo di alcuni geni che lasceranno un’impronta fondamentale e indelebile nella cultura europea del XIX e XX secolo.
E’ così che, improvvisamente, il tormento dell’anima fa di Vincent Van Gogh uno dei più grandi e innovativi pittori di fine secolo, mentre l’ossessione di Mondrian per la ricerca dell’essenza pittorica della natura traghetta l’arte europea verso la nuova frontiera e gli Stati Uniti, nell’attesa delle fantasie oniriche di Magritte e degli incubi di Delvaux.