Rai 3 propone questa sera Napoli milionaria. Si tratta della celebre commedia di Eduardo De Filippo che fa parte di un ciclo di appuntamenti in onda il giovedì sulla terza rete diretta da Silvia Calandrelli.
Napoli milionaria Rai 3 attori e trama
Napoli milionaria. è la seconda commedia del ciclo Il Teatro di Eduardo proposto dal 12 marzo con Filumena Marturano.
Nel cast ci sono Barbara De Rossi (Amalia Jovine) Enzo Decaro (Errico Settebellizze) e Massimo Ranieri (Gennaro Jovine), personaggio chiave della storia, che Ranieri ha definito “un piccolo, gigantesco eroe“. Tre gli atti che compongono la commedia.
La storia, nel primo atto, si svolge in un basso napoletano durante l’ultima guerra mondiale. Per sopravvivere si ricorre ad espedienti anche illegali. La famiglia Jovine si adegua a tale clima di precarietà. In particolare Amalia, moglie di Gennaro, pratica la borsa nera. La donna fa contrabbando dei principali generi alimentari. Il marito, pur non condividendo l’attività illecita finisce per accettarla perchè è in gioco la sopravvivenza quotidiana della famiglia.
In previsione di un controllo della Polizia, a seguito di una soffiata, Gennaro è costretto a fingersi morto. Viene allestita una vera e propria camera ardente per impedire che si scoprano i generi alimentari nascosti sotto il letto del defunto.
Nel secondo atto il basso appare completamente rinnovato. Amalia veste con una certa ricercatezza. Segno di un ritrovato benessere. L’attività del contrabbando va benissimo in quando la donna ha stretto una alleanza con Errico Settebellizze esponente di rilievo del settore, sensibile al fascino di donna Amalia. Il commercio si è esteso anche ad altri generi non strettamente di sopravvivenza. I due speculano e si arricchiscono nella confusione post – bellica.
Gennaro Jovine, dato per disperso per lungo tempo, torna improvvisamente e resta sconvolto dal cambiamento radicale della sua famiglia. Scopre, tra l’altro, che il figlio Amedeo è diventato un ladro di automobili e la figlia maggiore è stata abbandonata dopo un’avventura con un soldato americano.
Il terzo ed ultimo atto
Nel terzo atto, l’uomo si impegna a ricostruire i valori morali dei suoi cari. Riuscirà a far comprendere alla moglie che la ricchezza raggiunta con mezzi illegali, non conferisce serenità. Allora richiama il figlio ad una esistenza più corretta. Consola la figlia Maria Rosaria sedotta ed illusa.
La commedia si chiude nell’attesa che la figlia Rituccia, gravemente ammalata, possa riuscire a sopravvivere. Nel dramma della bambina Eduardo sintetizza il degrado della famiglia inserito nel più ampio contesto del conflitto mondiale.
E nella celebre frase finale “Ama’, s’adda aspettà, adda passà ‘a nuttata” si cela la speranza della rinascita. E’ un chiaro messaggio che Eduardo comunica all’intera umanità sconvolta dalle sciagure belliche. Insomma ci si può sempre riprendere.
E, considerato il drammatico momento che l’Italia sta vivendo, il finale è più attuale che mai.
ma perché insistere sulle doti drammatiche che Massimo Ranieri non ha. Vederlo in questi fantasmi mi ha fatto venire da ridere e da piangere. Eduardo non è una fiction e fosse ben recitata: magari!