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Il 25 dicembre Rai 3 e RaiPlay dedicano una nuova serata-evento a Che storia è la musica con Ezio Bosso. Questa mattina, dalle ore 11 nella sede Rai di Viale Mazzini, seguiremo in diretta la conferenza stampa di presentazione del programma. Il pianista e Direttore d’orchestra torinese parteciperà insieme al Direttore Artistico Angelo Bozzolini e al Direttore di Rai 3 Stefano Coletta.
Che storia è la musica con Ezio Bosso – Conferenza stampa in diretta
Il programma nasce da un’idea di Ezio Bosso e Angelo Bozzolino per parlare al grande pubblico televisivo di musica classica. Con l’estro che lo contraddistingue, Bosso dirige l’esecuzione dell’Orchestra Europa Filarmonica e racconta ai telespettatori la nascita delle opere e la vita dei compositori sotto i riflettori per la serata.
Rai 3 diretta da Stefano Coletta ne ha raccolto la sfida. Il regalo di Natale fatto dalla rete, quest’anno, è la Patetica di Pëtr Il’ič Čajkovskij. La sesta sinfonia del compositore russo, che segnò la sinfonia ottocentesca, è considerata il commiato del musicista, morto appena nove giorni dopo la sua prima esecuzione. La scorsa primavera, invece, era andata in onda la serata dedicata a Beethoven.
Il pianista Ezio Bosso coinvolgerà nel suo racconto appassionato il pubblico in teatro e molti ospiti a sorpresa. Al momento, nessuna anticipazione su chi parteciperà.
Nei mesi scorsi Bosso ha confessato di non riuscire più a suonare il pianoforte, per via della malattia degenerativa che lo ha colpito. Il suo impegno per la musica, però, non si è esaurito e continua come Direttore D’orchestra.
Insieme all’Orchestra diretta da lui, canterà il Coro Filarmonico Rossini di Pesaro. Mentre lo scenario sarà quello del Teatro dell’Unione di Viterbo. L’appuntamento con Che storia è la musica è per la prima serata del 25 dicembre.
Che storia è la musica con Ezio Bosso – Parla il Direttore di Rai 3 Stefano Coletta
Il Direttore di Rai 3, Stefano Coletta, è il primo a parlare: “Che storia è la musica con Ezio Bosso” ha rappresentato per me ed i miei colleghi – con i quali racconto artigianale che attraverso tutti i generi – una grossa sorpresa. Superare il 5% di share e il milione di telespettatori per un’operazione così bella ma inusuale e coraggiosa era difficile da mettere in conto. Per questo, abbiamo immediatamente pensato di realizzare subito una seconda serata-evento. E abbiamo pensato di volerci collocare la sera di Natale: per la prima volta nella storia di Rai 3 il paleinsesto natalizio accoglierà questo lavoro inusuale.
Durante la registarzione di questa seconda serata ho riflettuto sul potere evocativo ed emozionale della musica. Ero in un palchetto dietro l’orchestra e pensavo quanto questo successo sia dovuto alla sua capacità di farci emozionare. Perché il linguaggio universale della musica supera qualsiasi gramamtica verbale.
Io credo che questa sia stata davvero una delle più belle operazioni che la Rai abbia realizzato nella sua missione di servizio pubblico. Il servizio pubblico deve divulgare ma anche insegnare. Ogni vota che ascolto Ezio Bosso il suo racconto fa accadere delle cose dentro il mio cuore e dentro la mia testa”. Il Direttore Coletta spiega anche che questa volta il prodotto sarà ancora più ‘live’, nonostante non vada in onda in diretta. Il che ne aumenterà l’impatto.
Tra gli ospiti annunciati per la serata, intanto, da annotare le partecipazioni di Corrado Augias, Max Tortora, Mario Tozzi, del ballerino Giuseppe Picone, Diego Bianchi e del ginnasta Igor Cassina.
Che storia è la musica – Parlano Ezio Bosso ed Angelo Bozzolini
La parola al protagonista, il Maestro Ezio Bosso: “La musica ci cambia la vita anche solo se la ascoltiamo. Gli stessi personaggi che ospitiamo vengono personaggi ed escono persone. Per questo, quella che faccio quando dirigo è una confessione, con la bacchetta che maschera il dolore. Čajkovskij è uno dei più grandi esempi di come la musica riesca a fare tutto ciò ed a lenire anche i malanni”.
Ora, al microfono il Direttore Artistico Angelo Bozzolini: “Abbiamo lavorato in un gruppo molto appassionato. Abbiamo tutti condiviso il lavoro con grande trasporto perché il Maestro Bosso lo merita come persona e come artista. Abbiamo cercato anche questa volta una strada, una linea pop per la musica classica. Anche lavorando sull’ambientazione nel teatro di Viterbo, diversa da euqll adella prima serata. Il tentativo è stato quello di raccontare una storia che vivesse alle spalle di Ezio e che rendesse onore alla partitura e alla vita di Čajkovskij“.
Ezio Bosso: “Che storia è la musica è un ritratto di famiglia. Per immergerci nella sua meraviglia, partiamo da dove è nato Čajkovskij. Ho letto più di quattromila lettere per capirlo a fondo. Era grafomane, scriveva anche 18 lettere al giorno, diciamo che un gruppo di Whatsapp con Čajkovskij chiuderebbe…”.
Prosegue: “Ciò che conta è credere nella musica e lasciarsi guidare senza scadere nei luoghi comuni. Per questo abbiamo scelto di raccontarlo attraverso la sesta sinfonia. Parliamo molto anche di Mozart perché Čajkovskij considerava il suo Cristo”. Fu ascoltando Mozart che Čajkovskij fu folgorato dalla musica ed Ezio Bosso ci tiene a sottolineare come la sinfonia sia corredata da un racconto serio, con delle digressioni su tutti questi aspetti.
Il racconto della fatica di dirigere la Patetica
Ancora Bosso: “Dirigere la Patetica è una delle cose più difficili che esistano. Non solo tecnicamente, ma anche perché prende talmente tante emozioni che può essere faticoso. Non è un processo fatto solo di allegria: credere nella musica può essere faticoso, ti consuma. Credere nella musica è essere pienamente umani grazie a qualcosa di divino”.
In questa serata di Che storia è la musica ci sarà molta più musica stavolta: “Anche se è andata bene la scorsa volta, non abbiamo voluto farla uguale. Non volevamo rimanere nella comfort zone che poi diventa banale. Abbiamo dovuto provarci e possono dire che la sesta sinfonia non l’avete mai vista nè sentita così. Senza la seriosità che fa paura. Ci siamo lasciati andare tutti alla musica”.
Le domande dei giornalisti
Aveva paura a rifarlo, quali erano le paure?
Ezio Bosso: “Io già dopo due minuti che mi vedo mi sono già stufato. Per me è già occupazione militare dei media. A casa quando passo davanti allo specchio mi do fastidio.
Poi anche perché credo molto avevo paura delle mazzate che puoi prendere, perché sono una persona normale. Per me conta molto ciò che uno lascia e c’è sempre il timore dietro questa visione.
Però poi è accaduto che il nostro entusiasmo è stato un contagio. Tutti noi abbiamo lavorato essendo contagiati reciprocamente dall’entusiamo. Ecco, mi auguro per tutti una pandemia di voglia di fare.
Con leggerezza. Essere leggeri è una cosa seria, prendersi in giro è una cosa serissima. Sono fortunato della mia vita quando posso scherzare e prendermi in giro anche con i grandi musicisti. Io consiglio di ascoltare la serata a tutto volume e di disturbare i vicini”.
La conferenza stampa di Che storia è la musica finisce qui.